16/01/2025 | 18.15
14

Grandi e forti uguali

Penso che stia passando sottotraccia, talmente la cosa e' ritenuta ormai scontata, la sensazione che la partita contro le Zebre ladre (al confronto delle Zebre ciucche friulane) sia ormai uno scontro tra pari, un match tra club con lo stesso status.

Il blasone reciproco non potrebbe essere piu' diverso ma, se Dio vuole, conta come il due di picche quando la briscola e' bastoni. Altrimenti al pensiero di incontrare la Pro Vercelli attuale ci sarebbe da mettersi le mani dei capelli al solo pensiero dei suoi sette scudetti, l'ultimo dei quali 103 (centotre) anni fa....

Mi piace pensare agli adolescenti attuali che vedono la Dea scendere in campo con nove punti di vantaggio in classifica sui torinesi (pare mai successo prima nella storia a questo punto della stagione) e fronteggiarli con la loro stessa intensita', classe e personalita'. 

Mi chiedo quanti di voi ricorderanno i decenni passati e le partite contro i bianconeri disputate all'arma bianca per sopperire al notevole divario tecnico e la sensazione di stupore, oltre che di ovvia gioia, qualvolta si riusciva a metterli in difficolta', magari a segnare, prima di soccombere spesso e quasi inevitabilmente.

E profonda e' la soddisfazione al sentore che il cambio del nostro status sia destinato a rimanere ancora per un po'. Non so dirvi se esclusivamente legato alla panchina del Gasp o meno ma di sicuro la competenza, il buon senso e soprattutto l'investimento personale e finanziario sono destinati a non finire completamente e subito nel giorno infausto nel quale il nostro mister lascera' la panchina.

Rendiamoci conto che questa metamorfosi, soprattutto cosi' prolungata nel tempo, ha avuto pochissimi riscontri nello storia del calcio italiano. Senza tornare ai tempi dei pionieri squadre arrivate al successo come il Cagliari, la Sampdoria, il Verona, il Parma ed altri non sono durate tutti questi anni, nessuna di loro. E, guardando all'estero, molto pochi sono gli esempi di squadre insediatesi stabilmente al vertice senza aver dietro la fortuna di essere state comperate da entita' miliardarie cui attingere ad oltranza.

Ecco perche' dobbiamo ritenerci e rimanere orgogliosi di essere tifosi di un club di questo genere e non sara' certo qualche risultato zoppicante a farci desistere. Soprattutto tifosi lo eravamo gia' in tempi non sospetti, come Antonio e Fausto, che ci hanno lasciato in questi giorni, dei quali parliamo in altro articolo e alle cui famiglie va tutto il nostro affetto.

Avanti cosi', fiducia nel Gasp e nella dirigenza, altre soddisfazioni non mancheranno di certo e a criticare c'e' sempre tempo. E, mi raccomando, non con il senno di poi perche' allora è veramente troppo facile...

Calep


By staff
14 commenti