08/05/2022 | 15.44
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Gasperini: "Siamo arbitri di noi stessi, non della lotta scudetto. Futuro? Decide la società"

Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per analizzare il match vinto 3-1 contro lo Spezia: "Del risultato non sono arrabbiato, del gol sì. Un allenatore si deve vergognare di prendere un gol così sull’1-0. Vuol dire che non abbiamo fatto un buon lavoro, ma oggi la squadra è stata molto brava in tutti i reparti e in tutte le situazioni. Abbiamo condotto a lungo la gara, abbiamo concesso pochissimo. Lo Spezia rimane una squadra difficile da affrontare".

 

Avete ottenuto 12 vittorie fuori casa, un record.

"Effettivamente è un record, ci eravamo andati vicino negli scorsi anni. Quest’anno l’anomalia è stato il rendimento in casa".

 

Vi fa specie essere arbitri della lotta scudetto?

"No, saremo arbitri di noi stessi. Dovremo giocare una partita importante per giocare in Europa il prossimo anno, è un traguardo fantastico, la squadra ci tiene molto".

 

Ci sono state troppe interruzioni.

"In questo momento ci sono gli interessi di tutti, ma c’è anche un limite. Questo è un aspetto negativo. Bisogna iniziare a denunciare delle cose, quando ci sono simulazioni importanti. Si possono denunciare le simulazioni, ci sono le immagini. Le vedono tutti".

 

Resta a Bergamo?

"Io sono legato a questa società e a questo ambiente, ho firmato un contratto a novembre, è chiaro che le cose sono un po’ cambiate, dipenderà da ciò che deciderà la società. Non abbiamo mai parlato, io sono disponibile a qualsiasi soluzione. Se si andrà avanti così io andrò avanti con entusiasmo. Se lo chiedi a me, spero che l’Atalanta faccia sempre meglio. Non è facile per una realtà come Bergamo farsi conoscere in tutto il mondo. È un'eccelenza, è chiaro che tutto questo va supoprtato dai risultati. Non lo so se l’Atalanta può vincere o meno il campionato o la Champions, queste cose capitano a una squadra su diecimila".

 

C’è bisogno di rinnovare?

"Per restare ad alti livelli c’è bisogno di un mercato dinamico, di inserire sempre più di uno o due soluzioni, il calcio si rinnova. In sei anni ci siamo rivoluzionati. Comunque non ci siamo abbassati noi, si sono alzate le altre. Giocare queste partite è pioù dificile per tutti, c’è un livellamento. È un tema che andrò affrontato e valutato, i risultati ci hanno dato sempre ragioni. A un certo punto ci è stato chiesto di più, ma se si ragiona di più diventa difficile. Quest'anno il settimo posto sembra un fallimento, fa stravolgere il pensiero. Se può vincere oggi l’Atalanta? Sì può vincere la Coppa Italia, di più no".

 

 

tmw.com

By staff
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