Gasperini si racconta:prima dei risultati il Modello Atalanta
Lunga intervista per l'Eco di Bergamo da parte di Mister Gasperini che si è raccontato senza filtri.
EUROPA SÌ, EUROPA NO
Secondo il Mister, la classifica bene o male è veritiera. L' obiettivo è posizionarsi nella parte alta ma attenzione a non diventare malati d'Europa; l' Atalanta deve lavorare sulle plusvalenze, sul creare valore e non costruire progetti che costringono a vedere l'Europa come una necessità per evitare crack finanziari.
FRA PASSATO E FUTURO
Gasperini ammette che giocatori come Toloi, Hateboer, Muriel hanno e avranno sempre meno spazio. Si tratta di un cambio fisiologico che fa parte delle regole del calcio. È molto contento di aver lanciato giovani come Scalvini, Ruggeri e Carnesecchi perché quello è il modello che vuol seguire.
QUESTIONE PORTIERI
Quasi lapidario. Pur riconoscendo la crescita di Musso, Gasperini conferma che nelle sue gerarchie il primo è Carnesecchi perché si sposa con il modello di Atalanta che bisogna proteggere. Purtroppo fra i pali non ci sono mezze misure, uno gioca e uno no.
BAKKER
Secondo il Mister Bakker è un giocatore dalle doti importanti il cui stile di gioco oggi non è quello che serve all'Atalanta. Ci vorrà tempo, come capitato con Holm, ma è convinto che si dimostrerà utile.
TOURE E SCAMACCA
"Scamacca deve correre di più, se è cosi poco dinamico non può fare niente di buono nonostante le qualità importanti", mentre Touré è in fase di studio. Al momento il giocatore non ha minuti nelle gambe ma gli ricorda Muriel con "meno capacità di tiro e più spunto".
LA ROSA LUNGA
Interessante passaggio in cui sostanzialmente dice di non apprezzare il Turn Over perché da studi inglesi ai giocatori serve spazio e continuità per crescere. Si gioca in sedici, punto. L' importante è essere franchi e schietti per evitare malumori.
STADIO E SUPERCOPPA
Nel finale, Gasperini ribadisce l'importanza dello Stadio nuovo e che non vede l'ora di poter giocare con lo stadio finito.
Sulla Supercoppa, il pensiero è quello di sempre. Si guarda troppo altrove e si trascura il campionato, i grandi vogliono competizioni per pochi intimi ma per fortuna c'è l'Atalanta a dare fastidio.
Il resto lo trovate sull'edizione odierna de
L'Eco di Bergamo
EUROPA SÌ, EUROPA NO
Secondo il Mister, la classifica bene o male è veritiera. L' obiettivo è posizionarsi nella parte alta ma attenzione a non diventare malati d'Europa; l' Atalanta deve lavorare sulle plusvalenze, sul creare valore e non costruire progetti che costringono a vedere l'Europa come una necessità per evitare crack finanziari.
FRA PASSATO E FUTURO
Gasperini ammette che giocatori come Toloi, Hateboer, Muriel hanno e avranno sempre meno spazio. Si tratta di un cambio fisiologico che fa parte delle regole del calcio. È molto contento di aver lanciato giovani come Scalvini, Ruggeri e Carnesecchi perché quello è il modello che vuol seguire.
QUESTIONE PORTIERI
Quasi lapidario. Pur riconoscendo la crescita di Musso, Gasperini conferma che nelle sue gerarchie il primo è Carnesecchi perché si sposa con il modello di Atalanta che bisogna proteggere. Purtroppo fra i pali non ci sono mezze misure, uno gioca e uno no.
BAKKER
Secondo il Mister Bakker è un giocatore dalle doti importanti il cui stile di gioco oggi non è quello che serve all'Atalanta. Ci vorrà tempo, come capitato con Holm, ma è convinto che si dimostrerà utile.
TOURE E SCAMACCA
"Scamacca deve correre di più, se è cosi poco dinamico non può fare niente di buono nonostante le qualità importanti", mentre Touré è in fase di studio. Al momento il giocatore non ha minuti nelle gambe ma gli ricorda Muriel con "meno capacità di tiro e più spunto".
LA ROSA LUNGA
Interessante passaggio in cui sostanzialmente dice di non apprezzare il Turn Over perché da studi inglesi ai giocatori serve spazio e continuità per crescere. Si gioca in sedici, punto. L' importante è essere franchi e schietti per evitare malumori.
STADIO E SUPERCOPPA
Nel finale, Gasperini ribadisce l'importanza dello Stadio nuovo e che non vede l'ora di poter giocare con lo stadio finito.
Sulla Supercoppa, il pensiero è quello di sempre. Si guarda troppo altrove e si trascura il campionato, i grandi vogliono competizioni per pochi intimi ma per fortuna c'è l'Atalanta a dare fastidio.
Il resto lo trovate sull'edizione odierna de
L'Eco di Bergamo
By staff