14/09/2019 | 13.05
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Gasperini: "La priorità per me era rimanere qui con la sfida della Champions"

L'allenatore dell'Atalanta, Gian Piero Gasperini ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera: "Quest’anno è andato via solo Mancini, il nucleo non è stato toccato. Anch'io sarei potuto andare alla Roma? Penso sia normale che dopo una stagione come quella che abbiamo vissuto si aprano tante opportunità, ma la priorità per me era rimanere qui con la sfida della Champions dða affrontare. Credo che lo stesso ragionamento lo abbiano fatto anche molti giocatori. La Cina e gli Stati Uniti ora offrono stipendi elevati, ma se decidi di rimanere dove sei non hai rimpianti". 

La Champions conquistata in provincia vale di più? È innegabile che dia ancora più soddisfazione, abbiamo ottenuto un punto più del Milan e siamo arrivati alla pari con l’Inter. Non siamo stati i più forti ma i più bravi. Abbiamo chiuso terzi, dietro Juve e Napoli, e ottenuto la finale di Coppa Italia. Passare il turno è un’impresa impossibile? Intanto il terzo posto ci garantirebbe l’accesso all’Europa League. Poi c’è chi pensa che si possa anche arrivare secondi. Sulla carta la Dinamo è l’avversaria più abbordabile, ma come lo Shakhtar è squadra abituata da anni a vincere i campionati. Vorrei smorzare l’euforia che sento in giro: vero è che in campo si va in 11 contro 11 senza pensare alle risorse economiche che ci sono dietro. Ma la qualificazione è da conquistare: le nostre avversarie giocano la Champions stabilmente da anni. Non deve esserci presunzione, ma neanche deve mancare l’ambizione". 

"Facciamo la gara su noi stessi, non contro gli avversari. Sappiamo che 6-7 squadre hanno più possibilità di noi. Lazio, Roma e Milan hanno qualcosa più di noi oltre a Juve, Napoli e Inter. Poi sul nostro livello c’è il Torino. Ma se l’Atalanta avrà dato tutto, avremo la coscienza a posto. Non chiedetemi più però di far giocare Zapata e Muriel insieme. Non è fattibile, abbiamo pochi attaccanti per gli impegni che ci aspettano". "La Juve numericamente e qualitativamente resta la squadra più forte. Vorrei sperare che il Napoli e l’Inter le possano creare problemi. Con Sarri penso che i bianconeri siano andati alla ricerca di un plus che possa far vincere la Champions. Altrimenti dopo 8 scudetti, sarebbero rimasti con Allegri". 

"Se io fossi arrivato all’Inter ora sarebbe andata diversamente? Non saprei, di certo in quel momento la squadra era in difficoltà e ha continuato ad averne anche dopo il mio esonero. Forse anch’io sono uscito più forte da quella esperienza. Di certo mi ha dato motivazioni per dimostrare che si erano sbagliati sul mio conto. Fu più un passo falso dell’Inter che mio". 

"Il risultato è ciò che conta. Poi credo che giocando bene si abbiano maggiori possibilità di arrivare al successo. Se mi dicessero 'butta la palla in tribuna e vinci tutte le partite' lo farei".

fonte calciomercato.com

By marcodalmen
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