07/06/2025 | 17.00
15

Il coraggio dell'impopolarità: Inter e Atalanta, scelte audaci dopo un ciclo storico

Gli eventi che costellano il mondo del calcio richiedono spesso di assumere uno sguardo d'insieme, senza dunque soffermarsi sul singolo fatto ma provando a unire i puntini: succede per le svolte tattiche, sostanziali o presunte, così come succede per quelle tendenze che caratterizzano un dato contesto. L'estate che sta per partire sarà ricordata senz'altro come quella dei cicli interrotti e della necessità di ripartire, di percorsi di successo arrivati a conclusione in modo più o meno inatteso e traumatico: parliamo nello specifico di due storie tinte di nerazzurro, soffermandoci su Inter e Atalanta.

Inter e Atalanta: due scelte a sorpresa
Da una parte Simone Inzaghi e dell'altra Gian Piero Gasperini, volti che hanno caratterizzato gli ultimi anni della Beneamata e della Dea: da un lato un percorso caratterizzato da uno Scudetto, due finali di Champions e un'identità di gioco chiara, dall'altra parte un impatto a tutti gli effetti storico e in grado di elevare lo status dell'Atalanta in modo stabile e continuativo (con tanto di Europa League vinta come timbro, per entrare nella leggenda). Un senso di smarrimento appare naturale in un caso come nell'altro, nel caso dell'Inter - poi - la disfatta rimediata in finale di Champions a Monaco aggiunge una nota ulteriore di timore di fronte all'ignoto, un senso di insicurezza del tutto impronosticabile fino a poche settimane fa.

C'è qualcosa che connette il lavoro di Marotta e quello della famiglia Percassi, adesso: in entrambi i casi si può notare come le dirigenze di Inter e Atalanta vogliano percorrere strade anche impopolari, sicuramente audaci, all'insegna della gioventù e della volontà di scommettere (in modo tutt'altro che conservativo). Scelte in controtendenza rispetto a quelle compiute dal Napoli lo scorso anno e dal Milan nei giorni scorsi, del tutto lontane rispetto a profili alla Conte o alla Allegri. Sia nel caso dell'Inter che dell'Atalanta si può rintracciare qualche segno di continuità: da un lato Chivu, passato da difensore del Triplete e da tecnico della Primavera, dall'altro Juric legatissimo a Gasperini, un vero e proprio mentore (pur con tutte le differenze tattiche tra un profilo e l'altro). In entrambi i casi, tra l'altro, la continuità potrebbe tradursi sul discorso tattico: Inter avanti col 3-5-2 e Atalanta col 3-4-2-1.

Juric arriva da una stagione da incubo, condita da una parentesi poco felice alla Roma e da un disastroso epilogo col Southampton (retrocesso in Championship con appena 12 punti fatti). Da un lato Chivu forte di appena 13 partite da allenatore in Serie A, dall'altro uno Juric protagonista - probabilmente - del suo periodo di minore popolarità e di minore appeal mediatico: Inter e Atalanta percorrono strade inattese e apparentemente low profile, chiedendo alla piazza uno slancio di fiducia ed esercitando un credito sull'ambiente per quanto dimostrato nelle stagioni passate.

La scelta fatta sull'allenatore si unisce poi un tema parallelo, quello di cicli tecnici che finiscono o comunque cambiano forma: l'Inter entra in un percorso necessario di ringiovanimento, citato ormai da tempo, l'Atalanta potrebbe perdere pezzi importanti sul mercato, aumentando ancor di più le incognite. L'impressione è che il ricorso a tecnici esperti e dal ricco palmares (i casi citati in precedenza di Napoli-Conte e Milan-Allegri) risulti una risorsa a cui affidarsi nei momenti di crisi: l'interruzione di un ciclo "sul più bello" al contrario trova una reazione opposta, si traduce nella voglia di scommettere e di esplorare vie diverse. Scelte tanto coraggiose da restare sospese tra il proverbiale coniglio estratto dal cilindro, qualora pagassero, e il prevedibile flop di cui dover dare conto alla piazza.


90min.com



By staff
15 commenti
eligio71
08 Giugno 2025 | 01.08

Audace Bergamasca Calcio

obe
07 Giugno 2025 | 22.44

Secondo me nessun allenatore a parte Juric ha avuto le palle per il dopo Gasp...quindi forza Ivan

Kejo
07 Giugno 2025 | 21.20

Marotta non è esempio da seguire.

Kelevra

In risposta a: Kejo

07 Giugno 2025 | 22.00

In curva sul sidecar in particolare

max68
07 Giugno 2025 | 19.40

Vedo solo due società rimaste con il cerino in mano che hanno dovuto fare di necessità virtù 

All'Inter hanno fanno una scelta di un tecnico giovane che ha dimostrato di essere abbastanza affidabile ma che sopratutto avrà la.garanzia di avere una rosa molto competitiva che è ciò che conta di più 

Noi come dicevo in altro post abbiamo fatto una scelta di conservare un sistema di gioco collaudato ma con molte incognite sull'organico futuro 


PP770629

In risposta a: max68

07 Giugno 2025 | 20.31

La mia paura è che veramente l'organico sarà molto diverso negli attori principali e conservare sistema di gioco collaudato molto difficile,come già espresso ieri con l'arrivo di un tecnico di fama (Mancini, Klopp,Tedesco) uno ci pensava sei volte prima di farsi venire futuri mal di pancia e poi dopo uno non ci pensa due volte a venire da noi.

Comunque forza Ivan daga det

Oiggaiv
07 Giugno 2025 | 18.35

Beh, molto più audace la scelta dei Milanesi a mio avviso,  chivu porta con sé meno di un girone di serie A come esperienza, Juric qualcosa ha fatto. 

Pasodoble
07 Giugno 2025 | 18.26

Comunque li porta veramente male 49 anni l'Ivan, sembra mio zio.

giobg89
07 Giugno 2025 | 18.21

Coraggio o cerino in mano ???

labilehc
07 Giugno 2025 | 18.05

Boh dai... io sto cominciando a metabolizzare che il gasp è roma e ormai mi è passata la delusione. Ora mi sta passando pure che il nostro mister è juric.... e comincio ad essere curioso. A partire dalla prima conferenza stampa del mister. In alto i cuori. Nel bene e nel male dobbiamo essere noi a portare ancora l'entusiasmo alla squadra. 

Forza dea noi siamo ancora qua. 

Riply

In risposta a: labilehc

07 Giugno 2025 | 19.38

Eeeh già 

giuliano70
07 Giugno 2025 | 17.24

Dopo aver metabolizzato il cambio allenatore ( non senza patemi) adesso arriva la curiosità di sapere come sarà la nuova Dea, immagino che tutti non vedranno l'ora di vedere le prime partite, sarà una estate lunghissima, cosa ci spetta dopo 9 anni fantastici?

Ci dobbiamo sorbire anche quella grandissima rottura di palle che è il calciomercato, quando finisce e si comincia a giocare? Chiedo per un amico.

Riccardo88
07 Giugno 2025 | 17.20

Effettivamente ha colpito anche me questa contestuale scelta impopolare (e rischiosa) di Atalanta e Inter. Due squadre forti, con un ciclo importante ormai alle spalle, in competizione per lo scudetto nell'ultima stagione, cambiano allenatore puntando su due figure su cui quasi nessuno avrebbe scommesso.

Mi impressiona che tutto ciò avvenga dopo che proprio queste due squadre sono state battute dal Napoli che essenzialmente, solo un anno fa, ha perseguito una strada esattamente opposta: puntare su un allenatore affermato e affidabile per il campionato (Conte). Proprio il Napoli che, tra l'altro, giusto un anno prima aveva fatto una scelta quantomeno bizzarra (Garcia) e che, per certi versi, ricorda quella di Atalanta e Inter di oggi.

gangaisland

In risposta a: Riccardo88

07 Giugno 2025 | 17.28

Speriamo con epilogo diverso

Poesiaselvaggia

In risposta a: Riccardo88

07 Giugno 2025 | 19.25

Più o meno...e comunque resto dell'idea che se avessero tenuto Garcia non sarebbero arrivati 10°...poi chiaro prendi Mazzarri e Calzona e allora sì, questo trittico è già bello non ti faccia retrocedere, però in linea di massima con Garcia sarebbero arrivati 5°/6° alla fine.