Gasperini dopo Atalanta Manchester United. By ReMo
Ho seguito le dichiarazioni del Gasp, al termine dello scontro contro il Manchester United, sia immediatamente che nei tempi ravvicinati e meno dal termine gara.
Naturale il disappunto per essere stati raggiunti in extremis e giusto l’orgoglio per aver sbloccato il risultato, ribadendo la superiorità dopo che i Reds avevano pareggiato il conto.
Purtroppo per noi nelle loro fila annoverano un Ronaldo che si è votato alla realizzazione di diverse segnature che hanno messo in secondo piano talune carenze dei suoi compagni.
Stazionando in aree ben definite, attende di poter calciare palloni che sa trasformare in punti, grazie ad una innata genialità balistica che, anche in questo frangente, ci ha tarpato ali, già ben distese per il volo.
In via immediata, Gian Piero ha rapportato al venti per cento il tasso della delusione e quantificato sino all’ottanta per cento orgoglio e soddisfazione per il risultato.
Ieri, nel corso di un mini incontro con i canali ufficiali, ha avuto una reazione pungente alla domanda sul che cosa sia mancato ieri, alla squadra ed al nostro gioco.
Appena un momento prima aveva magnificato la grande, generosissima prova dei ragazzi, usciti a testa alta da un confronto di estrema difficoltà, con orgoglio ed il veder anteposte le sofferenze ai meriti acquisiti, lo ha indotto ad una chiarissima contestazione.
Quest’anno, in particolare, il fatto di essere al quarto posto in campionato e tuttora in corsa per gli ottavi di coppa, pare un risultato insufficiente e le lamentele esasperano la sua accorata disamina.
A mio avviso condivisibile e giustificata, visto che un lunghissimo periodo, al seguito della squadra, mi ha consentito di dirimere, con estrema lucidità, i tanti periodi tribolati dall’unico periodo fulgido, in atto in quest’ultimo lustro.
Gasperini è un tecnico valido ed ambizioso, al punto di saperci condurre, con sforzi che lui ed i ragazzi, hanno saputo e voluto imporsi, alla composizione di una squadra e di uno spettacolo, i cui rendimenti per certo tracimano le loro immediate possibilità.
Egli è il primo a conoscere il lavoro, la determinazione ed i sacrifici che hanno consolidato sia la mentalità che l’ assetto di una squadra che si è imposta di crescere, senza mai porsi limiti e senza fermarsi: migliorarsi è sempre e comunque possibile, ripete all’infinito.
Vedersi disconosciuto ogni sforzo per leggerezze valutative, diventa affronto ed offesa, seppure non cosciente, di una filosofia votata solo al miglioramento ed alla crescita.
Il mister rispetta la fatica, l’impegno ed il sudore dei suoi e giudica severamente il fatto che i primi a fruirne, cioè la tifoseria, diventi giudice cieco, insensibile ed ingrato.
Il richiamo a rendersi conto di quanto siamo cresciuti e quanto ci si sia migliorati, dove costituire il riconoscimento dei meriti ed essere lo sprone al miglioramento, cose che sembrano estranee al tipo di atteggiamento che, ultimamente viene espresso.
Non va bene così, ha aggiunto il Mister e le sue parole sono risuonate amare e deluse.
Il futuro sta nel grembo di Giove, ma la realtà detenuta dalla dea Atalanta, nelle proprie mani, non può giustificare il pensiero pressapochistico che molti di noi vanno consolidando: una sconfitta pare la fine del mondo, ma ora anche un pareggio induce pensieri di grave sconforto.
Anche noi dobbiamo riflettere e superare gli immotivati concetti che diffondono incertezza: siamo i tifosi più invidiati , in Italia e fuori, non di certo senza fondati motivi.
Se in passato siamo stati lo zoccolo duro del sostegno alla squadra, anche quando i livelli sportivi non esaltavano, non è possibile essere il tallone d’Achille di una formazione ora di primo piano.
Dobbiamo uniformarci alla disciplina gasperiniana, nel supportare correttamente una squadra che da il meglio possibile, malgrado i contraccolpi inferti da uno stillicidio feroce di infortuni, cui ha fatto comunque fronte, uscendone sempre al meglio.
Ama l’Atalanta non soltanto chi ne grida il nome sugli spalti, ma soprattutto chi si sforza di poterne condividere le difficoltà, specialmente in momenti congiunturali negativi.
Vedremo di farlo, ma frattanto, scusaci tanto, grande, impagabile Gasp !
ReMo
Naturale il disappunto per essere stati raggiunti in extremis e giusto l’orgoglio per aver sbloccato il risultato, ribadendo la superiorità dopo che i Reds avevano pareggiato il conto.
Purtroppo per noi nelle loro fila annoverano un Ronaldo che si è votato alla realizzazione di diverse segnature che hanno messo in secondo piano talune carenze dei suoi compagni.
Stazionando in aree ben definite, attende di poter calciare palloni che sa trasformare in punti, grazie ad una innata genialità balistica che, anche in questo frangente, ci ha tarpato ali, già ben distese per il volo.
In via immediata, Gian Piero ha rapportato al venti per cento il tasso della delusione e quantificato sino all’ottanta per cento orgoglio e soddisfazione per il risultato.
Ieri, nel corso di un mini incontro con i canali ufficiali, ha avuto una reazione pungente alla domanda sul che cosa sia mancato ieri, alla squadra ed al nostro gioco.
Appena un momento prima aveva magnificato la grande, generosissima prova dei ragazzi, usciti a testa alta da un confronto di estrema difficoltà, con orgoglio ed il veder anteposte le sofferenze ai meriti acquisiti, lo ha indotto ad una chiarissima contestazione.
Quest’anno, in particolare, il fatto di essere al quarto posto in campionato e tuttora in corsa per gli ottavi di coppa, pare un risultato insufficiente e le lamentele esasperano la sua accorata disamina.
A mio avviso condivisibile e giustificata, visto che un lunghissimo periodo, al seguito della squadra, mi ha consentito di dirimere, con estrema lucidità, i tanti periodi tribolati dall’unico periodo fulgido, in atto in quest’ultimo lustro.
Gasperini è un tecnico valido ed ambizioso, al punto di saperci condurre, con sforzi che lui ed i ragazzi, hanno saputo e voluto imporsi, alla composizione di una squadra e di uno spettacolo, i cui rendimenti per certo tracimano le loro immediate possibilità.
Egli è il primo a conoscere il lavoro, la determinazione ed i sacrifici che hanno consolidato sia la mentalità che l’ assetto di una squadra che si è imposta di crescere, senza mai porsi limiti e senza fermarsi: migliorarsi è sempre e comunque possibile, ripete all’infinito.
Vedersi disconosciuto ogni sforzo per leggerezze valutative, diventa affronto ed offesa, seppure non cosciente, di una filosofia votata solo al miglioramento ed alla crescita.
Il mister rispetta la fatica, l’impegno ed il sudore dei suoi e giudica severamente il fatto che i primi a fruirne, cioè la tifoseria, diventi giudice cieco, insensibile ed ingrato.
Il richiamo a rendersi conto di quanto siamo cresciuti e quanto ci si sia migliorati, dove costituire il riconoscimento dei meriti ed essere lo sprone al miglioramento, cose che sembrano estranee al tipo di atteggiamento che, ultimamente viene espresso.
Non va bene così, ha aggiunto il Mister e le sue parole sono risuonate amare e deluse.
Il futuro sta nel grembo di Giove, ma la realtà detenuta dalla dea Atalanta, nelle proprie mani, non può giustificare il pensiero pressapochistico che molti di noi vanno consolidando: una sconfitta pare la fine del mondo, ma ora anche un pareggio induce pensieri di grave sconforto.
Anche noi dobbiamo riflettere e superare gli immotivati concetti che diffondono incertezza: siamo i tifosi più invidiati , in Italia e fuori, non di certo senza fondati motivi.
Se in passato siamo stati lo zoccolo duro del sostegno alla squadra, anche quando i livelli sportivi non esaltavano, non è possibile essere il tallone d’Achille di una formazione ora di primo piano.
Dobbiamo uniformarci alla disciplina gasperiniana, nel supportare correttamente una squadra che da il meglio possibile, malgrado i contraccolpi inferti da uno stillicidio feroce di infortuni, cui ha fatto comunque fronte, uscendone sempre al meglio.
Ama l’Atalanta non soltanto chi ne grida il nome sugli spalti, ma soprattutto chi si sforza di poterne condividere le difficoltà, specialmente in momenti congiunturali negativi.
Vedremo di farlo, ma frattanto, scusaci tanto, grande, impagabile Gasp !
ReMo
By staff