Gasperini come Mondonico: Atalanta verso l'Europa
Dopo la vittoria col Bologna è sempre più Europa per l'Atalanta. Il paragone con la squadra di Mondonico dell'89-'90, ultima a centrare la qualificazione, è inevitabile. Fra somiglianze e differenze un motivo in più per crederci.
L’Atalanta insegue un sogno, quello europeo. I 63 punti conquistati e il quarto posto in classifica (in attesa della Lazio) autorizzano Gasperini a crederci. L’allenatore ha anche promesso di ballare la Papu Dance in caso di raggiungimento dell’Europa. L’ultima apparizione atalantina risale al 20 marzo 1991, ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa nel derby tutto italiano contro l’Inter.
Falsa partenza, proprio come nel 1989-1990
Ventisei anni anni dopo lo spirito europeo della Dea è rinato sotto la guida di Gasperini, in un percorso per certi versi simile a quello compiuto dalla squadra di Mondonico, soprattutto con la falsa partenza prima del decollo: furono infatti tre le sconfitte nelle prime quattro gare dell’89-90, quattro nelle prime cinque quelle della stagione attuale, con una curiosità: al Meazza contro l’Inter fu ancora imbarcata di gol, con un 7-2 che ricorda il 7-1 del 12 marzo scorso. 14 gol in due gare a San Siro che paradossalmente sembrano di buon auspicio per i bergamaschi.
Le differenze
Era certo una squadra dal potenziale offensivo minore però, quella di Caniggia e Madonna, goleador entrambi con otto reti a testa. Ben altri numeri rispetto a quelli sfoggiati dal Papu Gomez oggi, che ha già stabilito il nuovo record personale con 14 gol realizzati. Inoltre, quella di Gasperini è una squadra ancora più giovane, con una media di 24,7 anni contro i 25,9 di quella allenata da Mondonico.
Il futuro
La giovane età media della rosa pone i tifosi davanti a un dubbio: che ne sarà della squadra dei miracoli del Gasp? Anche in caso di accesso all’Europa League, infatti, starà poi alla società decidere se mantenere lo zoccolo duro della rosa nonostante i tanti corteggiamenti. Caldara sarà il primo ad abbandonare, già acquistato a gennaio dalla Juventus, mentre Gagliardini lo ha già fatto a metà stagione. Allora resta da stabilire il futuro di giovani promettenti come Conti, Kessié o Spinazzola. Ma l’appetito vien mangiando e, chissà, con il ritorno di un obiettivo vecchio di 26 anni, anche le strategie societarie potrebbero essere influenzate.
Fonte: sport.sky.it