Il giro del vento
Ogni cambio di stagione è ormai costellato delle più disparate illazioni metereologiche, che ne anticipano il divenire, illustrandone l’andamento generale. Non che le cose, in concreto, restino rigidamente vincolate alle previsioni diffuse, ma spesso viene centrato, quantomeno a grandi linee, il reale andamento del tempo.
La stagione calcistica, appena avviata, offre un ventaglio di prospettive, che profilano tempi grami, pur nella sussistenza di speranze che possano disperdersi, senza contingentarne il reale svolgimento. La diatriba tra le aperture degli stadi, che giustamente deve essere considerata, cozza con il numero degli spettatori da ammettere, ma il dirompere dei contagi, addirittura a livello di intere compagini, come succede al Genoa, mette in precarietà l’uno e l’altro aspetto del problema. Già si ripesca l’opportunità di ricorso ai play-off, ingenerando quell’incertezza che ci ha prostrato sino a troppo poco tempo fa.
La pandemia ha lasciato strascichi pesanti, anche a livello di società e di logiche comportamentali, che appaiono stravolte. Lo scivolone occorso ai laziali, dopo la ripresa del campionato scorso, tanto energicamente quanto invano sostenuta, quale avvio trionfale alla vittoria dello scudetto, ha animato uno sconforto ancora in atto. Si legge del disappunto di Pluto che, addirittura ha visto interrompersi il dialogo col presidente, sordo alle richieste di potenziamento della squadra e, pare, anche alla revisione del contratto in atto,
prossimo alla scadenza.
Se gli interessi primari lotitiani scivolano verso altri interessi, mortificando la passione calcistica, sulla sponda sabauda, l’interesse per il potenziamento della squadra ed il miglioramento dei risultati sportivi, non tende a flettere. L’unico problema pare essere quello finanziario, che a forza di investimenti corposi quanto affatto produttivi, hanno creato latitanze insormontabili nella disponibilità di mezzi.
L’acquisto dell’asso portoghese, nelle speranze foriero della acquisizione della CL e del relativo
appannaggio monetario, ha indotto una cocente delusione, oltre ad un colpo ferale al patrimonio finanziario. Inducendo al forzoso ripiegamento, nella scelta del nuovo mister, precedentemente da scegliere in un ristretto gruppo di leaders, caduta poi su di un personaggio, già accasato in bianconero, ma col compito di dirigere la formazione giovanile.
Resta da verificare, dopo la scialba prestazione con la Roma, se l’ingaggio di un ex, valentissimo giocatore, ancora intonso da impegnative prove da mister, saprà, quantomeno garantire la usuale acquisizione dello scudetto, visto che il favore per l’accaparramento della CL, pare assolutamente remota.
Sfumata, oltretutto, la possibilità di arruolamento dell’asso Suarez, al patron ovino resta il nefasto pastrocchio della tentata corruzione della commissione d’ idoneità di costui al dialogo, in lingua italiana, premesso che il sodalizio consumatori, ha avanzato, in caso di confermato tentativo di corruzione, richiesta di declassamento alle serie cadetta.
‘Mala tempora currunt sed peirora parantur’, cioè al cattivo periodo in atto ne potrebbe seguire uno peggiore: un vaticinio che scaccia davvero ogni ottimistica previsione.
Che, invece, sorride alla nostra Atalanta: dopo un ritorno eccellente sotto tutti gli auspici, si vede prospettare un avvenire di ottime promesse, messe a punto da una compagine dirigente di assoluto prestigio e di indiscutibile valore. Sarebbe davvero un peccato che contingenze negative esterne, dirompessero a guastare un assetto di valore e di grande determinazione, perché è sensazione diffusa che questo campionato, possa essere di grande rilievo per noi ed assumere connotazioni da iperbole.
Ormai tutto si lega allo spirare dei venti e non ci resta che attendere il loro imperscrutabile giro.
Incrociamo le dita, auspicando che, per tutti, si avviino evenienze positive, in grado di consentirci un sano e sereno ritorno alla vita. A Bergamo sappiamo che, il valore aggiunto ad una rasserenata possibilità di vita, veste il color nerazzurro, nostro , destinato a grandi glorie sportive.
A dispetto delle possibili congiunture negative ipotizzate, deprechiamo, convinti, ogni possibile ed infausto sortilegio: crepi l’astrologo!
Renato
By sigo