11/11/2020 | 19.40
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Gasperini e la difesa a 4: solo un asso nella manica? by Albo

 

Gasperini-difesa a 3 rappresenta un connubio consolidato da anni, e visti gli straordinari risultati ottenuti nell’ultimo quadriennio, è più facile che piova zucchero filato dal cielo, piuttosto che Gasp cambi modulo.

Nelle ultime uscite, però, abbiamo visto come il tecnico nerazzurro abbia attinto alla tanto vituperata difesa a 4 come asso nella manica per ripristinare l’equilibrio contro Ajax e Inter.

Non si tratta di venir meno al proprio credo tattico, come in molti forse hanno pensato di recente (soprattutto non atalantini), ma una questione di adattamento alla partita, dettaglio che spesso  mette in risalto le qualità di un allenatore, in primis pagato per essere in grado di comprendere  e leggere l’economia della partita.

ASSO O NUOVA PROSPETTIVA?

Nel calcio possono accadere due situazioni: se le cose vanno bene, guai a toccare modulo e giocatori, ma nel caso le cose inizino a perdere efficacia, è giusto correre ai ripari, magari studiando nuovi approcci tattici.

Questo non significa sconfessare tutto ciò che si è creato precedentemente, ma studiare un piano B che possa far ottenere lo stesso risultato, facendo di necessità virtù.

Nelle ultime settimane, complici gli infortuni e una flessione della condizione psicofisica, il 3-4-2-1 si è rivelato uno schema di gioco prevedibile, lento, lontano parente da quello che ha fatto gioire il popolo nerazzurro.

Il 4-2-3-1 ha risollevato la Dea in più occasioni, e sono bastati in media 20 minuti per ritrovare lo spirito guerriero orobico, perché trattandosi di un’arma segreta, bisogna giustamente svelarla il meno possibile all’avversario.

Ma il calcio è fatto di uomini, oltre che di momenti, e quando la stanchezza o la poca lucidità incidono sul gioco, è doveroso ritrovare un approccio che possa valorizzare quel “poco” che si ha a disposizione.

A livello di organico, infatti, al momento il tocco magico dei nuovi attaccanti e la penuria di opzioni a livello difensivo  (soprattutto esterni) potrebbe esaltare in toto un modulo a trazione anteriore, dove gli esterni bassi darebbero man forte alla retroguardia, affidando il compito di spingere al quartetto offensivo, dove tra Gomez, Zapata, Miranchuk, Muriel, Ilicic, Malinovskyi e Lammers l’imbarazzo della scelta è notevole, ma sinonimo di qualità e quantità.

Da arma segreta a rischioso ma potenziale assetto “necessario” il passo è breve, ma come sempre a Gasp l’ardua sentenza.

Albo

Scuola di Casenuove: Pugnaloni ha l'A.S.S.O. nella manica. | Osimo 5 Stelle

 

 

 

 
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