Gasp & Juric
Atalanta, Genoa e quei "contrasti che non ci sono"
Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra". Apriremo così la nostra rubrica Genoa in Note dopo la sconfitta made in Gasperini subita dalla formazione rossoblu a Bergamo.
Le parole, per chi non le avesse riconosciute, aprono una delle canzoni più conosciute della musica italiana e del repertorio di Giorgio Gaber: "Destra-Sinistra". In tanti potrebbero domandarsi il perché di questa scelta. Per dare una risposta basterebbe pensare alla partita nella partita vissuta ieri all'ora di pranzo. E già, perché il Genoa di Ivan Juric se la vedeva con l'Atalanta del grande ex Gian Piero Gasperini e si è palesata sotto gli occhi di tutti una partita che ha nettamente premiato il tecnico di Grugliasco e le sue idee di gioco, simili ma non uguali a quelle di Juric. Fin dalla vigilia si è vissuta questa forte contrapposizione tra il passato del Genoa e il presente, tra la storia recente e quella recentissima dei rossoblu, tra un'ipotetica "destra" e una altrettanto vaneggiata "sinistra".
Poi, di fronte al tabellino che recitava 3 a 0 per gli orobici, si è scatenata la bagarre su quella che è stata definita una rivincita di Gasperini nei confronti del Genoa. A ripensarci bene, Gaber permettendo, non sembra proprio il caso di prendersela con la "storia" del Genoa, perché checché se ne dica, Gian Piero Gasperini un pezzo di storia rossoblu l'ha scritta e impressa indelebilmente nel cuore dei tifosi genoani. Pensare a un desiderio di rivalsa nei confronti di chi gli ha dato il modo di spiccare il volo è quanto meno difficile da immaginare: molto più semplice parlare di un Gasperini ormai sposato a una causa chiamata Atalanta e per questo desideroso di farle fare grandi cose.
Oggi le colpe "gaberiane" di una sconfitta così netta sono piuttosto da redistribuire. Per stessa ammissione di Juric, gran parte delle motivazioni per la mancata prestazione sono da imputare a sue scelte e sue decisioni. Che piaccia o meno, Juric è un allenatore schietto come pochi altri: se deve prendersi le proprie resposabilità, oltre a farlo lo esterna a chiare lettere.
Che sia lui la destra o la sinistra, questo non ci è dato saperlo. Senza dubbio il credo calcistico del tecnico croato ha steccato per la prima volta in maniera vistosa in una partita che di significati extracalcistici ne aveva molti fin dal principio. Di conseguenza, anche le riflessioni post-partita della tifoseria rossoblu sono state proiettate a questo duello Juric-Gasperini. In realtà, a voler ridurre la discussione a questo solo binomio, si finisce per assumersi la colpa di non essere andati più a fondo nella valutazione della partita per ripartire già dalla sfida con l'Udinese. Come direbbe Gaber, inutile star dietro a contrasti che non ci sono.
"L'ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia, è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché con la scusa di un contrasto che non c'è. Se c'è chissà dov'è, se c'é chissà dov'é".
fonte genoanews1893.it