08/11/2016 | 20.10
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Il Gasp e la benedizione di Mou

Mourinho aveva ragione, da anni ne azzecca poche, ma azzeccò indicando Gasperini come miglior allenatore del calcio italiano. A San Siro il Genoa fermò l’Inter del triplete sullo 0-0, nell’anno del triplete. Era un Gasperson da impazzire, come da un decennio a questa parte. Moratti lo prese ma non era convinto, gli contestò subito la difesa a 3, come fosse un vigile urbano. “Così la Juve ha vinto questi 5 scudetti”: ogni volta che affronta l’Inter, Gasperini ricorda quel presidente presuntuoso, quasi come Zamparini, che pretendeva di insegnargli il calcio.

Perse la supercoppa contro il Milan di Allegri, iniziò male la Champions e tre partite di campionato. Cinque gare in tutto e via, per Leonardo. Più bello che bravo, da tv più che da panchina. Ecco, Gasperini autografò il miglior campionato del Crotone prima dell’allievo Juric, inanellò stagioni trascinanti al Genoa, fallendo solo a Palermo. Tornò al Grifone e fu Europa, non consumata solo per i debiti di Preziosi. A Bergamo è voluto da Sartori e Percassi, l’unica accoppiata di ex calciatori, come ds e presidente. Gente che se ne intende, insomma, e dunque sceglie il migliore, dopo il calcio fisico e tattico di Colantuono e Reja.

L’Atalanta è quarta e da Champions, con 6 vittorie in 7 partite, piaceva anche in avvio di stagione, al di là delle 4 sconfitte, frutto di problemi difensivi. Sembra il Sassuolo, per davvero. Lo tramortisce con tre gol in un tempo, ma Papu Gomez era in fuorigioco e chissà come sarebbe andata se Defrel e Politano non fossero stati fermati dai legni, ma a partita archiviata. Bergamo è altissima, con tutti quei giovani di talento, Caldara e Andrea Conti sono stupefacenti anche nell’under 21, soprattutto l’esterno destro arabesca come Donati, vicecampione d’Europa con Devis Mangia e poi in Germania, anzichè in una grande della serie A. I nerazzurri hanno la tempra degli orobici, lavoratori silenti, ci pensa Gasperson a vivacizzare il gioco, con quella voce bassa.

Venticinque anni sono passati dall’ultima Atalanta in Europa, raggiunse i quarti con Piero Frosio e poi il compianto Bruno Giorgi. “E adesso l’obiettivo non è la salvezza”, sussurra Gasperini. Giampiero, come Boniperti. Alla Juve entusiasmò con la primavera. A 58 anni è da Juve. Da nazionale.

vannizagnoli.it

By staff
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