03/05/2022 | 11.40
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Gli eroi sono stanchi

Gli eroi sono stanchi.



Sgombro subito il campo da ogni minimo dubbio che possa sembrare una giustificazione alla mancata vittoria di ieri ssera, seppur contro la disperata pericolante Salernitana, apparsa in realtà, splendidamente in palla.


Nessuna colpa all’arbitraggio e nessuna attenuante generica se non un amaro rimpianto per aver scelto di schierare Mario e Mali solo nel secondo tempo, preferendo altre soluzioni che stasera sono apparse bislacche. La squadra è apparsa come ormai da lungo tempo, priva di lucidità e di mordente, sorda alle sollecitazioni di una tifoseria che la rivoleva comunque in Europa. Sebbene risulti difficile scovarne le reali motivazioni, i dati incontrovertibili evidenziano carenze nella preparazione fisica, emersa nell’arrivare in ritardo su palloni regolarmente preda degli avversari. Siamo stati travolti da avversari che, nelle ultime gare, ci hanno sconnesso una efficiente impostazione del gioco, sconvolgendone ogni positiva impostazione.


Se ancora si prospetterà la possibilità di accedere all’Europa, non saprei davvero dirlo, ma con certezza si può sostenere di aver perso troppe, decisive opportunità che, già da ora costituiscono un rimpianto. Certo le prodezze arbitrali espresse ieri a sfavore della piccola Spezia, gratificando indecentemente la Lazio, costituiscono il tesoretto dei due punti che consentono di mantenere un non risibile vantaggio su di noi, inasprendo immotivamente le nostre residue speranze. Il termine del campionato scioglierà ogni possibile dubbio, ma certamente ne prospetterà molti sulle necessità di rifondare la nuova Atalanta. Al momento troppe animosità alterano la giusta visione delle cose e bisognerà attendere quel momento per il riesame di un assetto che, per certo, subirà ritocchi, con cessioni e nuove acquisizioni.


Ritorneranno le prospettive di commiati dolorosi in chiave di gratitudine ma altrettanto necessari per ridare la dovuta competitività ad un gruppo ormai sfilacciato in diversi reparti. Gasperini è stato chiarissimo anche questa volta, sebbene taluni passaggi lascino sospese le logiche che emergeranno dalla nuova società, in esito ad obiettivi ed movimenti conseguenti: Sollecitato dagli interlocutori di Sky non ha negato la flessione negativa del gioco, peraltro coinciso con una crescita qualitativa delle avversarie, rinforzatesi concretamente, come si è evidenziato anche stasera, incontrando una pericolante.


Dopo astensioni da diverse conferenze stampa, Gian Piero non ha mancato di stigmatizzare l’ultimo eclatante svarione arbitrale che, per quanto afferente ai nostri danni specifici, ha giustamente definito quale anno del disastro. Non ha voluto compilarne un elenco, aggiungendo che il Var è diventato un laboratorio di fotogrammi, in grado di voler dare logiche spiegazioni anche ai fatti più innaturali e scorrettamente motivabili. Piuttosto ha invitato Sky a raccogliere tutti i fatti e gli interventi velenosi dei nostri arbitraggi, per farne una ‘divertente’ collezione, ad edificazione di una riforma che tarda troppo a venire.


Non tutto è andato come ci si aspettava ed il crescente disgusto che si percepisce tra molti tifosi, amareggiati ed offesi dalla nulla considerazione dell’ Aia, che considerano gravemente offensiva e dileggiante, alimenta il desiderio di una pulizia, magari indotta da una nuova calciopoli, che pare l’unico possibile rimedio alla vergogna imperversante.


Tante opportunità che prospettano un calcio nuovo, ove società economicamente virtuose come la nostra, non siano di fatto irrise da fallimentari squadroni che, alla conquista di titoli abbinano rocamboleschi debiti, in teoria vietati ma incredibilmente tollerati.


Di Atalanta ce n’è una sola e noi siamo la sua gente. Con orgoglio e speranza di rivederla brillare.


Forza Atalanta !


By ReMo

By sigo
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