31/08/2019 | 22.30
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Gosens: "In Champions siamo inferiori solo al City". E svela un retroscena

Robin Gosens ha lasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Impegnato anche negli studi, con due esami appena superati (il terzo che incombe): “Ne ho appena dati due, andati bene. Il terzo è tra due settimane: come in campo, si corre anche nello studio”, il giocatore della Dea parla anche del sorteggio Champions League.


La squadra bergamasca ci crede. Gosens ci crede. A parte il Manchester City, una delle favorite alla vittoria finale, le altre due compagini presenti non sono superiori alla squadra di Gasperini.


Infine, un pensiero allo Schalke 04, la squadra che voleva portarlo in Bundesliga qualche settimana fa e le sensazioni sulla stagione appena iniziata.


Ecco le sue parole:


Guardiola ha fatto i complimenti alla squadra e non vuole sottovalutarvi.


“Abbiamo il potenziale per passare il turno. City fortissimo, il top in Europa con Liverpool e Barça, ma Shakhtar e Dinamo Zagabria non sono superiori: sarà fondamentale raccogliere almeno 4 punti nei primi due turni”.


Avrebbe voluto altri incroci?


“Giocare ad Anfield è un sogno. E Klopp è tedesco come me: mister fantastico, sfidarlo sarebbe stato il massimo. Chissà, magari ci troveremo dopo i gironi”.


Cos’ha in più e in meno l’Atalanta?


“Forse pecchiamo in esperienza, ma fisicamente e mentalmente ci siamo. Il gioco di Gasperini non si vede spesso, anche con Guardiola proveremo a dire la nostra: loro, dietro, qualcosa concedono”.


Champions e campionato: cosa sceglie?


“Serie A più importante: dura mesi, da lì proveremo a piazzarci di nuovo lassù”.


A Ferrara, però, una ‘falsa partenza’.


“Fatichiamo in avvio, è difficile dare una spiegazione. Detto ciò, andando avanti abbiamo più forza dell’avversario: ora starà a noi lavorare per migliorare l’approccio, non sempre si può ribaltare il risultato”.


Il suo gol rispecchia la vera Dea.


“È una delle nostre azioni tipiche. E sottolineo ‘una delle’: ne abbiamo parecchie per colpire”.


Domani primo turno in ‘casa’.


“Meglio Bergamo, tuttavia siamo abituati a girare. Sempre coi nostri tifosi accanto. Di fronte un Torino tosto, che vorrà rialzarsi dopo il Wolverhampton: per concetti e modulo, sono simili a noi. Bravi sulle fasce e pericolosi davanti. E aggiungo: stavolta vorrei andare in vantaggio”.


Oltre ad Hateboer e Castagne, c’è Arana: sensazioni?


“Positive. L’obiettivo è disputare una cinquantina di partite, giusto prendere un altro esterno: la concorrenza fa bene, starà a me dimostrare di poter essere titolare”.


In estate l’ha cercata non un club qualsiasi.


“Sono un tifoso dello Schalke, si sa: ci ho pensato, è normale. E un domani vorrei giocare in Bundesliga, ma oggi sono felicissimo di indossare questa maglia”.


Per ora convince tutti. Anzi, quasi: manca Löw.


“Io non mollo. E la Champions mi darà maggiore visibilità. Il c.t. sta dando una chance a molti, spero di essere convocato presto: credo di meritarlo”.


D’altronde, dopo due stagioni a Zingonia, sembra un altro.


“Senza passare per presuntuoso, non sono sorpreso: quando arrivai avevo una ‘fame’ particolare, anche grazie al mister sono cresciuto, ma non mi fermo. Come si dice? Ah, gli esami non finiscono mai”.


A proposito, quanto manca alla laurea?


“Un paio d’anni, poi ci siamo. E festeggeremo”.




90min.com


Robin Gosens

By staff
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