12/12/2020 | 13.54
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Gasperini: "Ilicic non ci sarà, ha avuto mal di gola"



Gian Piero Gasperini  in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Fiorentina.

Ci sono quattro partite belle toste.
"Non è che prima non pensavamo al campionato, è che la Champions occupa tante energie. La qualificazione era un traguardo immediato, per quello c'è stata un'attenzione maggiore, ma abbiamo sempre cercato di dare il meglio. Ora abbiamo la testa al campionato fino a fine stagione".

Un ricordo di Paolo Rossi?
"È una parte della nostra gioventù che se ne è andata. Io personalmente ho conosciuto Rossi a 12 anni, in un torneo a Firenze. Noi giocavamo sotto età, fece un torneo fantastico".


Cosa si porta dalla partita di mercoledì?
"Ogni partita ti dà una conoscenza diversa, ti aiuta a crescere e migliorare. È stata diversa dalla partita di Liverpool, abbiamo fatto quel tipo di gara perché forse avevamo due risultato, ci ha agevolato per un certo tipo di prestazione. Se avesse fatto gol Klaassen sarebbe stata tutta un'altra storia, devi trarre il tutto anche per la crescita della squadra. Dobbiamo sempre essere alla ricerca di qualcosa, poi ogni partita è diversa".




La Fiorentina è in una situazione molto complicata. Come vorrà approcciarla?
"È un rischio sempre, è un'ottima squadra. È una squadra di assoluto valore, si è visto ad esempio a Milano contro il Milan. Il tutto fa parte della difficoltà del nostro campionato, il blasone conta poco visto che ci sono partite difficoltose. Sotto questo aspetto ci prepareremo per affrontarla al meglio".


C'è maggiore maturità?
"Nelle ultime sei partite abbiamo fatto cinque punti, è una media da retrocessione. Ci sono state delle difficoltà realizzative, prima compensavamo con qualche gol in più. Il calcio si evolve sempre, anche in base alle caratteristiche in quel momento dei giocatori. I calciatori non sono delle macchine, non hanno sempre gli stessi giri. Poi viene fuori Pessina o altri che stanno facendo bene".


Ci potrebbe essere uno sfoltimento del mercato?
"Io ho un gruppo di giocatori che devo valorizzare al meglio e ottenere maggiori risultati possibili. Poi è normale che le esigenze sono quelle di fare ottimi risultati e ottime plusvalenza. Se devo dire la verità adesso un'obiettivo non c'è, a parte quello del presidente dei 40 punti".


Che sensazione ha a ritrovarsi nei migliori tre allenatori?
"È un riconoscimento per tutti. L'Atalanta, come ho detto altre volte, piace molto".


Può dirci qualche cosa sugli infortunati?
"Pasalic non sta bene, anche se è rientrato oggi. Miranchuk non è ancora disponibile, speriamo domani o da lunedì. Ilicic non si è allenato perché aveva mal di gola, per domani non ci sarà. Caldara si sta riprendendo abbastanza bene, ci vorranno altri venti giorni. Ruggeri ha qualche fastidio, difficile convocarlo".


Ci sarà bisogno di tanto o poco turnover?
"Tutte e quattro le squadre giocheranno lo stesso numero di partite. Io cercherò sempre di mettere la squadra migliore, sto pensando alla partita di domani non a quella con la Juventus. Pessina era infortunato, ad esempio, poi si è conquistato il posto sul campo. Hanno giocato tutti i componenti della rosa, tutti hanno avuto delle occasioni. Poi le opportunità te le conquisti con le prestazioni, non distinguo nemmeno chi entra dall'inizio o a partita in corso. Non ci sono riserve o titolari. Sutalo? Non mi sta dando le risposte, altrimenti avrebbe giocato di più".


Lunedì cosa si aspetta nel sorteggio?
"Se si giocasse al Bernabeu...Ci sono sei squadre, faccio fatica: cadi dalla padella alla brace. Sono tutte squadre teste di serie, non mi esprimo. Il Bayern è la più forte, ma sono tutte squadre di grandissimo valore".


Sembra più rilassato. La situazione complessivamente è migliorata?
"La partita con l'Ajax era un traguardo, lo sapevamo. Due anni fa andavamo a Reggio Emilia con tantissimi tifosi, ero abbastanza sereno di essere anche in Europa League. Credo che per l'Atalanta sia fondamentale andare in Europa, per la crescita di tutti, dell'ambiente e della società, ma anche della squadra. Tutto questo deve servire per poter dare una spinta. L'asticella bisogna alzarla in tanti, anche perché se la tiro solo io la corda poi si spezza".


Muriel?
"Ha fatto 18 gol, di cui 13-14 dalla panchina. Ci sono giocatori che hanno questa capacità, con un'immediatezza o un'esplosività diversa. So che il giocatore preferisce scendere in campo subito. Lui è sempre stato sereno, i primi anni è stato così anche Ilicic. Ora se fai un cambio sia quasi una provocazione, io vorrei togliere quel tipo di mentalità lì. Non è facile, ma per me è un giocatore che vale il meglio per la nostra squadra. Va bene sempre, ha un arco di tempo - che non sono i 90' - per esprimere il suo potenziale".


Pensa che anche a Bergamo sia stata alzata l'asticella delle pretese?
"Sì, ma lo ritengo normale con questi risultati. Se poi pareggi con lo Spezia c'è un eccesso di critica, poi non c'è pubblico. Si legge quello che si scrive o i vocali su Whatsapp - che per fortuna io non sento -, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Quando io parlo di asticella non parlo di risultati, ma della ricerca di cambiamenti o di poter giocare in modo diversi. Questo è quello che dobbiamo cercare di raggiungere. Quando un giocatore pensa di aver raggiunto il massimo non puoi ottenere nulla di più, questo poi diventa un limite: ma l'asticella è questa non è il risultato finale".


Quello di Muriel è stato un po' un gol alla Paolo Rossi?
"Sì direi di sì. A Vicenza è stato trasformato in centravanti, prima giocava ala destro. Già a 16 anni era un talento emergente".


fonte tmw.com

By marcodalmen
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