09/12/2017 | 09.32
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Il glorioso primo posto dell’Atalanta

608MarianoOccasionL’autorità con cui l’Atalanta ha affrontato questo girone di Europa League è sorprendente. Forse perché non siamo abituati a squadre che affrontano la minore delle competizioni europee con questa serietà. La partita di ieri ne è stata la conferma ulteriore e forse più grande. L’Atalanta era già qualificata e, a pari punti con il Lione, aveva la possibilità in casa di passare da prima nel girone. Di un girone complicatissimo, dove la maggior parte di noi la consideravano spacciata. Per una squadra con i mezzi dell’Atalanta, che sta smaltendo l’impegno europeo in Serie A, dove è a metà classifica, un perfezionismo simile non era richiesto.

Il Lione peraltro è una grande squadra. I bookmaker quotano a 16 la sua vittoria finale dell’Europa League, quindi la sesta squadra più probabile (l’Atalanta è quotata a 25). Lo scorso anno del resto è arrivata in semifinale e in questa stagione, pur avendo ceduto Lacazette, ha mantenuto l’ossatura della squadra. Ha recuperato del tutto Fekir, inserito il centravanti Mariano Diaz (12 gol in 16 partite) e sta beneficiando della crescita di giovani come Diakhaby, Cornet e Mendy. In Ligue 1 la squadra è seconda in classifica, 9 punti dietro il PSG, a pari punti con Monaco e Marsiglia.

Questo per dire che ieri l’Atalanta partiva sfavorita anche al massimo delle sue possibilità, figuriamoci in una partita in cui non era scontato dovesse o potesse fare il massimo. Gasperini invece ha schierato la sua formazione titolare, come sempre aggiustandola leggermente alle esigenze della partita. Particolarmente interessante, ad esempio, la posizione di Ilicic, che pur partendo a destra si accentrava più del solito per agire quasi da trequartista centrale classico, con Gomez più largo a sinistra

Le ricezioni tra le linee di Ilicic sono state un fattore. Spesso anche decentrandosi dal centro all’esterno per andare alle spalle dei mediani. Troppo facile per l’Atalanta costruirsi un vantaggio posizionale.

Ilicic tra le linee

Per il resto l’Atalanta ha attaccato il Lione attraverso l’esecuzione dei suoi pattern tattici tradizionali. Costruendo soprattutto sulle catene laterali, come dimostrano queste pass-map gasperiniane così originali da essere diventate quasi un’opera artistica a sé. Nella galleria sotto l’azione del gol di Hateboer, con i classici triangoli di fascia sia a sinistra che a destra. L’Atalanta comincia l’azione a sinistra, poi va a destra passando dai difensori, e torna a sinistra grazie a un’ottima penetrazione di Petagna che corre in diagonale da destra per portare la palla a Spinazzola. Al momento del cross l’Atalanta attacca l’area in superiorità numerica.

 
 A dire il vero è stata una partita con poche occasioni. Il Lione ha controllato il pallone cercando di rendersi pericolosa ma riuscendosi solo attraverso punizioni, calci d’angolo e tiri da fuori. Dei 9 tiri del Lione 7 sono arrivati da fuori area e se escludiamo il giro ravvicinato di Mariano Diaz sullo 0 a 0 – su cui Berisha ha compiuto un mezzo miracolo – i francesi non si sono costruiti un’occasione pulita. Segno dell’ottima prova difensiva dell’Atalanta, che in questa stagione di solito si è comportata molto meglio quando attaccava che quando difendeva.

La squadra di Gasperini in questa Europa League restituisce l’idea del campionato italiano come eccellenza tattica. Qualcosa che mentre ce la ripetiamo abbiamo paura di peccare di eccessivo patriottismo, o comunque di un difetto percettivo. Questo primo posto nel girone significa molto. È un esempio virtuoso di come si dovrebbe affrontare l’Europa League, ed è la dimostrazione che anche in Europa un’ottima preparazione tattica può fare la differenza con squadre di livello teoricamente più alto.

fonte  ultimouomo.com

By marcodalmen
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