23/01/2022 | 13.30
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I larghi sorrisi del Gasp



Dopo i pareggi tra Atalanta Inter e Lazio Atalanta, abbiamo potuto ammirare il plauso del Mister, nei confronti della squadra, illuminato da sorrisi di autentica ed incontenibile felicità.

Superiore addirittura all’espressione felice dopo incontri risoltisi con punteggi tennistici, dove i motivi di soddisfazione parrebbero maggiori.

Volendo cavillare, i due pareggi frenano la marcia trionfale sino a qui espressa dalla squadra, ma i motivi di gioia sussistono, eccome, visto che la disponibilità dei suoi giocatori, già contratta in vista della visita del biscione, in quest’ultimo incontro ha toccato la decina di unità, mortificando di certo le possibilità di un allenatore, seppur amante della rosa corta.

Superata senza danni la prima situazione, Gian Piero ha affrontato la seconda prova, con maggior determinazione e coraggio, quasi per saggiare sino a qual punto avrebbe potuto scampare dalla reiterata malasorte, certamente appellandosi a reazioni tipiche di chi non conosce il senso della resa.

Uscire dal terreno laziale, saturo delle lamentose recriminazioni sui propri indisponibili giocatori, è parsa una prova di superiorità morale che ci ha permesso di attingere da una situazione disperata, la fiducia immarcescibile che anima i nostri ragazzi ed il loro Maestro.

Sprovvista di attaccanti ed utilizzando fuori ruolo diverse pedine, Gasp ha confezionato una partita gagliarda, che ha annichilito gli avversari, in specie al momento dell’esordio di due primavera, in un nichilistico accrescimento del tasso di difficoltà da superare.

Non bastano i primati sino a qui stabiliti per fermare la crescita e la ricerca di migliorarsi del nostro sommo artefice del calcio spettacolo: la sua ricerca del meglio, malgrado le difficoltà incontrate, è e resta una costante inamovibile. Si può sempre crescere e migliorare sostiene ed ora arrivando a moltiplicarne le contrarietà, per raggiungere l meglio e di più.

Ascoltare le dichiarazioni dei suoi ragazzi, conferma la loro fiduciosa adesione ad ogni suo cenno, che traducono in apprendimento e crescita consapevole.

Demiral appariva addirittura commosso dalla constatazione della propria crescita e la meraviglia che i commentatori sportivi gli avevano espresso, ma ha attribuito al proprio allenatore tutti i suoi giusti meriti, insieme al suo apprezzamento e alla dovuta riconoscenza.

Il tempo si dimostra sempre più galantuomo nei confronti del Maestro e non manca di aggiungere le gratificazioni e le soddisfazioni che il suo lavoro si merita.

Noi bergamaschi abbiamo avuto modo di vivere una crescita qualitativa impensabile, raggiungendo traguardi e miglioramenti che appaiono a portata della nostra Atalanta.

Contemporaneamente abbiamo ammirato calciatori di primo piano, voluti e cresciuti dal Gasp, spesso in opposizione ad iniziali stime di brutto anatroccolo, da noi attribuite in buona fede, a taluni di loro.

Abbiamo imparato che il passaggio di qualcuno verso altre destinazioni può essere un supporto necessario ai bisogni di crescita del sodalizio, ma mai negativo nell’ottica di impoverimento della squadra, se gestito con l’oculatezza necessaria.

La gratitudine verso i partenti si coniuga con le speranze nei nuovi acquisti ed una ormai accresciuta
acquisita consapevolezza, di essere interpreti di primo piano del nostro calcio.

Gasperini sa di aver trovato il giusto ambiente per svolgere in fiducia e tranquillità i suoi progetti e
non perde occasione per saggiarne la fattibilità.

Quando, come in queste ultime occasioni, riesce a scongiurare disfatte inevitabili, aggiunge una stella in più al proprio progetto e si apre a sorrisi illuminanti.

Anche per noi e per il futuro nerazzurro di una Atalanta stellare.

By ReMo
By staff
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