20/07/2020 | 11.30
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Il dilemma cambiare o tenere ?



In questa stagione straordinaria per i nostri colori, un tarlo si è insinuato nella mia mente, cambiare o tenere ? Cosa ? La rosa.

La rosa nel suo nucleo forte, intendo il gruppo dei titolari oggetto delle rotazioni di Gasperini, non certo il contorno di chi conta le presenze sul palmo di due mani (con le debite eccezioni).

Perchè questo dubbio ? I risultati ottenuti finora sono andati aldilà di ogni lecita aspettativa e le prestazioni come in un crescendo rossiniano hanno raggiunto vette incredibili. In termini di risultati direi che questa stagione è paragonabile, per risultati, a quella del triplete dei cugini milanesi che condividono con noi i colori. Al termine della stagione del triplete la dirigenza Moratti si è trovata di fronte ad un dilemma, confermare in blocco i protagonisti della stagione che con un po' di fortuna li aveva portati a raggiungere un risultato che mai nessuna italiana aveva raggiunto, o rinfrescare la rosa cedendo magari i giocatori più datati che avevano mercato per portare a casa risorse da reinvestire in giovani certezze ?

Mourinho  che è un gran volpone il 30/6/2010,  8 giorni dopo la vittoria per 2-0 sul Bayern saluta e se ne va a monetizzare altrove, conscio che meglio di così non era possibile fare; al suo posto subentra Rafa Benitez che non riesce a mangiare il panettone lasciando il suo posto a Leonardo pochi giorni prima di Natale.

Certo per noi la situazione è un po' diversa, a fine stagione il contratto con Gasperini non scadrà, non avremo fatto il triplete ed è aperto un solo traguardo anche se è il più prestigioso.

Dal punto di vista del mercato sembra difficile migliorare (se non in difesa) una macchina che ha dato tanto, l'unico partente dovrebbe essere Castagne ma non certo per mancanza di voglia di tenerlo bensì per l'intenzione del giocatore di monetizzare ed approdare ad altri lidi.

La conferma di Gasperini è certo viatico di belle speranze e possibilità, smontare tutto è sicuramente fuori discussione ma le voci su certi giocatori cominciano ad essere, all'avvicinarsi del calciomercato, insistenti e fastidiose. Penso a Zapata giocatore senza il quale abbiamo fatto comunque un ottimo pezzo del nostro cammino, oppure a Gosens richiesto da molte società anche fuori i patrii confine anche se appare altamente improbabile, per quello che ha fatto vedere la società in questi anni, che si ceda un giocatore senza avere la copertura già in casa e già "imparata" in  particolare in considerazione alla cessione di Castagne che è molto più di una ipotesi.

Come dicevo nel titolo il dilemma, vanno infatti mediate le due posizioni del tifoso (che mediamente è sempre del parere di confermare in toto chi ha fatto così bene) e della società che deve guardare oltre l'immediato per poter continuare a dare un risultato al lavoro fatto negli anni.

Sulla bilancia da una parte la speranza che quello fatto finora non sia il massimo raggiungibile in Italia da questo gruppo, dall'altro la convinzione che quanto costruito fino ad oggi sia frutto si dell'ottimo lavoro dello staff tecnico ma anche di una combinazione di fattori (a partire dalle stagioni straordinarie di Ilicic e Gosens e da un numero di infortuni, a parte i 3 mesi di Zapata, sicuramente non pesantissimo) che difficilmente si potranno ripetere.

Il presidente Percassi ha una lungimiranza difficilmente riscontrabile in altri imprenditori e quindi sono del parere che qualunque scelta verrà fatta sarà la migliore possibile anche se, in caso le cose non andassero come sperato, non vi sarà controprova.

Una sola cosa voglio chiedere alla nostra dirigenza, nel caso si decida di monetizzare con qualche pezzo da 90, la cessione non sia a qualche diretta concorrente italiana in modo che la perdita sia il meno dolorosa ed impattante possibile
By brignuca
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