07/01/2023 | 16.45
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Il coraggio delle scelte - by MarcoAlbo

Nel calcio, così come nella vita bisogna sempre affrontare dei momenti di crisi, intesi nell’accezione etimologica del termine (krisis in greco significa scelta, decisione).

L’era d’oro del Gasp è nata proprio davanti a un bivio, quando ormai alla soglia dell’esonero scelse saggiamente di fare tabula rasa delle convinzioni precedenti e di affidarsi con coraggio ai giovani di belle speranze, scrivendo capitoli meravigliosi della storia atalantina.

Sette anni dopo la situazione pare esser simile a quella dell’anno zero, perché le squadre crescono, si evolvono e in modo del tutto inevitabile pretendono dei ricambi generazionali che possano ristabilire l’equilibrio interno.

Gasperini già a settembre aveva annusato l’arrivo di questo fatidico giorno, perché l’amalgama tra senatori e i giovani virgulti della cantera nerazzurra (ma non solo) non si può trovare senza sperimentare con cognizione di causa e un pizzico di coraggio.

Il match contro lo Spezia è la prova che è giunto il tempo dei cambiamenti, di ritrovare quel coraggio di fare scelte apparentemente sconsiderate ma lungimiranti, di buttare nella mischia giocatori affamati e vogliosi di riscrivere nuovamente la storia della Dea.

Il danese Hojlund sta dimostrando di giornata in giornata di poter portare il peso dell’eredità di Zapata, così come Ruggeri di dover solamente sentire la fiducia del mister per poter giocare con convinzione. L’imprescindibile Pasalic è quel giocatore moderno e a tutto campo che fa la differenza. La coppia Toloi-Palomino sembra arrugginita e forse Okoli potrebbe crescere più velocemente con uno dei due a far da chioccia, oppure direttamente in coppia con Demiral e Scalvini, per una difesa nuova, giovane, ma di grande prospettiva.

Certo, fuori da Zingonia sono tutti bravi a fare gli allenatori, e senza sapere le dinamiche interne è facile apportare critiche e dare direttive, ma poi la ragione del campo si scontra con la filosofia aziendale che in questo momento, nonostante le diverse dichiarazioni dei Percassi, rimane alquanto nebulosa.

Da qui l’ennesimo mal di pancia del Gasp, sicuramente giustificato dalla confusione ideologica della società che non ha forse ben chiaro se rischiare ancora una volta sui giovani con la concreta possibilità che quest’anno possa risultare un altro anno zero, oppure rivitalizzare i senatori per rimettersi al più presto sulla strada dell’Europa, obiettivo minimo di Pagliuca, anche se esplicitamente non lo dirà mai per non mettere ulteriore pressione alla squadra.

In questo marasma di pensieri e parole solo Gasperini può diradare la nebbia, prendendo come al solito una decisione che è destinata a cambiare le sorti della Dea. Nel bene o nel male, questo è ancora presto per dirlo, l’importante che non manchi il coraggio delle scelte, perché è da questo principio che la Dea è rinata dopo anni bui.

 

MarcoAlbo

 
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