La partita di La Spezia ha mostrato in modo lampante, se ancora ce ne fosse stato il bisogno, l'ampio divario tra le idee calcistiche di Giampiero Gasperini ed il materiale tecnico a sua disposizione.

Questo collasso sottolineato in queste ore da tutti gli addetti ai lavori non sembra però toccare il tecnico di Grugliasco che, dopo le prime giornate di “attesa”, pare ormai deciso a proseguire con il "ritorno al passato" in termini di strategia e approccio tattico alle partite; significativo in questo senso è l'avanzamento di Koopmeiners sulla trequarti offensiva per aumentare il tasso tecnico dell'attacco (orfano degli interpreti che furono, non c'è bisogno di citarli), quando invece le migliori doti dell'olandese erano state valorizzate nella prima parte di campionato giocando quasi sulla linea dei difensori in fase di impostazione (nella mente di tutti c'è il lancio di 60 metri sui piedi di Muriel a Udine).

I numeri parlano e ci dicono che continuando in questa maniera l'Atalanta è destinata a proseguire la caduta verticale, a fronte di una prima parte di girone d'andata in cui invece l'approccio più “speculativo” (se così lo vogliamo chiamare) ci aveva portato nelle primissime posizioni di classifica.

E allora perché Gasperini pare ormai aver intrapreso la strada del ritorno al passato? Masochismo? Narcisismo? Mancanza di lucidità? Messaggi alla società? Niente di tutto questo. Evidentemente il mister è convinto che nel medio-lungo termine, perseverando, questo approccio porterà a ritrovare una maggiore prolificità in termini realizzativi, e dunque più risultati, che non giocando “di rimessa” come nelle prime giornate di questa stagione.

E’ l’ennesima scelta consapevolmente controcorrente e ambiziosa del Mister, quasi un azzardo se guardiamo ai dati dell’ultimo anno solare, e stavolta potrebbe davvero mettere la parola fine sulla gloriosa avventura del tecnico di Grugliasco a Bergamo. E allora buona fortuna, Atalanta.

Gianluca Guizzetti