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Guida al valzer delle punte

Atalanta-Inter: sfida tra i giganti Zapata e Lukaku VIDEO | Serie A | Calciomercato.com

Librogame per non perdersi tra i rumor di mercato.

Prendete il meme Domino Effect, quello in cui un uomo con una camicia azzurra spinge un tassello piccolissimo di solito associato a qualcosa di ridicolo che porta alla caduta di tasselli via via più grandi, cioè ad eventi via via più importanti e gravi.

Adesso mettete l’uomo con la camicia azzurra dalla parte opposta a spingere il tassello più grande e immaginate che quel mega tassello sia l’acquisto di Lukaku da parte del Chelsea per 115 milioni di euro. Ecco, mentre quel mega tassello sta per cadere, noi dalla periferia dell’impero Premier League aspettiamo di vedere quali tasselli più piccoli spingerà a terra fin qui in Serie A. Ovviamente è sempre una questione di punti di vista e per il Sassuolo un’eventuale cessione di Scamacca è un tassello molto più grande di Lukaku che torna a Londra, ma insomma, non ci formalizziamo. La cosa che conta dal nostro punto di vista è che per una porta che si apre un’altra si chiude, per una scelta che si fa un’altra viene scartata. In definitiva: per un numero nove che va, di solito un numero nove arriva. Tutto è collegato, tutto si tiene in quel magico ballo chiamato valzer delle punte. E dato che il momento di grossa penuria finanziaria porta le squadre a spendere e a rischiare meno, gli obiettivi di mercato si accavallano, le strategie di mercato si sovrappongono, le storie si intrecciano. Se non volete perdervi nemmeno un incastro di quel complicato orologio senza orologiaio che è il calciomercato della Serie A, lasciatevi guidare da questo piccolo libro game: sarete voi a scegliere l’attaccante delle squadre coinvolte, ma ad ogni vostra scelta un tassello cadrà facendo cadere quello successivo. Lo sapete: il battito di una farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas.


 

Siete pronti? Mettetevi comodi, la musica sta per cominciare.




 




Capitolo 1




Eccoci a decidere quale sarà il prossimo numero nove dell’Inter. È stato doloroso ma Lukaku ormai è il passato, bisogna andare avanti, show must go on. La dirigenza nerazzurra, almeno allo stato attuale dei rumor di mercato, sembra avere tre strade davanti a sé.

 

La prima, forse la più facile e sicura, è quella che porta a Duvan Zapata. L’attaccante dell’Atalanta non può contare sullo strapotere atletico e tecnico di Lukaku, ma sembra essere un buon rimpiazzo. Come Lukaku è un giocatore che sa difendere molto bene la palla spalle alla porta venendo incontro sulla trequarti e facendo salire la squadra, e come Lukaku ama anche svariare in posizioni inusuali, per esempio allargandosi sull’esterno per poi puntare il terzino palla al piede. Anche per Simone Inzaghi, che con giocatori simili si è trovato particolarmente bene, potrebbe essere una pezza più facile da applicare sul buco.

 

Zapata, poi, è un giocatore pronto: ha 30 anni ed ha già dimostrato di poter avere un buon rendimento ad alti livelli. In più, ha un costo relativamente contenuto per essere una scommessa sicura: a quanto pare, l’Atalanta chiede tra i 35 e i 40 milioni di euro. Certo, alcune piccole incognite ci sono. Zapata viene da una stagione in chiaroscuro in cui, pur segnando 19 gol stagionali, è andato per la prima volta nelle ultime quattro stagioni in underperformance rispetto agli Expected Goals avuti a disposizione, anche se di poco (14 non-penalty goals in campionato da 14.6 xG, secondo fbref). Anche come impatto offensivo, l’attaccante colombiano è stato messo in ombra da Muriel in una squadra in cui comunque è facile segnare molto. La scorsa stagione è stata solo sfortuna o il primo campanello d’allarme di un precoce declino?

 

La seconda pista porta a Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo è giovane (21 anni) e viene da una stagione clamorosa in cui, in una squadra tatticamente disastrata, è riuscito a segnare 21 gol in 37 partite di campionato giocate. Vlahovic ama giocare più vicino all’area di rigore rispetto sia a Lukaku che a Zapata, ma come loro non vede l’ora di prendersi la squadra sulla spalle spostando a spallate i difensori e tirando bombe sotto la traversa. Nell’ipotetico 3-5-2 di Simone Inzaghi potrebbe integrarsi bene sia con Lautaro Martinez, con cui potrebbe dividersi i compiti di costruzione del gioco e attacco dell’area, sia con Dzeko, che gli permetterebbe invece di essere più libero di attaccare la profondità e la porta. Ovviamente anche in questo caso non mancano i punti interrogativi (d’altra parte, sarebbe strano il contrario). Innanzitutto Vlahovic costa molto, almeno una ventina di milioni in più rispetto a Zapata, e questo toglierebbe budget al resto del mercato dell’Inter, che ha bisogno di nuovi innesti non solo in attacco. In secondo luogo, al contrario dell’attaccante dell’Atalanta, Vlahovic va ancora testato in una squadra che teoricamente ambisce a vincere il campionato. E se avesse bisogno di un periodo di adattamento alle pressioni di una grande squadra? E se fallisse al primo tentativo in una grande piazza?

 



 

La terza via per l’attacco dell’Inter potrebbe essere quella di comprare due giocatori invece che uno, diversificando gli investimenti e quindi il rischio. All’Inter, come a molte altre squadre, è stato avvicinato il nome di Gianluca Scamacca, un attaccante peculiare che nonostante il fisico imponente ama giocare palla a terra molto lontano dalla porta con una tecnica molto raffinata e a volte leziosa. Un profilo per molti versi simile proprio ad Edin Dzeko, che all’Inter potrebbe aiutarlo a crescere dandosi con lui il cambio nel ruolo di titolare accanto a Lautaro Martinez. Scamacca sarebbe una scommessa meno costosa di Vlahovic, ma molto più rischiosa: l’anno scorso, al Genoa, è stato titolare solo a tratti e a grandi giocate ha alternato prestazioni più grigie. Insieme a lui, però, potrebbe arrivare ad Appiano Gentile anche “El Tucu” Correa, giocatore apprezzatissimo da Simone Inzaghi che sembra dover raggiungere ancora tutto il suo potenziale e che permetterebbe all’Inter anche di cambiare modulo nel caso volesse. Correa, infatti, può fare sia l’ala pura che la seconda punta, ruolo che forse lo vedrebbe alternarsi con Lautaro Martinez. Certo, Scamacca e Correa difficilmente potrebbero colmare il vuoto di gol lasciato da Lukaku, ma darebbero all’Inter più scelte e anche più possibilità per il lungo periodo.

 

Adesso che hai avuto il quadro completo, tocca a te: chi scegli per il dopo Lukaku? Se decidi di comprare Zapata vai al capitolo 2, se invece preferisci Vlahovic vai al capitolo 3. Se, invece, hai deciso di optare per la coppia Scamacca/Correa vai al capitolo 4.




Capitolo 2




Ottimo, hai sostituito Lukaku all’Inter ma così facendo hai privato l’Atalanta del suo attaccante titolare. Te l’avevo detto che le tue scelte avrebbero comportato delle conseguenze. In ogni caso, niente panico: anche il club bergamasco si è tutelato per tempo e ha già sondato ad alcune piste. Purtroppo, secondo Gianluca Di Marzio, quella che portava a Tammy Abraham del Chelsea è collassata. Ma ce ne sono altre tre che puoi scegliere.

 

La prima è “il gallo” Belotti, vecchio pallino del Gasp. Perdi in controllo del pallone sulla trequarti e in varietà del gioco in fase di possesso, ma acquisti in intensità del pressing e in continuità dei movimenti senza palla. Certo, Belotti ha segnato leggermente di meno rispetto alle ultime due stagioni, ma ha comunque tenuto un buon livello nonostante una stagione drammatica per il Torino. Tra l’altro nelle ultime tre stagioni non è mai andato così bene nella conversione delle occasioni da gol: se nella stagione 2018/19 aveva segnato 10 non-penalty goals da 13 xG, nella stagione appena passata ne ha segnati 9 da 10 xG. Cosa può diventare Belotti, che sta per entrare nel suo prime psico-fisico, con il gioco di Gasperini?

 

Se sei un tipo più avventuroso e Belotti non ti convince, allora puoi provare a comprare Matheus Cunha. Fresco di medaglia d’oro alle Olimpiadi con il Brasile (con cui ha segnato tre gol nelle ultime tre apparizioni tra l’ultima partita dei gironi e la finale), Cunha è tecnicamente un profilo più simile a Muriel che a Zapata. L’attaccante brasiliano può giocare anche da ala e da trequartista, e in generale preferisce partire da lontano e fronte alla porta. All’Hertha Berlino ha messo in mostra grandi qualità in progressione e in dribbling (la scorsa stagione solo Musiala e Harit hanno completato più dribbling di lui in Bundesliga), mentre in fase di finalizzazione sarebbe un’incognita molto più grande di Belotti. È vero che l’Atalanta sembra poter far segnare anche le sagome d’allenamento, ma è questo tipo di squadra anche perché al suo interno ha giocatori come Zapata. Giocatori, cioè, che muovono le difese avversarie anche senza segnare. L’incantesimo funzionerebbe lo stesso con un giocatore che, anche per visione di gioco, è più vicino a un numero 10 che a un numero 9? Gasperini dovrebbe trovare degli accorgimenti.



Il gol di Cunha che vedrete più spesso, quando ancora era al Red Bull Lipsia.

 

Se vuoi un profilo più vicino a Zapata allora forse dovresti provare la terza opzione, che porta a M’Bala Nzola. Grande dinamismo ma anche grande tecnica spalle alla porta e nel gioco corto con i compagni, oltre a una buona freddezza nel battere il portiere. L’anno scorso l’attaccante angolano è stata una delle rivelazioni del campionato, segnando 11 gol in 25 presenze, e l’impressione è che il suo valore, insieme al suo numero di gol, potrebbe lievitare con il gioco di Gasperini. Certo, c’è da convincere lo Spezia che dovrebbe trovare un sostituto a pochi giorni dalla fine della sua ultima sessione di mercato da qui a un paio d’anni, ma probabilmente sarebbe una scommessa meno esosa e tecnicamente meno rischiosa (anche se forse anche meno redditizia) sia di Belotti che di Cunha.

 

Allora, cosa fai? Se prendi Belotti vai al capitolo 5, se te la rischi con Cunha vai al capitolo 6, se invece provi il colpo low-cost con Nzola allora vai al capitolo 7. Manca da capire chi sarà il nuovo attaccante della Roma dopo Dzeko.




Capitolo 3




Ottimo, hai speso una cifra enorme sul miglior giovane della Serie A! Adesso l’Inter dovrà restaurare il resto della rosa con prestiti e parametro zero. Alla Fiorentina, invece, l’ingrato compito di scegliere tra Nzola e Scamacca per sostituire Vlahovic. Per adesso non possiamo andare oltre tra questi universi possibili, però. Rimane da sistemare la Roma, che deve trovare un modo per sostituire Dzeko. Vieni con me al capitolo 6.




Capitolo 4




Hai lasciato Zapata e Vlahovic dove stavano: un’ottima scelta per la Serie A, forse non la migliore per l’Inter. Adesso però hai diverse scelte in attacco e ancora qualche soldo da spendere sul resto della rosa. In più hai tolto dal mercato uno dei giovani più ambiti della Serie A, Gianluca Scamacca, per cui si parlava anche di un futuro alla Roma. A proposito: come pensi di sostituire Edin Dzeko? Seguimi al capitolo 7.




Capitolo 5




Ok, hai completato una parte del domino: l’Inter ha preso Zapata dall’Atalanta, che lo ha sostituito con “il gallo” Belotti. Quest’ultimo, però, sembrava la prima scelta proprio della Roma, che adesso per ripicca potrebbe buttarsi sul primo obiettivo dell’Atalanta, Tammy Abraham. L’attaccante inglese è stato schiacciato dai cingoli della storia, cioè prima da Werner e poi da Lukaku, senza che potesse farci molto e adesso ai margini della rosa pur non avendo avuto particolari colpe. Certo, la scorsa stagione ha segnato poco (6 gol in 22 partite di Premier), di sicuro molto meno della stagione precedente (15 gol in 34 presenze), ma su questo ha pesato soprattutto la chiara preferenza di Tuchel nei confronti di Werner e gli infortuni che hanno intervallato la sua seconda metà di stagione. Pur senza picchi tecnici e atletici, Abraham rimane un attaccante molto completo e associativo, con un buon istinto in fase di finalizzazione e la data di nascita dalla parte delle sue potenzialità. Da questo punto di vista, è un profilo simile a Borja Mayoral, con cui probabilmente si contenderebbe il posto da titolare.

 



 

Se invece vuoi diversificare il portafoglio offensivo della Roma, allora metti le tue fiches su Gianluca Scamacca. Costa molto di meno di Abraham, che a quanto pare è anche un obiettivo anche dell’Arsenal, ma potenzialmente potrebbe ripagare molto di più. Un attaccante per chi sente già la nostalgia delle rifiniture da numero 10 di Dzeko, che ha ancora molto da dimostrare (alla fine, è pur sempre alla sua seconda stagione in Serie A) e che da fuori sembra abbastanza pazzo da poter diventare un fedelissimo di José Mourinho. Un numero nove, cioè, da cui l’allenatore portoghese potrebbe aspettarsi quei colpi estemporanei con cui cerca di indirizzare le partite dalla propria parte. Sei pronto a correre il rischio?

 

Se la tua risposta è sì, vai al capitolo 8 per sapere come finisce questa storia. Se invece prendi Abraham vai al capitolo 9.




Capitolo 6




Sei tra quelli che si vedono la Superlig turca? Ti piacciono gli attaccanti grossi vecchio stampo con la mascella squadrata? Aspetti con ansia l’arrivo della new wave norvegese? Se la risposta a tutte e tre queste domande è sì allora sarai contento di sapere che la Roma sta valutando di comprare Alexander Sorloth come possibile sostituto di Dzeko. Dopo l’incredibile stagione 2019/20 al Trabzonspor, in cui segnò 33 gol stagionali in 49 presenze, Sorloth ha passato un’annata insipida al Red Bull Lipsia, dove è sembrato un trattore in mezzo a tante Tesla cromate. Una seconda chance, però, non si nega a nessuno, soprattutto se è a prezzo di saldo e per un giocatore che potrebbe aiutare la Roma a risalire il campo con i lanci lunghi (ben 5 duelli aerei vinti per 90 minuti in Bundesliga l’anno scorso) e ad attaccare l’area meglio di quanto non abbia fatto negli ultimi anni. Qualche mese fa, l’attaccante norvegese ha detto di aver studiato Robert Lewandowski per i suoi movimenti in area, forse l’unico aspetto che sembra accomunarli al momento. E se invece ci fosse di più?

 

Se invece sei disposto a spendere di più per andare sul sicuro allora puoi scegliere Andrea Belotti – un attaccante che conosce perfettamente la Serie A e che sembra pronto a buttarsi tra le fiamme se glielo chiedesse José Mourinho. Sogni una Roma Mad Max tutta pressing, spallate e transizioni con Belotti e Shomurodov? Il domino sta per compiersi: se la tua risposta è sì vai al capitolo 10 e vedi qual è l’ultimo tassello a cadere, se no scorri fino al capitolo 11.




Capitolo 7




Sei finito nell’universo in cui la Roma decide di fare all-in su una scommessa: sta a te solo decidere quale e quindi quanto grossa. Da una parte la garra charrua, l’elasticità muscolare e le bombe da fuori di Darwin Nuñez. Apparso nel cielo del calcio europeo come un fuoco d’artificio dopo un’ottima stagione all’Almeria in Serie B spagnola, al Benfica in realtà in questa stagione l’attaccante uruguaiano non ha segnato moltissimo: appena 6 gol in 29 partite di campionato. C’è da dire, però, che in Liga NOS doveva fare spazio al centro dell’attacco a Serefovic (anche lui accostato alla Roma), agendo di fatto da ala e facendolo anche piuttosto bene (questo spiega anche il suo alto numero di assist, ben 9). Non lesinando, cioè, sull’apporto difensivo e dimostrando di essere molto efficace nel puntare l’uomo, per andare sul fondo a crossare o per rientrare verso il centro a tirare con il suo destro di fuoco. Quanto ci credi che possa diventare il nuovo “Matador” Cavani?

 


 Una tripletta al Lech Poznan per chi ci crede.

 

Dall’altra parte la grazia eterea, la raffinatezza tecnica e le corse palla al piede di Alexander Isak. Individuato molto presto come la gemma più preziosa del calcio svedese, Isak è stato prelevato dal Borussia Dortmund da giovanissimo, quando ancora giocava all’AIK Solna. Poi il giro a vuoto in Bundesliga, il prestito in Olanda e infine la cessione alla Real Sociedad. In Liga, però, ha iniziato a vedere ciò che fino ad adesso aveva solo promesso. 17 gol in 34 partite, progressioni vertiginose dalla trequarti, dribbling nello stretto: anche agli ultimi Europei, Isak è sembrato danzare in mezzo a difensori atleticamente superiori facendoli assomigliare a golem di pietra.

 

Se sei disposto a giocarti il futuro sulla nuova speranza del calcio uruguaiano allora vai al capitolo 12. Se invece pensi che Isak possa a breve far dimenticare Ibrahimovic allora vai al capitolo 13 e guarda dove va a finire la tana del Bianconiglio.




Capitolo 8




L’effetto domino non si ferma, perché la Fiorentina alla fine cede alla pressione dell’Atletico Madrid, vendendogli Vlahovic per 70 milioni. Proteste infuocate a Piazza Savonarola, dove il suo sostituto, Alexander Sorloth, viene accolto dal lancio di uova e sampietrini. Il Torino, invece, orfano di Belotti, virerà su Joao Pedro, che vivrà una terza giovinezza con Juric in panchina.




Capitolo 9




Se sei un tifoso viola, buone notizie: Rocco Commisso riesce a convincere Vlahovic a rinnovare con la Fiorentina. Il Torino, invece, sostituisce Belotti con Alexander Sorloth, che diventerà negli anni successivi un idolo minore della curva granata.




Capitolo 10




Nzola o Scamacca, Nzola o Scamacca, Nzola o Scamacca, si chiede Pradé con un giglio in mano. Alla fine, in uno slancio di ottimismo verso il futuro, opta per il gigantesco attaccante del Sassuolo. Nzola, invece, andrà al Torino, dove segnerà 25 gol nella stagione successiva, meno solo di CR7.




Capitolo 11




Nzola o Scamacca, Nzola o Scamacca, Nzola o Scamacca, si chiede Pradé con un giglio in mano. Alla fine, spinto dal pragmatismo, punta sull’attaccante angolano. Italiano dichiara: «Ho ritrovato un figlio». Scamacca, che voleva muoversi ad ogni costo, si accasa all’Eintracht di Francoforte, che doveva coprire il buco lasciato da Jovic.




Capitolo 12




La Lazio, venduto Correa, prende al suo posto Kostic, provocando la reazione stizzita di Maurizio Sarri. Più contento l’Eintracht di Francoforte, che può finalmente sostituirlo con il primo obiettivo di mercato, Joao Pedro. L’Inter a due giorni dalla fine del mercato riceve un’offerta da 90 milioni per Lautaro Martinez dal Tottenham e, a malincuore, decide di accettare. Meno male che aveva già comprato Correa.

Capitolo 13






La Lazio, venduto Correa, prende a sorpresa Insigne, scatenando una scossa di terremoto a Napoli. Vlahovic, dopo un lungo corteggiamento dell’Arsenal, rinnova con la Fiorentina. Il club londinese prova a ripiegare su Lautaro Martinez, che però decide di rinnovare il suo contratto legando per sempre il suo nome all’Inter.


fonte ultimouomo.com


By marcodalmen
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