26/04/2024 | 04.44
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FU VERA GLORIA ?

Non amo particolarmente Alessandro Manzoni. Ma se guardo al mese che attende l’Atalanta non posso fare a meno di pensare a « Il Cinque Maggio ». E, soprattutto, a Napoleone Bonaparte: impareggiabile vincitore di battaglie, ma incorreggibile perditore di guerre. Proprio come l’Atalanta.

Sono nato con un anno di ritardo per poter affermare di aver vissuto – anche solo anagraficamente - la conquista dell’unico trofeo alzato al cielo dalla nostra squadra del cuore. Dopo questo, solo una lunga sequenza di guerre perdute sul filo di lana : la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Napoli nel 1987; l’uscita dalla Coppa delle Coppe nell’88. Piu’ recentemente, altre due finali di Coppa Italia sciupate contro le aborrite Lazio e Juventus, e una semifinale di Champions League sfumata al novantesimo contro i neogiacobini del PSG.

Ancora non è Maggio, ma già mi sento sopraffatto da emozioni contrastanti. Una vocina interiore mi sussura che questa è la volta buona, e mi pare di pregustare le celestiali fragranze dell’Empireo calcistico. Ma ragione e scaramanzia la zittiscono subito: anche in questo caso – sentenziano le portaparola del malaugurio - la maledizione di una capitolazione in extremis è ineluttabilmente destinata a colpire. Del resto la rassegnazione è il miglior viatico per lenire i crucci del fato.
Tra un mese, qualsiasi cosa accada, ci troveremo a chiederci: « fu vera gloria ? »

Mi verrebbe da rispondere con un’altra domanda. Chi scambierebbe Napoleone con chiunque tra coloro che lo hanno sconfitto ? La memoria del Duca di Wellington, vincitore nella fatale Waterloo, è ormai consegnata piu’ ad una ricetta per cucinare il filetto di bue che alla sua fama di stratega bellico. Se si nomina Kutuzov – per la cronaca il generale russo che fece a brandelli l’armata di Bonaparte a Borodino – i piu’ si chiederanno in che squadra giochi adesso. L’unico che in qualche modo è riuscito a farsi ricordare è Horatio Nelson, ma al prezzo di rimetterci le penne a Trafalgar. Fosse riuscito a raccontare ai nipotini le sue imprese contro il terribile Corso, l’ammiraglio Britannico sarebbe probabilmente caduto nell’oblio pure lui.

Anni fa, un dirigente un po’ svaporato di una grande società di telecomunicazioni divenne virale per avere sostenuto in pubblico che « Waterloo fu il capolavoro di Napoleone ». Inconsapevolmente aveva svelato una straordinaria verità.

Qualsiasi cosa succeda a maggio, non vi sarà nessuna sentenza manzoniana da consegnare ai posteri. Essere atalantini è un meraviglioso viaggio nel quale la destinazione conta poco rispetto al percorso. Siamo un po’ Ulisse e un po’ Marco Polo. Un po’ Sisifo e un po’ Tantalo. Ed anche un po’ Bonaparte, ma fortunatamente con un epilogo ancora tutto da scrivere.

 

SenzaMalizia

 

By staff
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