06/12/2023 | 10.25
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Il Brutto Anatroccolo

Quello che segue è un pezzo di stamattina di TMW. Dove si parla della nostra U23 gratificando la novità di coraggio, sforzo tecnico e finanziario e delle buone prospettive sul campo a breve termine.
Però facendo ancora fatica a sopportare l'iniziativa come se stessimo rubando l'aria a qualcun altro, come il brutto anatroccolo nella fiaba famosa. E speriamo finisca uguale ...
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Con la vittoria di ieri su una big del girone, ovvero la Triestina, l'Atalanta U23 si è posizionata al sesto posto del Girone A di Serie C, piazzandosi in piena regola in zona playoff, e facendo registrare quindi un buon avvio di progetto per questa neonata formazione, seconda squadra B in Italia: come noto, la prima, in quella che appare ormai una lontana annata 2018-2019 fu la Juventus, poi, da questo campionato, ha fatto eco la formazione bergamasca. Si era parlato del Sassuolo, del Milan, della Fiorentina... ma niente di fatto, solo i lombardi "hanno azzardato", e stanno facendo ben parlare di sè, riaccendendo il dibattuti su quello che è questo esperimento. Perché allo stato attuale, parlare di "progetto" sembra ancora prematuro.

Ma sono davvero formazioni U23?
Se negli altri paesi europei la regola è molto chiara, in Italia c'è da subito stata un po' più di confusione, e in più non c'è da nascondersi dietro un dito: all'inizio si è vista la Juve U23 (ora Next Gen) come un "parcheggio" per tesserati che non trovavano altra collocazione. Idea sbagliata, alla fine diversi talenti sono emersi e sono in pianta stabile nella formazione di Max Allegri, ma viene da chiedersi se effettivamente ci sia in toto la filosofia dei giovani. Considerando che in bianconero hanno militato giocatori come Raffaele Alcibiade, Lorenzo Del Prete, Benjamin Mokulu... viene da dire no. E un ragionamento simile è stato fatto dal tecnico della Pergolettese Matteo Abbate prima della sfida dei suoi all'Atalanta U23: "È una squadra Under 23 ma che di fatto poi non lo è: eccezion fatta per 3-4 Primavera, tutti gli altri hanno già almeno un anno di esperienza in Serie C". Marco Varnier, Alessandro Mallamo, Christian Mora, giusto per fare qualche nome e rendere l'idea.

Ma il futuro?
Accennavamo prima alla parola "progetto". Ma c'è realmente, nel lungo termine, la volontà di europeizzarsi sotto questo aspetto? Pare di sì, almeno dalle parole del presidente della Lega Pro Matteo Marani, che ha aperto alle U23: "Per ogni seconda squadra che entra c’è il sacrificio di una squadra che c’è e magari non ci sarà, ma bisogna guardare a un bene più grande che è quello del calcio, dei nostri giovani, del movimento e della Nazionale". Apertura forse eccessiva, perché, se si vanno ad analizzare meglio, queste parole risuonano come una campana da morto per le società di Serie C. Nella sostanza, sembra che per ogni nuova U23 che entrerà a far parte dei prossimi campionati di Serie C, un club che la C se l'è guadagnata con sacrifici potrebbe sparire: il leone, la Serie A, che mangia la gazzella, la Serie C. Ed è davvero questo ciò che si vuole? Sarà forse anche il bene del calcio e della Nazionale, ma non della categoria che lo stesso Marani dovrebbe difendere...

Tmw.com


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