Il gioco di Juric, un'analisi approfondita
Simone T., nostro assiduo lettore, ci ha fatto pervenire una copia di un suo articolo approfondito sul gioco di Juric che ha prodotto per il sito assoanalisti.it.
Ve lo riproduciamo nella speranza che domani sera, a Marsiglia, i nostri ritrovino un po' i dettami della suddetta tattica, oltre a sudar un po' di piu' la maglia rispetto a quanto fatto ad Udine...
Ringraziamo Simone
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Vediamo di seguito come gioca l’ATALANTA di Ivan Juric: il suo modello di gioco, i suoi principi di gioco, le tattiche utilizzate e i moduli o sistemi di gioco nelle varie fasi.
Dopo 9 anni di gestione Gasperini la società bergamasca ha deciso di affidare la conduzione della squadra ad un allenatore che è sempre stato considerato uno dei suoi “allievi”.
Il rapporto tra i due è cominciato nel 2003 al Crotone (con Gasp in panca e Juric in campo come “pretoriano” del tecnico) ed è proseguito poi nelle esperienze al Genoa e all’Inter, dove Juric ricopriva il ruolo di secondo allenatore.
La linea scelta dalla società è stata quindi quella di una continuità tattica e filosofica.
Per Ivan Juric si tratta di una grande occasione di rilancio dopo che la stagione 2024/25 non è stata sicuramente positiva visti i risultati raccolti nell’esperienza alla Roma e a quella in Premier League nel Southampton.
Pur condividendo parecchi principi tattici e improntando la squadra in maniera simile, l’impostazione di Juric diverge su alcuni aspetti rispetto a quella del “maestro”.
Di seguito andremo ad analizzare come gioca la nuova Atalanta:
- Sistemi di gioco
Di base 3-4-2-1 che può variare in un 3-4-3.
Nelle esperienze precedenti Juric ha utilizzato parecchio anche il 3-5-2, ma all’Atalanta non ha ancora preso in considerazione questa possibilità
- In costruzione diventa un 1-2-3-4-1 con un difensore centrale che funge da vertice basso, due giocatori costantemente al suo fianco per un’uscita palla pulita (spesso sono i centrocampisti che si abbassano grazie a delle rotazioni e degli scambi di posizione).
A volte dopo qualche giro palla se non vi sono sbocchi viene utilizzata la costruzione diretta del portiere verso i giocatori offensivi.
In zona di sviluppo gli esterni si aprono tantissimo in ampiezza e vi è una ricerca costante delle combinazioni in catena.
Negli ultimi 20 metri vi è una partecipazione molto attiva da parte di tutti i giocatori all’azione offensiva.
- In fase difensiva lo schieramento diventa un 5-2-2-1 quando gli avversari costruiscono, con gli esterni che si abbassano parecchio.
Una delle prerogative del gioco è sicuramente la marcatura “uomo su uomo”.
Quando particolarmente sotto pressione la squadra si compatta e si chiude al punto di diventare un 5-4-1, con i due trequartisti che si sacrificano parecchio in copertura.
- Introduzione
Sistema di gioco riconoscibile e con impostazione tattica molto simile a quella dell’era Gasperini.
La costruzione bassa è pressochè identica a quella delle passate stagioni, cosi come la ricerca dell’ampiezza e la partecipazione di tanti giocatori all’azione offensiva.
Le marcature si mantengono prevalentemente a uomo a “tutto campo”, con ogni giocatore che ha compiti ben definiti anche se con alcuni aggiustamenti per quanto riguarda il momento in cui aggredire l’avversario.
Le differenze riscontrate quindi non sono nel sistema di gioco ma nell’atteggiamento:
- In FDNP baricentro della squadra circa 15 metri più basso;
L’idea di Juric rispetto a quella di Gasperini prevede un assetto maggiormente prudente, meno l’esasperazione della ricerca del duello “uomo vs uomo” super offensivo ma una difesa maggiormente posizionale, con l’aggressione che comincia in una zona di campo diversa rispetto a quanto avveniva in precedenza.
E’ comunque un pressing offensivo, ma rispetto a quanto visto nelle stagioni passate risulta essere meno portato all’estremo.
Anche i numeri della carriera di Juric parlano di una maggiore attenzione alla solidità difensiva piuttosto che difendersi costantemente “in avanti” rischiando di farsi attaccare alle spalle.
- Veloci transizioni offensive
A differenza del gioco di Gasperini che prevedeva una riconquista della palla in zona super offensiva grazie ad una feroce ri-aggressione che doveva essere portata sempre, comunque, e in qualsiasi situazione di gioco, le indicazioni di Juric sono che se l’immediata ri-aggressione offensiva non porta ad una veloce riconquista, la squadra si abbassa facendo densità sotto palla. Questo porta ad avere anche la possibilità di giocare in ripartenza negli spazi (cosa impossibile prima con il baricentro molto alto) attaccando la profondità anche grazie ad una costruzione diretta e appunto a veloci transizioni.
- Gioco molto meno “dominante”
La filosofia di Juric prevede un calcio più ragionato e meno spregiudicato, privilegiando un maggiore equilibrio rispetto alla precedente sfrontatezza.
INTERPRETI
PORTIERI:
- MARCO CARNESECCHI: (piede destro). Titolare indiscusso. Molto bravo tra i pali e nelle uscite. Istintivo e dotato di riflessi molto affinati. Sempre concentrato anche quando deve compiere pochi interventi. Molto coinvolto nel gioco coi piedi, dove sotto pressione commette qualche errore di troppo.
- MARCO SPORTIELLO: (piede destro). Secondo affidabile, esperto e sempre pronto in caso di necessità.
- FRANCESCO ROSSI: (piede destro). Storico terzo portiere cresciuto nelle giovanili e in rosa da tantissimi anni. Fondamentale uomo spogliatoio.
DIFENSORI CENTRALI E BRACCETTI
- ISAK HIEN (piede destro): dotato nel gioco aereo, forte nei contrasti e nella marcatura (soprattutto con gli attaccanti “fisici”), soffre l’attacco della profondità e gli avversari veloci e sguscianti.
- BERAT DJIMSITI (piede destro): giocatore duttile che può ricoprire tutti e tre i ruoli del pacchetto difensivo. Grande temperamento e personalità. Affidabile ma non particolarmente dotato tecnicamente.
- GIORGIO SCALVINI (piede destro): può essere utilizzato come braccetto della difesa a tre o come centrocampista incontrista. Buona tecnica, interpreta il ruolo risultando un fattore importante in costruzione ma incontra delle difficoltà per quanto riguarda la mera marcatura sull’uomo.
- SEAD KOLASINAC (piede sinistro): giocatore carismatico, esperto e molto roccioso in marcatura. Attualmente fermo causa rottura legamento crociato.
- ODILON KOSSONOU (piede destro): il difensore più veloce della batteria a disposizione del mister. Incontra delle difficoltà con gli attaccanti fisici ed è molto più a suo agio con i giocatori maggiormente dinamici. Si sgancia costantemente in proposizione offensiva, rischiando spesso la giocata.
- HONEST AHNOR (piede sinistro): ragazzo del 2008 dal grande potenziale. Può ricoprire sia il ruolo di braccetto sx che quello di esterno a tutta fascia.
Ancora tutto da verificare a questo livello.
ESTERNI
- DAVIDE ZAPPACOSTA (ambidestro): viene impiegato indifferentemente su tutte e due le fasce. Grande esperienza e conoscenza dei compiti tattici assegnatogli. Non disdegna la conclusione a rete quando si trova al limite dell’area (specialmente quando viene impiegato a sinistra).
- NICOLA ZALEWSKI (ambidestro): esterno con caratteristiche particolarmente offensive. Molto bravo nel saltare l’uomo e quindi predilige giocare in zona maggiormente avanzata. Deve migliorare molto nella fase difensiva. In difficoltà sui palloni alti.
- RAUL BELLANOVA (piede destro): generoso e dotato di grande corsa. Ha caratteristiche prevalentemente di quantità. Veloce e propositivo. Spesso poco lucido nelle scelte. Fornisce parecchi assist agli attaccanti con palloni tesi sul primo palo.
- YUNUS MUSAH (piede destro): nuovo acquisto che non ha ancora esordito. Può agire sia come esterno che come centrocampista centrale. Giocatore fisico e di quantità. Poco disciplinato tatticamente.
- LORENZO BERNASCONI (piede sinistro) giovane con esperienza nella squadra Under 23. Aggregato per crescere e fornire il suo contributo nelle rotazioni.
- MITCHEL BAKKER: (piede sinistro) giocatore dotato di corsa e di buon piede. Attualmente non a disposizione a causa della rottura del legamento crociato nel precampionato.
CENTROCAMPISTI
- MARTEN DE ROON (piede destro): leader carismatico della squadra. Giocatore di corsa con grande capacità di recupero palla. Particolarmente sollecitato per quanto riguarda la costruzione bassa della manovra.
- JOSE’ EDERSON (piede destro): giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra. Ottimo in costruzione, in interdizione e in inserimento senza palla. Punto debole che porta parecchio palla anche in zone di campo pericolose.
- MARIO PASALIC (piede destro): punto forte la duttilità (può fare anche il trequartista e in caso di necessità anche la punta centrale) e la capacità negli inserimenti senza palla. In costruzione è piuttosto lento nelle giocate.
- MARCO BRESCIANINI (piede sinistro): forte fisicamente, dotato di un buon calcio e di grande applicazione nei compiti tattici assegnatogli.
TREQUARTISTI
- ADEMOLA LOOKMAN: (piede destro) giocatore esile, agile e che fa molto movimenti. Per evidenti caratteristiche fisiche debole nei contrasti e nel gioco aereo. Crea sempre superiorità numerica grazie alla sua abilità nel dribbling. Molto più propenso all’azione personale che all’assistenza verso i compagni. Il giocatore che sposta più gli equilibri dell’intera rosa.
- CHARLES DE KETELAERE: (piede sinistro) punto di forza le improvvise accelerazioni e la sua velocità. Molto mobile e abbastanza “anarchico” in campo. Nel corso della partita si prende parecchie pause ma è sicuramente uno degli uomini di maggiore qualità della squadra.
- KAMALDEEN SULEMANA: (piede destro) esterno che gioca a piede invertito. Dotato di velocità e di dribbling. Per fargli sfruttare le sue caratteristiche cercano di isolarlo 1 vs 1 con avversario diretto.
- DANIEL MALDINI: (piede destro) esterno che gioca a piede invertito. Molto dotato tecnicamente. Poco incisivo sotto porta.
- LAZAR SAMARDZIC (piede sinistro): preferibilmente parte dalla zona centrale del campo. Quando gioca esterno limita di parecchio il proprio raggio di azione perdendo di efficacia. Altro giocatore molto tecnico, estroso e con una visione di gioco molto marcata. Piede debole poco utilizzato. Non particolarmente aggressivo e grintoso.
ATTACCANTI
- GIANLUCA SMAMACCA: (piede destro) attaccante molto coinvolto nella manovra. Fatica nei duelli spalle alla porta. Grande visione di gioco e catalizzatore di tantissimi palloni. Calcia molto bene con entrambi i piedi. Cercato molto anche sui palloni alti.
- NIKOLA KRSTOVIC (piede destro): mobile, dinamico e lotta su ogni pallone. Calcia da ogni posizione anche se non sempre con successo. Non molto freddo sotto porta in quanto poco lucido a seguito del grande movimento che fa’.
- FASE DI POSSESSO (FDP)
- COSTRUZIONE
Il modo con il quale la squadra cerca di superare la prima linea di pressione avversaria è fondamentalmente quello di una costruzione con passaggi corti, con coinvolgimento costante anche del portiere. In sostanza l’idea di gioco dell’Atalanta è quella di abbassare uno dei due centrocampisti a fianco del difensore centrale con il contemporaneo movimento in avanti del braccetto; grazie a un incastro di rotazioni e scambi di posizioni la squadra cerca una pratica via d’uscita per indirizzare il gioco. I due esterni si posizionano molto aperti, cercando quindi di sfruttare tutta l’ampiezza del campo. Se gli avversari li affrontano con una pressione alta, in caso di difficoltà nella costruzione viene coinvolto il portiere con un lancio lungo direttamente sull’attaccante centrale.
- SVILUPPO
Caratteristica della squadra è quella di sviluppare gioco in ampiezza, andando ad isolare i trequartisti per poi attaccare gli avversari in un duello 1 vs 1 o addirittura in superiorità numerica. Spesso sono i braccetti che creano questa superiorità, sganciandosi nello spazio. La ricerca della giocata è sistematica ed è possibile grazie ad un corretto scaglionamento dei giocatori (i due centrocampisti centrali non lavorano mai in linea) e alla costante partecipazione di un gran numero di giocatori a questa fase di gioco. Come per la fase di costruzione, anche in questa zona di campo l’idea di Juric è quella di sviluppare gioco attraverso organizzazione e idee ben definite. Va segnalato che il costante movimento senza palla degli uomini coinvolti nello sviluppo porta ad alternare la ricerca dell’esterno offensivo anche con la verticalizzazione sull’attaccante e successivo inserimento in zona centrale; variando le due soluzioni la squadra non risulta essere prevedibile e ha la capacità di alternare le due soluzioni.
- LATERALITÀ OFFENSIVA
Trattasi chiaramente di una delle caratteristiche maggiormente valorizzata dal gioco della squadra. La spinta è sostanzialmente ricercata su entrambe le fasce, viste le caratteristiche dei singoli interpreti. Le catene lavorano coordinate, con sovrapposizioni e inserimenti senza palla. Spesso la catena viene liberata dall’accentramento del trequartista. Il braccetto è in costante proiezione offensiva.
- RIFINITURA
Il fatto che alla manovra partecipano un gran numero di giocatori e la disposizione verticale degli stessi permette di trovare molto spesso l’uomo tra le linee. Il modello di gioco dell’Atalanta prevede una posizione degli esterni molto avanzata e questo favorisce lo sviluppo di sovrapposizioni alla ricerca della superiorità numerica sulle fasce, senza rinunciare all’ampiezza data dall’esterno opposto (questo per non “comprimere” troppo gli spazi”).

Il continuo fraseggio centrale permette quindi alla squadra di muovere il pallone alla ricerca della situazione favorevole sull’esterno in zona palla oppure con veloci scambi di cercare lo spazio nella zona opposta. Il principio cardine successivo a questa situazione di gioco è quello dell’inserimento dell’uomo tra le linee che permetta una ricezione palla immediatamente orientata verso la porta propedeutica al cosiddetto “ultimo passaggio” o all’azione personale.
- FINALIZZAZIONE
La squadra supera la difesa avversaria principalmente tramite triangolazioni – uno vs uno e movimento senza palla. A difesa schierata l’idea è quella di arrivare alla conclusione a seguito di sovrapposizioni oppure di imbucate. Il movimento è sempre in zona luce oppure attraverso dei precisi passanti. La ricerca dell’esterno porta a numerosi traversoni dove l’attaccante centrale attacca sempre il primo palo, lasciando il secondo palo all’esterno opposto (la classica giocata da quinto a quinto) e la zona centrale dell’area al trequartista che gioca sul lato opposto (che quindi si accentra molto).
In situazione di gioco l’area viene riempita oltre che ovviamente dai giocatori offensivi, anche da parecchi incursori, spesso addirittura dai braccetti difensivi.
- FASE DI NON POSSESSO (FDNP)
- PRIMO PRESSING
Il lavoro dell’Atalanta sulla costruzione avversaria porta una prima pressione uomo su uomo. Ogni giocatore ha un dirimpettaio che deve andare ad aggredire nel momento giusto, portando quindi una pressione che ha come conseguenza il medesimo movimento sul diretto avversario anche da parte di tutti gli altri compagni. A tale altezza, o quando l’avversario si trova in zona “scomoda”, parte un feroce pressing in avanti avente la finalità recupero palla in zona piuttosto avanzata (anche se non al limite dell’area avversaria come avveniva in precedenza). Come possiamo vedere nella rappresentazione grafica De Roon porta una pressione mirata sul mediano del Parma (suo dirimpettaio per tutta la partita) e riconquista il pallone. Nel fermo immagine si notano anche gli altri accoppiamenti dei giocatori ognuno preposto alla pressione sul diretto avversario.

Se l’avversario sviluppa gioco consolidando il possesso, la squadra si schiaccia difendendosi facendo grande densità nella propria metà campo (sostanziale differenza rispetto all’era Gasperini) chiedendo quindi un importante sacrificio ai giocatori offensivi.
- ATTEGGIAMENTO DEL CENTROCAMPO
Nel sistema di gioco dell’Atalanta i due centrocampisti centrali sono giocatori che rivestono una grandissima importanza in entrambe le fasi. Non rimangono mai piatti e lavorano fondamentalmente sulla fase di aggressione del diretto avversario. Se l’avversario si abbasso a costruire o se si inserisce in zona pericolosa viene sempre inseguito. Ne consegue che il centrocampo è scaglionato in base ai movimenti dei giocatori avversari.
- LINEA DIFENSIVA
La linea difensiva si muove principalmente “individualmente” e non “di reparto”. Solitamente il difensore centrale va a duello con il diretto avversario anche uscendo parecchio dalla zona di competenza. Questo porta i due braccetti a scappare all’indietro per una veloce copertura dello spazio. In situazione di palla scoperta tendono a coprire lo spazio centrale concedendo ampi spazi sugli esterni. Questa situazione è figlia del fatto che in fase di possesso gli esterni sono molto alti e aperti. Su costruzione diretta della squadra avversaria tendono a duellare individualmente senza particolari coperture preventive. Se nel duello i difensori risultano vincitori e recuperano palla, danno il via a rapidissime transizioni.
- TRANSIZIONE OFFENSIVA
Non appena viene recuperata palla l’idea è quella di un’immediata verticalizzazione. L’atteggiamento dei giocatori offensivi è subito quello di girarsi fronte porta e di attaccare la profondità. La ricerca è prevalentemente orientata verso l’attacco della porta.
Come possiamo vedere nella rappresentazione grafica vi è un immediato attacco della profondità e la partecipazione all’azione offensiva con parecchi uomini.

- TRANSAZIONE DIFENSIVA
Quando la squadra perde palla il concetto iniziale è quello di un’immediata ri-aggressione con grande densità in zona palla. Se la transizione non va a buon fine e gli avversari consolidano il possesso, ai giocatori viene chiesto di fare densità sotto palla per chiudere tutti gli spazi.
- LATERALITÀ DIFENSIVA
Come ovvia conseguenza dell’impostazione offensiva della squadra, in FDNP le indicazioni di Juric prevedono che le catene siano presidiate con essenzialmente tre giocatori; l’esterno, il trequartista e il braccetto di parte (destro o sinistro che sia). Sono sempre pronti a scalare e a raddoppiare in eventuali situazioni di pericolo. Chiaramente l’atteggiamento e i movimenti variano in base al sistema di gioco dell’avversario. In caso vengano subite rapide transizioni, Il centrocampista centrale più vicino è sempre pronto a scalare e a rincorrere l’avversario.
- ANALISI SWOT
PUNTI DI FORZA
- Organizzazione di gioco con principi ben definiti e affinati nel tempo
- Sviluppo gioco in ampiezza con ricerca superiorità numeriche nelle catene
- Capacità di arrivare con frequenza ai traversoni
- Proprietà di palleggio, prevalentemente con passaggi corti e precisi
- Efficace gioco tra le linee
- Squadra molto fisica
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Concede parecchia profondità agli avversari.
- Ampi spazi da coprire in caso di perdita di un duello individuale
- Necessità di dover giocare sempre a ritmi altissimi
- Fatica a sviluppare gioco con squadre che si difendono basse e chiuse (pochi giocatori hanno caratteristiche di saltare l’uomo)