28/09/2017 | 18.20
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IL GIORNO CHE ATTENDO DA SEMPRE by Pagno

Mi trovo nella splendida Lione con la mia famiglia già da due giorni.
Una città che probabilmente mi sarei perso senza un'occasione così pagana.
Oggi è un giorno che attendo da quando sono nato.
NON È COSÌ IMPORTANTE: non è l'attesa del Matrimonio, o del congedo militare, dell'esame di maturità o della nascita di un figlio.
La mia attesa può far storcere il naso a parecchie persone, perché il peso di una partita di calcio, nell'economia di una vita, non può essere così forte.
Ma tra le cose "leggere" della vita, quella che sto per vivere mi porta alle palpitazioni.
Guardo la busta sul comodino contenente il biglietto della trasferta tanto sognata, e mi commuovo.
Mi commuovo davvero.
La mia famiglia stasera a cena percepiva il mio fluttuare sopra ogni cosa mentre mi mangiavo una incredibile Entrecote in un bouchon nel centro di Lione.
Mi tornano in mente i sogni al campetto dell'oratorio più di trent'anni fa, l'Europa vissuta da ragazzino che già era orgoglioso di Bergamo e dell'Atalanta.
Entrerò in punta di piedi in quello stadio meraviglioso, e in qualunque modo finirà sarò immerso in quel sogno.
Il pensiero vola a chi non sarà qui a vivere questa emozione, al mio papà che mi seguirà dalla TV, alle migliaia di tifosi che avrebbero meritato un settore in più.
E vola anche a quelle due persone che mi hanno permesso di essere in un posto privilegiato questa sera allo stadio.
E vola anche alla mia famiglia che ha accettato di essere qui con me, sopportando il fatto che io, stia fluttuando da mesi.
Mai come oggi.
Oggi è il giorno che attendo da sempre.


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