18/06/2020 | 13.00
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Gioventù bruciata?



Di prospetti validi, di Esposito nostrani, l'Atalanta ne è piena. Eppure, come nel detto celebre, l'erba del vicino è sempre la più verde. Lo abbiamo ricordato in un articolo qualche giorno fa (leggibile qua ) l'Atalanta è al primissimi posti in Europa per numero di giocatori in carico e nonostante molte siano delle cessioni non ancora compiute per altri è lecito chiedersi se ci sarà mai spazio in una squadra che dei giovani e del vivaio ne ha sempre fatto un vanto.

Partendo dalla porta, doveroso citare Carnesecchi (classe 2000) che al primo anno da professionista si è subito conquistato la porta del Trapani in Serie B e dell'Under 21 venendo recentemente descritto dalla Gazzetta come il portiere italiano più interessante per la sua categoria. Se si guarda la storia, generalmente a 21/22 anni un portiere pronto viene aggregato in squadra (Consigli docet) ma oggi con Gollini, Sportiello e l'immancabile Francesco Rossi il rischio di perdere il treno c'è. E ripeto, parliamo di quello che a detta di molti è il miglior portiere italiano della sua generazione.

Passando alla difesa e guardando sempre ai prestiti, non si può non citare Bettella (classe 2000), altro giocatore di cui non si fa che parlare bene tanto che pure la Gazzetta lo ha citato nella sua formazione tipo di soli U21. Il posto da titolare a Pescara se l'è guadagnato sul campo e dopo essere stato perno principale della nazionale U19 e U20 (di cui è stato anche capitano) ora è approdato negli azzurrini. Sempre in difesa e sempre nel giro della nazionale giovanile - e titolarissimo - troviamo Del Prato (classe 1999), altro giocatore di cui si parla benissimo da diversi anni e oramai arrivato ad un età in cui l'aggregarsi alla prima squadra non è più una prospettiva. Nell'undici iniziale fisso a Livorno, poliedrico nel ruolo (gioca praticamente ovunque fra la difesa e la mediana) ed elegante nel gioco, nell'Atalanta di qualche anno fa sarebbe stato ridicolo discuterne il futuro mentre oggi gli interrogativi sul suo destino restano parecchi. Il reparto difensivo  è al completo e l'unica posizione disponibile sarebbe quella di sesto difensore che con tutta probabilità nessuno vorrà accettare. I più critici diranno che le ambizioni dell'Atalanta sono altre, che la giovane età è un limite per questi ragazzi ma tutte le osservazioni svaniscono davanti all'acquisto di Sutalo (classe 2000 e con esperienze forse meno significative dei due citati sopra, il che non significa che non sia più forte ma solo che le esperienze sono più o meno simili) o all'interessamento di tante big per Kumbulla (altro classe 2000) che sicuramente ha brillato a Verona ma onestamente non così distante dai nostri. E a tutto questo, s'aggiungano i primavera in rampa di lancio Okoli, Heidenreich e Guth.

Nemmeno a centrocampo ci facciamo mancare nulla. Il primo pensiero è ovviamente Pessina che ha brillato a Verona attirando l'interesse di tante big ( o aspiranti ) ma a quanto pare non abbastanza da ritagliarsi uno spazio in una rosa fitta di giocatori di qualità e che ha ricevuto l'ultimo innesto Tameze proprio nella sessione di mercato invernale. Altro giocatore su cui qualche anno fa non avremmo avuto dubbi è Carraro (classe 1998), centrocampista titolare a Perugia e perno della mediana Under 21. Giocatore meno patinato di altri ha raccolto sempre ottimi feedback e all'alba de 22 anni sicuramente è pronto almeno per provare a dimostrare qualcosa in  Serie A (personalmente, l'avrei ritenuto pronto pure l'anno scorso). Terzo nome interessante, Mallamo (classe 1999) che alla Juve Stabia sta facendo così bene da ritagliarsi spesso sui giornali articoli di elogio ( non ultimo Sportweek/Gazzetta che lo citava come uno dei migliori prospetti della SerieB). Non cito i vari Melegoni e Colpani (classe 1999) che per vari motivi, anagrafici e fisici, non possono essere oggi prime scelte per un eventuale innesto in prima squadra (dove comunque, spazio non c'è) .  A questi vanno aggiunti almeno i primavera Da Riva e Colley che essendo due classe 2000 necessariamente dovranno trovare un posto da professionista con il secondo del cui utilizzo in prima squadra si parla già quest'anno.Capitolo a parte per Ta Bi, giocatore che sembrava perfetto per il sistema di gioco del Gasp ma che dopo l'infortunio di Pescara è sparito dai radar e da qualsiasi mezzo di informazione.

Dalla trequarti in poi i nomi calano drasticamente  così come le probabilità di scalzare un titolare in uno degli attacchi migliori d'Europa. I principali indiziati stavolta sono in casa, il giovanissimo Traore (classe 2002) e il nostrano Piccoli (classe 2001). In questo caso la giovane età può essere non un limite ma un incentivo all'aggregazione in prima squadra, in quanto potrebbero ancora giocare anche nel Campionato Primavera ed essere utilizzati in prima squadra in base alle esigenze. Fuori, pochi nomi. Negli ultimi anni tante delusioni (calcisticamente) come Tumminello, Monachello ecc ecc. Sicuramente i più si ricorderanno di Capone (classe 1999) che fino a qualche anno fa era considerato un gioiello pronto a esplodere. Il ventunenne (non trenta, ventuno) vanta già tre anni da professionista in B, tutta la trafila della nazionale fino all'U21 dove è chiuso dai vari Cutrone, Kean, Zaniolo ecc ecc. Forse non ha dimostrato tutto il suo valore ma è anche vero che il vice Papu/Ilicic (gioca su entrambi i lati) oggi dev'essere disposto a giocarsi realmente pochi minuti e nemmeno sempre quindi la lista di potenziali pretendenti difficilmente avrà al suo interno (tenendo presente anche  Muriel e Malinoviskyi davanti nelle gerarchie) gente d'appeal.

 

Bisognerà attendere, per capire. Sicuramente la crescita degli ultimi anni ha aumentato di parecchio le necessità della prima squadra rendendo molto più complesso l'inserimento di giovani prospetti, dall'altro un attento osservatore non può non avere il dubbio che ci siano ben altre ragioni che poco hanno a che vedere con la qualità dei ragazzi dietro il cambio di gestione del vivaio.

Strade legittime, scelte da Big. L'importante poi è non pentirsene.
By Otis
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