Gasperini by Renato
Una persona non ha la possibilità di sorprendere, altre persone, all’infinito, perché tutte le cose hanno un tempo ed una durata. L’abitudine e la ripetività, hanno la capacità di smussare ciò che c‘era parso tanto originale ed eclatante, che l’iniziale sbigottimento scompare, lasciando il posto alla logica della prevedibilità che segue la conoscenza, diventando assuefazione. Le sorprese, in ogni campo e situazione, rivelano, alla lunga, una certa comunanza con le menzogne: hanno le gambe corte, che non possono portare lontano, sia nello spazio, che nel tempo.
Gian Piero Gasperini, mi ha condotto a conclusioni diverse, malgrado da quando è venuto da noi, segua regolarmente i suoi concetti ed abbia sviluppato la convinzione di aver appreso tutte le logiche del suo modo di pensare. Incredibilmente, mi capita ancora di essere sorpreso da certi suoi concetti, che pure mantengono la linearità dei precedenti, ma sottolineano od amplificano degli aspetti che non ero stato in grado di cogliere.
Il bello è che ogni volta pare di sentire cose nuove od inascoltate, che risultano invece semplice estensione , perfezionamento o aggiornamento delle sue convinzioni.
In realtà il Gasp è una persona diretta e chiara, che spesso dice cose urticanti, senza mezze misure, col coraggio di gridare al re nudo, contrariamente ai toni accomodanti di coloro che non hanno il coraggio di esporsi in prima persona.
Le sue argomentazioni rifuggono la banalità e non si basano su cose scontate, ma puntano sempre all’essenziale, con franchezza ed obiettività.
La sua conoscenza del mestiere si esprime in indagini introspettive dei suoi ragazzi, che colgono in chiave personale, ogni peculiarità ed attitudine loro specifica in grado di svilupparne appieno la potenzialità.
Non è casuale che tanti ragazzi, fisicamente dotati ma altrettanto avulsi da un propedeutico avvio
alla preparazione calcistica, siano diventati da carneadi a calciatori richiesti dalle società di spessore, pronte ad aggiudicarseli dietro corresponsione di sostanziose quotazioni.
La sua concezione del calcio, basata su lavoro serietà e metodo, ha raggiunto tutte le nazioni europee ed extra europee e sta diventando un riferimento di culto.
Gian Piero Gasperini, nato a Grugliasco, Torino, dopo varie esperienze, dove aveva dimostrato qualità insufficientemente apprezzate, approda all’Inter, sognando di poter realizzare i propri progetti. Cade purtroppo in un pessimo frangente, dove calciatori pienamente realizzati, da ogni punto di vista, mal si acconciano ad un lavoro schiantante proposto ed imposto da Gasperini e preferiscono coalizzarsi, per forzare la società a disfarsene. L’operazione riesce egregiamente ed in capo a cinque giornate negative di campionato, lo scopo viene raggiunto.
Straordinario come soli cinquanta chilometri di distanza separassero l’inferno dal paradiso.
A Bergamo, nel reame di Zingonia, ha fondato la corte dei miracoli, certi e reali, ma con il vincolo della continuità determinata di una piena fiducia nel lavoro.
Programma che il nuovo nucleo ha accettato ed abbracciato, fondando le nuove fortune della società atalantina, della squadra e di tutta la città di Bergamo che ha visto la squadra salire come non mai, nella sua ultracentenaria storia, ‘là, dove è follia sperare’.
Ai riconoscimenti sportivi che, operando a Bergamo, gli sono stati meritatamente conferiti, si aggiunge la cittadinnza onoraria di Bergamo, che lo allinea, giustaente, alle caratteristiche di noi
bergamaschi.
Ora che ha forgiato campioni ex novo ed ha perfezionato o rigenerato giocatori esausti, apportando ricchezza alle casse sociali, ha intrapreso una incredibile ascesa che è diventata oggetto permanente
degli interessi societari, sembra incredibile che la sua permanenza a Bergamo pareva concludersi a cinque partite dal suo arrivo.
In compenso però, avvierà tra breve, il quinto campionato, con annessa partecipazione alla CL, che vorrebbe far diventare consuetudine.
Naturalmente ci auguriamo che il modulo di permanenza venga computato a decenni.
Mantenendo l’assunto che, col Gasp, non potrai più sorprenderti di essere sorpreso.
Renato
Gian Piero Gasperini, mi ha condotto a conclusioni diverse, malgrado da quando è venuto da noi, segua regolarmente i suoi concetti ed abbia sviluppato la convinzione di aver appreso tutte le logiche del suo modo di pensare. Incredibilmente, mi capita ancora di essere sorpreso da certi suoi concetti, che pure mantengono la linearità dei precedenti, ma sottolineano od amplificano degli aspetti che non ero stato in grado di cogliere.
Il bello è che ogni volta pare di sentire cose nuove od inascoltate, che risultano invece semplice estensione , perfezionamento o aggiornamento delle sue convinzioni.
In realtà il Gasp è una persona diretta e chiara, che spesso dice cose urticanti, senza mezze misure, col coraggio di gridare al re nudo, contrariamente ai toni accomodanti di coloro che non hanno il coraggio di esporsi in prima persona.
Le sue argomentazioni rifuggono la banalità e non si basano su cose scontate, ma puntano sempre all’essenziale, con franchezza ed obiettività.
La sua conoscenza del mestiere si esprime in indagini introspettive dei suoi ragazzi, che colgono in chiave personale, ogni peculiarità ed attitudine loro specifica in grado di svilupparne appieno la potenzialità.
Non è casuale che tanti ragazzi, fisicamente dotati ma altrettanto avulsi da un propedeutico avvio
alla preparazione calcistica, siano diventati da carneadi a calciatori richiesti dalle società di spessore, pronte ad aggiudicarseli dietro corresponsione di sostanziose quotazioni.
La sua concezione del calcio, basata su lavoro serietà e metodo, ha raggiunto tutte le nazioni europee ed extra europee e sta diventando un riferimento di culto.
Gian Piero Gasperini, nato a Grugliasco, Torino, dopo varie esperienze, dove aveva dimostrato qualità insufficientemente apprezzate, approda all’Inter, sognando di poter realizzare i propri progetti. Cade purtroppo in un pessimo frangente, dove calciatori pienamente realizzati, da ogni punto di vista, mal si acconciano ad un lavoro schiantante proposto ed imposto da Gasperini e preferiscono coalizzarsi, per forzare la società a disfarsene. L’operazione riesce egregiamente ed in capo a cinque giornate negative di campionato, lo scopo viene raggiunto.
Straordinario come soli cinquanta chilometri di distanza separassero l’inferno dal paradiso.
A Bergamo, nel reame di Zingonia, ha fondato la corte dei miracoli, certi e reali, ma con il vincolo della continuità determinata di una piena fiducia nel lavoro.
Programma che il nuovo nucleo ha accettato ed abbracciato, fondando le nuove fortune della società atalantina, della squadra e di tutta la città di Bergamo che ha visto la squadra salire come non mai, nella sua ultracentenaria storia, ‘là, dove è follia sperare’.
Ai riconoscimenti sportivi che, operando a Bergamo, gli sono stati meritatamente conferiti, si aggiunge la cittadinnza onoraria di Bergamo, che lo allinea, giustaente, alle caratteristiche di noi
bergamaschi.
Ora che ha forgiato campioni ex novo ed ha perfezionato o rigenerato giocatori esausti, apportando ricchezza alle casse sociali, ha intrapreso una incredibile ascesa che è diventata oggetto permanente
degli interessi societari, sembra incredibile che la sua permanenza a Bergamo pareva concludersi a cinque partite dal suo arrivo.
In compenso però, avvierà tra breve, il quinto campionato, con annessa partecipazione alla CL, che vorrebbe far diventare consuetudine.
Naturalmente ci auguriamo che il modulo di permanenza venga computato a decenni.
Mantenendo l’assunto che, col Gasp, non potrai più sorprenderti di essere sorpreso.
Renato
By staff