30/09/2016 | 04.33
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Gasp, è ora di stupire

SETTIMANA DI FUOCO

Alla fine del trittico in una settimana l’Atalanta, chiamata a dare seguito alla prima vittoria con il Torino, raccoglie meno punti del previsto.
A Cagliari, un campo caldissimo per affrontare una squadra reputata del nostro stesso livello, arriva la débâcle ad opera di un incredibile Borriello, ma molto rammarico rimane per la partita che sarebbe potuta essere con la realizzazione del generoso rigore fischiato prima del 2 a 0. In Sardegna si poteva perdere, ma non in quel modo e per mano di chi può scatenare solo rimpianti estivi.
In casa con il Palermo il pareggio sembrava cosa fatta, ma la zampata di Nestorosky ha lasciato il sapore della beffa nella bocca dei tifosi bergamaschi. Certo, anche un punto non sarebbe stato un gran risultato ma, visto l’andamento della gara non priva di errori, tenere lontano in classifica una squadra che pare essere in corsa per la salvezza sarebbe stato in ogni caso positivo. Vedersi superare da Cagliari e Palermo, che fino a quel momento non avevano mai vinto né convinto, non ha fatto bene al morale.
Forse proprio per questo motivo, e per via di un calendario in salita dalla prossima settimana, timori e allarmi si sono scatenati su stampa e internet, rendendo la situazione bollente. La partita con il Crotone è sembrata alla vigilia temuta e insidiosa per le sorti dei nerazzurri, dimenticando forse un certo equilibrio nel tirare le somme. Sia chiaro, uno stato psicologico instabile può rendere impossibile qualsiasi ostacolo, quindi ben venga la bella reazione della squadra. A Pescara la sfida è sembrata una amichevole, per la semplicità con la quale si è andati sul 3 a 0, e neppure l’espulsione di Kessie ha mai creato i presupposti per temere un crollo finale.
Palermo e Cagliari sicuramente erano banchi di prova più attendibili, ma lo stesso Palermo, che ha imbrigliato per gran parte della gara la temibile Juventus, ha raccolto un misero punticino contro i calabresi. La Sampdoria, che aveva vinto le prime due sfide, tra cui quella con l’Atalanta, ora è alla quarta sconfitta di fila, mentre il Torino che ha rifilato 5 gol al Bologna, ora a 10 punti, perde con noi e non va oltre il pareggio contro Empoli e Pescara: gli equilibri di questa Serie A non sono ancora così chiari e basta una giornata per passare dalle stelle alle stalle e viceversa.
La stessa Atalanta ora è in una situazione che sarebbe anche normale, non fosse che si sono affrontate squadre alla portata e neppure una grande, fatta eccezione per la Lazio che ancora non è chiaro se si possa reputare tale. E proprio ora si profilano all’orizzonte le grandi sfide.


CONFUSIONARIO A CHI?

Per gli addetti ai lavori l’Atalanta raccoglierà pochissimi punti nelle prossime partite, e anche per molti tifosi. Eppure il bello di questo campionato è che negli ultimi anni sono arrivate diverse soddisfazioni proprio con quelle squadre con le quali si partiva nettamente sfavoriti.
Inter, Milan, Roma e Napoli su tutte non hanno vita facile quando incontrano l’Atalanta, soprattutto a Bergamo, anche se il 2 a 0 all’Olimpico dell’anno scorso è ancora fresco.
Gasperini in particolare pratica un gioco offensivo che può sorprendere soprattutto contro formazioni che non si chiudono e concedono spazi per le ripartenze. Proviamo a pensare al percorso visto finora: con la Lazio si sono viste molte occasioni da rete e anche con la Samp, che pratica un calcio meno contenitivo, il primo tempo ha regalato una buona presenza nell’area avversaria. Con squadre di livello qualitativamente più basso ma più chiuse i nerazzurri hanno fatto certamente più fatica nel trovare buone occasioni, soprattutto perché non poteva colpire le difese in velocità. Sono dati che vanno considerati.
E Gasperini? Ha certamente smosso le acque, poiché non vuole fare da capro espiatorio e non intende rinunciare al proprio credo. Tanti gli hanno dato del superbo o del testone, altri del confusionario: il mister si infuria soprattutto per queste ultime critiche, visto che ha talmente le idee chiare da non aver fatto alcun passo indietro neppure quando in bilico.
In realtà è stato semplicemente coerente con il suo ruolo. Lo hanno preso per dare una nuova impronta di gioco a questa squadra e ai primi segnali di difficoltà, normali in un gruppo nuovo che non è abituato a questi schemi, lo si vorrebbe indurre a rinunciare al proprio credo e tornare a quello che si voleva assolutamente evitare scegliendo lui.
Il mercato non gli avrà dato una mano, ma i mezzi per fare bene evidentemente ci sono e Gasp confida di oliare tutti i meccanismi in breve tempo. Ogni partita un passo viene fatto e per il mister si accende una lampadina. Le sue scelte sono importanti anche se a volte impopolari: ha messo in panchina Sportiello, ha rivalutato la posizione di Masiello e Raimondi, ha preferito Petagna ai più titolati Paloschi e Pinilla.
Alla base c’è sempre la difesa a tre, che spesso sembra un altro modulo per via del movimento dei terzini-esterni, a seconda di chi giochi in quella posizione, difensore o centrocampista. Dopo tutto è quello il ruolo in cui ha sperimentato di più, alternando continuamente Raimondi, Conti, Dramè, Spinazzola, Kurtic e Konko.
Con il Crotone si è visto forse il modulo con gli interpreti nella posizione più adatta a dare equilibrio: oltre ai tre difensori centrali Dramè da una parte e Konko dall’altra regalavano fluidità tra attacco e difesa, creando quella finta alternanza di moduli quando uno dei due spingeva meno. Infatti dopo l’espulsione entrambi sono rimasti più bassi, rendendolo più simile ad un 5-3-1.


CONTINUITA’ ED EQUILIBRIO

Quindi come fermare il Napoli? Ripartiamo dal modulo 3-5-2 con due esterni bravi a ripiegare come Konko e Dramè, poi rimpolpiamo il centrocampo.
La mancanza di Kessie può essere una occasione per provare a dare sostanza al filtro della mediana. Ci sarà posto solo per tre tra Kurtic, Carmona, Grassi, Freuler, Migliaccio e Gagliardini, ma è chiaro che i primi tre partono favoriti. Non avere Kessie renderà minore la spinta offensiva, dove forse proprio Grassi è l’indiziato migliore per provare gli stessi movimenti dell’ivoriano, ma eviterà troppa spregiudicatezza contro clienti non facili. Solitamente il Napoli ha sempre sofferto un centrocampo solido e aggressivo, più che uno di qualità, tanto che Cigarini è stato spesso assente nelle migliori prestazioni casalinghe contro i partenopei. Nella rosa odierna non ci sono pericoli in questo verso, semmai bisogna disporsi nel modo adatto per permettersi un attacco spregiudicato, con diversi uomini pronti ad inserirsi in area. Quello che in pratica è il gioco di Gasperini.
Inutile dire che il meccanismo più importante per permettere questo tipo di gioco è la capacità di agire da boa di un attaccante con le caratteristiche di Petagna, capace di tenere palla usando il fisico e di far salire i compagni. Sarà curioso rivedere questa soluzione anche contro il Napoli, dove l’attaccante quasi certamente verrà confermato: per larghi tratti il giovane ha ricordato il Borriello osservato nelle ultime partite dell’anno scorso, con il dovuto rispetto per un bagaglio di esperienza certamente enorme rispetto al suo. Inoltre questo lavoro sporco, alternato a buone giocate di qualità palla al piede, ha favorito soprattutto Gomez, che ha trovato il giusto spazio per incidere.
Paloschi non aveva fatto male, ma con la Sampdoria non tratteneva il pallone ricevuto spalle alla porta, spesso sbagliando il controllo e il movimento del corpo, probabilmente perché poco abituato a questo ruolo. Pinilla al contrario sarebbe più adatto ma sicuramente, oltre a non avere forma e velocità dalla sua, ha quella tendenza a cercare il contatto e farsi fischiare fallo contro che non giova al ritmo del match. Paloschi, definito da Gasperini “investimento della società”, al momento dovrà guadagnarsi un posto, magari provando ad alternarsi a Gomez nel 5-3-2 al fianco di un’altra punta, solo a partita in corso.
Contro il Napoli, come contro le altre grandi che incontreremo, un fattore importantissimo saranno le palle perse. Si sa che ogni pallone sbagliato, soprattutto durante una azione offensiva, può trasformarsi in pericolosa ripartenza di chi sa come pungere e fare male. Con il Crotone è successo spesso ma la scarsa qualità degli avversari ha permesso di riconquistare subito palla o ha salvato la difesa colta impreparata, tuttavia non sempre va bene e i campioni sono tali perché sanno sfruttare questi errori degli avversari.
Carmona in questo senso è spesso un rischio perché non solo perde palla, ma per cercare di riconquistarla interviene ai limiti dell’ammonizione, come mostrato con la Samp. Se toccherà a lui giocare dovrà dimostrare di essere migliorato in quell’aspetto.
Se Gasperini sarà furbo darà seguito a quanto evidenziato dalla gara di Crotone e riporrà momentaneamente il 3-4-3 nel cassetto, per dare continuità all’equilibrio trovato. A partita in corsa avrà come sempre diverse frecce al suo arco, incluso il cambio di modulo e l’inserimento di giocatori offensivi che è un bene anche avere in panchina, pronti a dare una scossa.
Come in ogni partita dove c’è ben poco da perdere, l’impresa ha sempre un sapore migliore.

 

BY MACCIU

By staff
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