Giocare a Genova, l'unica motivazione è.... TEOcratica
L'unico motivo rimasto per la partita di oggi di Marassi: fare segnare Retegui!
I sette gol segnati con il Genoa sono un ricordo lontano: Mateo Retegui torna al Ferraris con 24 reti stagionali e il titolo di capocannoniere ormai vicinissimo. Un rientro da protagonista per un attaccante che a Bergamo ha trovato la sua dimensione ideale.
Il suo arrivo all’Atalanta è stato dirompente: nemmeno gli infortuni hanno rallentato la crescita di un giocatore che ha trascinato l’attacco nerazzurro. La tifoseria lo ha adottato con affetto, conquistata non solo dai gol ma anche dall’umiltà e dalla dedizione che mette in campo. “Giocare all’Atalanta mi ha aiutato tantissimo, devo tutto a Gasperini e ai compagni”, ha dichiarato Retegui, felice di un’annata che lo ha consacrato anche in chiave Nazionale.
Futuro. Inevitabile l’interesse delle big europee, ma il legame con Bergamo è forte e la società non ha fretta di cedere. Ora l’obiettivo è chiaro: chiudere la stagione da re dei bomber, con l’abbraccio del pubblico che lo considera già uno di famiglia. E' ormai sicuro il titolo di capocannoniere, resta un gol, un solo unico gol per aggiornare l'incredibile record di Pippo Inzaghi, unico capocannoniere della storia atalantina con 24 gol ormai 28 anni fa!
FORZA MATEO!
Nel corso di un'intervista al canale della Lega serie A ha detto, tra le altre cose:
“Tutto è iniziato al Tigre in Argentina. È lì che ho ricevuto la prima vera spinta: Mancini mi ha fatto capire quale potenziale avevo e quanto lontano avrei potuto arrivare. Quel momento è stato decisivo. Non posso che essere riconoscente al Tigre, al Genoa che mi ha aperto le porte dell’Europa, e a Spalletti che continua a darmi fiducia in Nazionale. L’Atalanta, infine, ha fatto il possibile per portarmi qui nel momento giusto. Gasperini e il gruppo mi hanno accolto alla grande: oggi sono felice e motivato, anche grazie a loro.”
"Superare Inzaghi? È uno stimolo enorme. “Avere l’opportunità di avvicinarmi o superare un giocatore come Inzaghi è uno stimolo incredibile. Quest’anno, come squadra, abbiamo fatto qualcosa di straordinario.
La scorsa stagione ho segnato 9 gol, ma un infortunio al ginocchio mi ha rallentato per mesi. È stato un momento duro, ho persino avuto timore di tornare in campo. All’Atalanta però si gioca in verticale, si attacca con coraggio, e questo esalta le caratteristiche di chi gioca davanti. Se oggi ho certi numeri, lo devo al mister e a ogni compagno. Il gol a Lecce resterà sempre nel cuore. È stato il mio debutto nel tabellino con l’Atalanta, il punto di partenza. Cominciare bene era fondamentale, soprattutto a livello mentale.”
