Gli avversari di oggi: Potere grigio!
L'Alessandria ha una grande tradizione sportiva che non molti conoscono perche' si è riaffacciata alla cadetteria solo quest'anno dopo decenni
E' nata nel 1912, poco dopo l'Atalanta ma al contrario di noi è fallita ed e' stata rifondata nel 2003. Nel suo palmarès annovera due Coppe Italia di Serie C, vinte nel 1973 e nel 2018, e una Coppa CONI, conquistata nel 1927. Tra i più celebri giocatori che hanno indossato la inusuale maglia grigia basta ricordarne uno: Gianni Rivera
Il periodo di maggior lustro per la squadra si fa risalire ai decenni del primo dopoguerra quando insieme a Pro Vercelli, Novara e Casale, formare il «quadrilatero piemontese», alla ribalta nazionale
Anche a causa del frequente ricambio, l'Alessandria nei primi Anni Trenta non ebbe altre aspirazioni che posizioni di centroclassifica; nel 1936 raggiunse comunque, dopo aver battuto Cremonese, Modena, Lazio e Milan, la finale di Coppa Italia, giocata a Genova l'11 giugno 1936 e persa per 5-1 contro il Torino.[46] Nell'estate del 1937, l'Alessandria retrocesse per la prima volta in Serie B dove rimase ben 10 anni.
Il ritorno in Serie A si aprì con l'improvvisa morte del presidente Giuseppe Moccagatta, cui fu intitolato lo stadio. Il 2 maggio 1948 il club subì quella che rimane ancora oggi la più pesante sconfitta mai patita da una squadra in una partita del massimo campionato a girone unico, in Torino-Alessandria 10-0; l'infierire dei granata sugli ospiti nell'ultimo quarto d'ora fu dovuto a uno screzio tra Valentino Mazzola e un tifoso che lo sbeffeggiava da bordo campo. Al termine di quel campionato, i grigi fecero ritorno in Serie B e nel 50 addirittura in C da dove riemersero dopo ben 8 anni.
Nella annata 1959-1960, tornata in A, l'Alessandria esordì in una competizione internazionale, affrontando il Velež di Mostar in Coppa Mitropa. Proprio quella rimane ancora oggi l'ultima stagione nella massima categoria per l'Alessandria, che retrocesse tra i cadetti al termine del campionato, a tre anni dallo spareggio di Milano.
In occasione dell'800º anniversario dalla fondazione della città di Alessandria, nel 1968, la società invitò la squadra brasiliana del Santos a disputare una gara amichevole allo Stadio Moccagatta. L'incontro venne disputato il 12 giugno e fu vinto dai sudamericani per 2-0: tra i gol, quello di Pelé, che uscì dallo stadio indossando la maglia numero 10 dell'Alessandria, tra i tifosi in visibilio.
Seguirono molti anni di C e la promozione tra i cadetti arrivò, finalmente, vincendo con quattro giornate d'anticipo la Serie C 1973-1974 ma la permanenza in Serie B durò una sola stagione seguita da un lunghissimo infinito trentennio nella serie infeiore
Alla fine del campionato 2002-2003 la società, dopo anni di delusioni sportive e di tribolati passaggi di proprietà retrocesse tra i Dilettanti, per poi dichiarare il 13 agosto 2003 fallimento per inadempienze economiche.
In virtù delle normative federali, il comune di Alessandria si fece carico di dare continuità alla tradizione calcistica cittadina fondando un nuovo club denominato Nuova Alessandria 1912, che ripartì dall'Eccellenza regionale. Nel 2004 una cordata di imprenditori locali acquistò dalla curatela fallimentare il marchio originale e le dotazioni del club preesistente; l'Alessandria fece così il suo ritorno nel calcio italiano, salendo con facilità nel campionato di Serie D.
Dopo alcuni tornei di transizione, il 30 marzo 2008 l'Alessandria ottenne con largo anticipo sulla fine del campionato la promozione in Lega Pro Seconda Divisione per la stagione 2008-2009; il primo torneo tra i professionisti, a cinque anni dal fallimento, vide l'Alessandria costantemente al vertice. Mancata la promozione diretta in Prima Divisione per una peggiore differenza reti rispetto al Varese e persa poi la finale play-off contro il Como, la squadra grigia realizzò comunque il doppio salto dalla quinta alla terza serie, venendo inserita, al termine del torneo, nel novero delle ripescate per il campionato 2009-2010.
In pochi anni la societa' passo di mano piu' volte rimanendo, quasi sempre, nelle zone alte della classifica, sino a quest'anno con la riammissione in B dopo ben 46 anni, grazie alla vittoria dei playoff in finale contro il Padova (e in semifinale contro l'Albinoleffe)
E' nata nel 1912, poco dopo l'Atalanta ma al contrario di noi è fallita ed e' stata rifondata nel 2003. Nel suo palmarès annovera due Coppe Italia di Serie C, vinte nel 1973 e nel 2018, e una Coppa CONI, conquistata nel 1927. Tra i più celebri giocatori che hanno indossato la inusuale maglia grigia basta ricordarne uno: Gianni Rivera
Il periodo di maggior lustro per la squadra si fa risalire ai decenni del primo dopoguerra quando insieme a Pro Vercelli, Novara e Casale, formare il «quadrilatero piemontese», alla ribalta nazionale
Anche a causa del frequente ricambio, l'Alessandria nei primi Anni Trenta non ebbe altre aspirazioni che posizioni di centroclassifica; nel 1936 raggiunse comunque, dopo aver battuto Cremonese, Modena, Lazio e Milan, la finale di Coppa Italia, giocata a Genova l'11 giugno 1936 e persa per 5-1 contro il Torino.[46] Nell'estate del 1937, l'Alessandria retrocesse per la prima volta in Serie B dove rimase ben 10 anni.
Il ritorno in Serie A si aprì con l'improvvisa morte del presidente Giuseppe Moccagatta, cui fu intitolato lo stadio. Il 2 maggio 1948 il club subì quella che rimane ancora oggi la più pesante sconfitta mai patita da una squadra in una partita del massimo campionato a girone unico, in Torino-Alessandria 10-0; l'infierire dei granata sugli ospiti nell'ultimo quarto d'ora fu dovuto a uno screzio tra Valentino Mazzola e un tifoso che lo sbeffeggiava da bordo campo. Al termine di quel campionato, i grigi fecero ritorno in Serie B e nel 50 addirittura in C da dove riemersero dopo ben 8 anni.
Nella annata 1959-1960, tornata in A, l'Alessandria esordì in una competizione internazionale, affrontando il Velež di Mostar in Coppa Mitropa. Proprio quella rimane ancora oggi l'ultima stagione nella massima categoria per l'Alessandria, che retrocesse tra i cadetti al termine del campionato, a tre anni dallo spareggio di Milano.
In occasione dell'800º anniversario dalla fondazione della città di Alessandria, nel 1968, la società invitò la squadra brasiliana del Santos a disputare una gara amichevole allo Stadio Moccagatta. L'incontro venne disputato il 12 giugno e fu vinto dai sudamericani per 2-0: tra i gol, quello di Pelé, che uscì dallo stadio indossando la maglia numero 10 dell'Alessandria, tra i tifosi in visibilio.
Seguirono molti anni di C e la promozione tra i cadetti arrivò, finalmente, vincendo con quattro giornate d'anticipo la Serie C 1973-1974 ma la permanenza in Serie B durò una sola stagione seguita da un lunghissimo infinito trentennio nella serie infeiore
Alla fine del campionato 2002-2003 la società, dopo anni di delusioni sportive e di tribolati passaggi di proprietà retrocesse tra i Dilettanti, per poi dichiarare il 13 agosto 2003 fallimento per inadempienze economiche.
In virtù delle normative federali, il comune di Alessandria si fece carico di dare continuità alla tradizione calcistica cittadina fondando un nuovo club denominato Nuova Alessandria 1912, che ripartì dall'Eccellenza regionale. Nel 2004 una cordata di imprenditori locali acquistò dalla curatela fallimentare il marchio originale e le dotazioni del club preesistente; l'Alessandria fece così il suo ritorno nel calcio italiano, salendo con facilità nel campionato di Serie D.
Dopo alcuni tornei di transizione, il 30 marzo 2008 l'Alessandria ottenne con largo anticipo sulla fine del campionato la promozione in Lega Pro Seconda Divisione per la stagione 2008-2009; il primo torneo tra i professionisti, a cinque anni dal fallimento, vide l'Alessandria costantemente al vertice. Mancata la promozione diretta in Prima Divisione per una peggiore differenza reti rispetto al Varese e persa poi la finale play-off contro il Como, la squadra grigia realizzò comunque il doppio salto dalla quinta alla terza serie, venendo inserita, al termine del torneo, nel novero delle ripescate per il campionato 2009-2010.
In pochi anni la societa' passo di mano piu' volte rimanendo, quasi sempre, nelle zone alte della classifica, sino a quest'anno con la riammissione in B dopo ben 46 anni, grazie alla vittoria dei playoff in finale contro il Padova (e in semifinale contro l'Albinoleffe)
By staff