Guida al Lecce 2024-25
Da ULTIMOUOMO.COM
Piazzamento lo scorso campionato: 14°
Chi in più: Filip Marchwiński, Tete Morente, Balthazar Pierret, Kialonda Gaspar, Christian Früchtl, Marco Delle Monache.
Chi in meno: Marin Pongracic, Pontus Almqvist, Alexis Blin, Roberto Piccoli, Ahmed Touba, Kastriot Dermaku, Lorenzo Venuti.
Una statistica interessante dalla scorsa stagione: Secondo i dati Opta, il Lecce 2023/24 ha realizzato soltanto 20 gol su azione, a fronte di 29.48 Expected Goals (xG) creati. A pesare su questo dato, oltre agli errori in fase di tiro, c’è stato anche lo scarso impiego e la partenza a gennaio di Gabriel Strefezza che un anno prima aveva contribuito alla salvezza con ben 8 reti e 4 assist.
Formazione tipo: (4-2-3-1) Falcone; Gendrey, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Pierret, Ramadani; Tete Morente, Marchwiński, Banda; Krstović.
La stagione che sta per partire potrebbe nel suo piccolo essere storica per il Lecce, che nella sua storia non è mai riuscito a centrare tre salvezze consecutive nella massima serie. Se nella stagione 2022/23 doveva conquistare la salvezza da neopromossa e quella successiva (vale a dire quella appena conclusa) portava con sé la sfida di una non scontata conferma, adesso, come si dice, arriva il difficile.
Il Lecce proverà a raggiungere questo piccolo primato al solito modo. Con il budget più basso dell’intera categoria, il club del presidente Saverio Sticchi Damiani si affida, ancora una volta, alla sapienza calcistica di Pantaleo Corvino e alla sua capacità di scovare e portare in giallorosso giocatori pressoché sconosciuti al grande pubblico, ma in grado di contribuire alla salvezza e di potersi apprezzare sul mercato. È un'operazione che è riuscita in pieno negli ultimi due anni, come testimoniato dal caso di Morten Hjulmand: acquistato a due milioni e mezzo dagli austriaci dell’Admira Wacker, il danese è stato poi ceduto per circa 20 ai portoghesi dello Sporting Clube.
Chi sarà lo Hjulmand di quest'anno, quindi? I nomi su cui puntare sono quelli del polacco Filip Marchwiński, dello spagnolo Tete Morente, del francese Balthazar Pierret e dell’angolano Kialonda Gaspar.
Marchwiński arriva in Salento con molte aspettative. Trequartista dal talento cristallino, abile nel dribbling così come nel gioco associativo, il nazionale polacco (due presenze finora con la Nazionale maggiore dopo aver fatto tutta la trafila con le selezioni giovanili) viene a riempire la casella del trequartista.
Morente, ventisettenne ex Elche, va a rinforzare una batteria di esterni che era numericamente in affanno dopo il ritorno dello svedese Almqvist al Rostov (club russo dal quale un anno fa il Lecce lo aveva prelevato in prestito). Pierret è invece un mediano difensivo dotato comunque di buon sinistro e rinfoltisce la già nutrita colonia transalpina presente a Lecce, andando ad aggiungersi ai vari Valentin Gendrey, Mohamed Kaba e Rémi Oudin. Infine c’è Gaspar, difensore che Corvino ha pescato nel campionato portoghese (Estrela da Amadora).
Nuovi acquisti che dovranno essere modellati e portati al livello della Serie A da Luca Gotti. Il serafico tecnico veneto è arrivato in Salento nella parte finale dello scorso campionato, in sostituzione di un Roberto D’Aversa esonerato a seguito della famosa testata rifilata a Thomas Henry durante la partita persa dai giallorossi in casa contro il Verona. L'esonero di D'Aversa, come sappiamo, poteva affossare definitivamente la stagione del Lecce e invece l'ha fatta rinascere, in un momento in cui aveva preso una china pericolosa dopo una prima, ottima parte di campionato.
Nel giro di pochissimo tempo Gotti ha prima rasserenato un ambiente circostante che stava entrando in fibrillazione e, successivamente, impresso alla squadra la sua impronta tattica. In questo senso, il Lecce che vedremo all’opera quest’anno rappresenterà una naturale evoluzione del lavoro cominciato al momento del suo arrivo.
Un pochino lo si è già potuto notare durante questo precampionato, che ha visto il Lecce impegnato contro avversari che Gotti ha voluto di alto livello (Werder Brema, Galatasaray, Nizza) proprio per testare le forze a disposizione. In queste amichevoli i giallorossi hanno alternato fasi di pressione alta (tipiche anche della gestione di D’Aversa e, prima di lui, di Marco Baroni) ad altre di difesa in blocco medio o basso. La volontà è quella, una volta conquistata palla, di ripartire in campo aperto con molti uomini.
Su questo aspetto sarà necessario un ulteriore lavoro da parte di Gotti dato che, nelle uscite precampionato, in molte occasioni il Lecce ha perso palla (per errori tecnici o di scelta) esponendosi a transizioni avversarie con pochi uomini a difesa della porta giallorossa.
Da questo punto di vista, e anche in fase di possesso, molto dipenderà dalle lune di Krstović. Arrivato un anno fa, sul finire del mercato estivo, il montenegrino ha avuto un impatto importante, segnando tre reti nelle prime tre partite di campionato. Il resto della sua stagione è stato però contrassegnato da alti e bassi. Alla fine l’ex Dunajská Streda ha racimolato un bottino di 7 reti, né tante né poche per un attaccante al suo primo anno in Italia con una piccola del campionato. In questa annata sarà però importante che Krstović alzi il livello delle sue prestazioni, sia in termini realizzativi che dal punto di vista tecnico. Sotto quest’ultimo aspetto, pur segnalandosi per una grande generosità in fase di pressing e per il modo intenso con il quale andava a lottare e difendere ogni palla, l’attaccante giallorosso ha mostrato dei limiti quando si incaponiva nel voler tirare in porta ad ogni costo, anche in circostanze nelle quali sarebbe stato più conveniente passare la palla ad un compagno meglio piazzato.
Dalla crescita del suo centravanti passeranno molte delle fortune offensive di un Lecce che ad oggi, in attesa di novità dell’ultimo momento dal mercato, è privo di una alternativa al montenegrino nella posizione di punta centrale.
Prima Corvino ha assecondato la volontà di Gotti di avere un trequartista alle spalle, nel quadro di un passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1 come sistema di base. La scelta, come detto, è caduta su Marchwiński. Al polacco spetterà il compito di associarsi con Krstović, ma anche di aiutarlo a riempire l’area di rigore quando sarà necessario. Al ventiduenne nativo di Poznań verrà chiesto un lavoro importante fra le linee di difesa e centrocampo avversarie, in modo da consentire al Lecce di poter sfondare anche per vie centrali e non dover quindi ricorrere troppo al cross come arma di rifinitura, come invece accaduto in diverse partite lo scorso anno.
Ad aiutare i due riferimenti avanzati saranno gli esterni alti. In attesa di sapere cosa sarà di Patrick Dorgu (se, cioè, verrà utilizzato nuovamente da ala come un anno fa in concomitanza con l’arrivo di Gotti e o se, al contrario, dovrà contendersi il posto di terzino sinistro con Gallo) i posti da titolare sulle corsie esterne dell’attacco sembrano in questo momento appannaggio di Tete Morente a destra (ma può giocare anche sull’altra fascia) e di Lameck Banda a sinistra. Quest'ultimo era partito bene ma purtroppo si è infortunato ad un ginocchio, finendo in anticipo la stagione. Vedremo come tornerà in campo una volta cominciata la Serie A.
A destra come detto Tete Morente dovrebbe partire nell’undici iniziale. Lo spagnolo garantisce una certa fisicità con i suoi 184 centimetri d’altezza per 76 chili di peso. Un aspetto importante per una squadra che, in queste due stagioni di A, ha spesso pagato in termini di stazza il confronto con gli avversari più strutturati, soprattutto sui calci piazzati.
Come soluzione alternativa nella posizione di esterno (e anche in quella di trequartista) attenzione a Oudin. Il francese ex Bordeaux è un giocatore che, con un po' più di continuità, starebbe ora giocando per squadre che partono con altri obiettivi di classifica. Stiamo parlando di uno dei mancini più educati della massima serie, nonché di un elemento efficace quando si tratta di battere i calci piazzati (angoli e punizioni).
Per sostenere un attacco "a quattro" (cioè la prima punta e i tre trequartisti dietro), Gotti ha deciso di equilibrare la squadra schierandola col doppio mediano. I maggiori candidati per una maglia da titolare sono Ylber Ramadani e Pierret. L’albanese è reduce da un buon campionato europeo disputato con la sua Nazionale e ha già dimostrato lo scorso campionato di essere efficace in fase di riconquista della palla, ma anche quando si tratta di saperla gestire.
Lo stesso discorso sembra poter valere anche per Pierret. Pescato da Corvino nella Ligue 2 (al Quevilly Rouen, per la precisione) il ventiquattrenne di Cormeilles-en-Parisis pare essersi subito integrato, abbinando buone qualità nella lettura delle traiettorie ad una accurata gestione della palla. Ovviamente le buone impressioni del precampionato andranno poi riviste in un contesto più competitivo come quello della Serie A.
Le buone prestazioni fornite da Pierret e la volontà generale di alzare il livello qualitativo della fase di palleggio di una squadra che ora attua costruzioni abbastanza elaborate hanno convinto la società a lasciar partire il capitano Alexis Blin, che sarebbe arrivato in scadenza di contratto nel prossimo giugno. Da questo punto di vista sarà importante anche il rientro di Mohamed Kaba, anche lui fermato da un brutto infortunio al ginocchio. L’ex Valenciennes, finché è rimasto in campo, aveva fatto vedere buone cose, oltre a evidenti qualità fisiche.
Certo, la rosa a disposizione di Gotti deve ancora essere completata, in particolare in difesa dove mancano un sostituto di Gendrey (dopo la cessione di Lorenzo Venuti alla Sampdoria) e delle alternative alla coppia centrale formata da Federico Baschirotto e Gaspar.
Nelle amichevoli estive Gotti ha sopperito alla mancanza di giocatori in difesa alternando Gallo e Dorgu da centrali. Un esperimento reso necessario appunto dalla penuria di difensori centrali, ma che probabilmente non avrà vita lunga.
Probabilmente comunque Baschirotto e Gaspar saranno in partenza i due titolari. Dal puto di vista difensivo, il primo è un marcatore asfissiante, in grado di battagliare fisicamente con ogni tipo di attaccante e dotato anche di buona velocità sul lungo. Ciò che ne ha frenato il passaggio a piazze dalle ambizioni maggiori sono le lacune sul piano tecnico. Per facilitare la sua gestione della palla lo scorso anno Gotti lo aveva spostato dalla posizione di centro-sinistra a quella di centro-destra, in modo da farlo giocare sul suo piede forte.
Gaspar è un’altra forza della natura. Imponente fisicamente con i suoi 193 centimetri d’altezza, nazionale del suo Paese (ha partecipato anche all’ultima coppa d’Africa) Gaspar avrà il non facile compito di sostituire Marin Pongračić, che ha avuto una grande stagione prima di essere ceduto alla Fiorentina per la notevole cifra di 15 milioni di euro (la terza cessione economicamente più vantaggiosa nella storia del Lecce dopo quella già menzionata di Hjulmand e quella di Mirko Vučinić alla Roma nel 2006 per 15.75 milioni di euro).
In attesa del completamento della rosa, il Lecce si appresta dunque a partecipare ad una lotta salvezza che si preannuncia più difficile degli scorsi anni, anche perché quest’anno alcune delle neopromosse si presentano ai nastri di partenza con budget importanti, persino superiori a quello del club salentino. Il Lecce quindi si troverà di nuovo nei panni di Davide contro tanti Golia, come da citazione biblica spesso ripetuta da Corvino.
Miglior scenario possibile
Gli acquisti di Corvino rispondono tutti presente e la squadra, sotto le sapienti mani di Gotti, è praticamente salva già a febbraio. La seconda parte del campionato viene affrontata in tranquillità ed è sfruttata per mettere in mostra i gioielli più interessanti della rosa giallorossa.
Marchwiński si rivela fra le sorprese del campionato, con Pierret e Gaspar che danno solidità rispettivamente al centrocampo e al reparto arretrato. Krstović va in doppia cifra e a fine stagione viene venduto a peso d’oro al Borussia Dortmund. Kaba si fa trovare sempre pronto. Persino Santiago Perotti dimostra di essere più di un supersub, ritagliandosi uno spazio all’altezza delle sue qualità.
Dopo una stagione così, la società, forte anche del nuovo Centro Sportivo costruito a Martignano, decide di alzare finalmente l’asticella degli investimenti per la stagione successiva.
Peggior scenario possibile
Il nuovo Lecce di Gotti non ingrana fin da subito, soprattutto da un punto di vista difensivo. Gaspar e Baschirotto è una coppia troppo macchinosa e povera tecnicamente, e anche l'attacco non è così brillante. Krstović parte a fine agosto per andare al Genoa a raccogliere l’eredità di Mateo Retegui (ceduto all'Inter) e gli eredi del montenegrino non ingranano. La vera pugnalata, però, è la cessione di Wladimiro Falcone l'ultimo giorno della sessione estiva e l’austriaco Früchtl è un disastro.
Con la squadra all'ultimo posto, Gotti viene esonerato a gennaio lasciando il posto al cavallo di ritorno D'Aversa, esonerato nel frattempo dall'Empoli e accolto come il figliol prodigo in Salento. Si passa dalla padella alla brace, tra contestazioni e psicodrammi. A fine stagione la squadra torna in B, con tanto di dimissioni di Pantaleo Corvino. Il Lecce deve ricominciare tutto da zero un'altra volta.
Giocatore da prendere al Fantacalcio
Nikola Krstović è il terminale ultimo delle azioni dei giallorossi e anche in questo precampionato si è fatto notare in fase di finalizzazione. Certo, è il classico acquisto che potrebbe farvi impazzire, quello che segna una tripletta una giornata e poi rimane all'asciutto per le successive sette. Forse meglio una scommessa come Marchwiński, che se non giocate in una lega troppo hipster forse riuscirete a prendere addirittura a 1. Listato come C nel Classic e come C-T nel Mantra potrebbe essere un buon affare.