10/01/2021 | 21.15
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Il lavoro letto in chiave nerazzurra - by ReMo

Certamente gli aspetti più apprezzati della nostra terra e della gente bergamasca si riferiscono all’attività lavorativa. In ambito nazionale ed internazionale unanime è il plauso che contrassegna ogni tipo di attività , spesso abbinata ad un carattere chiuso e poco socievole della gente, che non disdegna di impegnarsi seriamente e proficuamente nella propria attività.

Conseguente che il pubblico dei supportes atalantini, quasi per deformazione professionale, ricerchi anche nella squadra del proprio cuore, quella maglia sudata che contrassegna l’identità e la specifica aderenza atalantina nella propria vita di tutti i giorni.

L’evoluzione indotta dal tempo ha trasformato molte attività in realtà sviluppate ed allineate alle più moderne caratteristiche industriali, come, a livello atalantino, passi giganteschi hanno caratterizzato l’evoluzione della piccola Atalanta, in una incredibile realtà sportiva.

La stessa ambizione bergamasca che ha tradotto il lavoro nelle più svariate forme di eccellenza, ha saputo trovare, nell’attuale team dirigenziale, i presupposti per una crescita di immagine e di valore sportivo, difficilmente uguagliabili.

Siamo testimoni delle capacità organizzative e tecniche che ci hanno portato ad un nuovo stadio, ad un centro formativo di eccellenza ed infine, a risultati di grandissimo livello che ci stanno da tempo proiettando a crescenti livelli del Gotha calcistico internazionale.

Non importa se taluni si ostinano a considerarci una squadra provinciale, perché in effetti tali siamo, ma con un Dna che gradualmente ci sta conformando nell’esatta immagine di ciò che noi sappiamo e che possiamo essere: una splendida squadra di calcio.

Nel breve siamo diventati detentori del più affascinante spettacolo calcistico che si possa vedere, in Italia e ben oltre, al punto che i veri buongustai si divertono solo seguendo la nostra Atalanta.

Un tempo era difficile acquisire giocatori perché non incentivati a raggiungere la nostra sponda del calcio, ma ora corrono da noi, da tutte le parti del mondo, certi di trovare la massima consacrazione possibile per un calciatore professionista, pur senza escludere la defezione più recente, che di certo, non ha saputo leggere e capire le norme comportamentali vigenti nell’ambiente bergamasco.

Ora ad una squadra eccezionale si allinea una intera città ed una tifoseria da urlo, che forma un anello sportivo di eccellenza indiscutibile, seppure ancora memore del proprio passato ed indisposta ad esporsi ad ambizioni fuori portata.

Avendo sempre definito bauscia un comparto di tifoseria territorialmente prossima, non ci si vuole invischiare in prerogative incompatibili con la modestia tipica della nostra gente e si preferisce stare nell’antica restrizione di sempre.

In realtà, seppur mantenendo i piedi a terra e la testa sulle spalle, come i bergamaschi hanno saputo fare da sempre, credo che le tempistiche e le mutate realtà, possano consentire un’aspettativa seria, ma adeguata alla situazione mostrata dalle classifiche.

Pur attenendoci a logiche rigidamente rispettose dei fatti, non possiamo sottacere una realtà foriera di nuove prospettive e di traguardi che, sino a qui, erano stati rigorosamente e giustamente esclusi.

Già il fatto di poterli prospettare, affacciandoci alle realtà nazionali ed europee, ci illumina di quello immenso che dipingiamo di nerazzurro, rendendoci parte concreta di un sogno in evoluzione.

Non sarà mai che noi si venda la pelle dell’orso ancor prima di averlo semplicemente intravisto, ma è ora e tempo che non ci si sottragga più ad eventualità auspicate ma, soprattutto possibili.

Siamo bergamaschi ed atalantini ed abbiamo i nostri legittimi sogni, che non ci illudono ma in cui speriamo, sapendo di poterlo finalmente fare.

Teniamoci stretti alla nostra Atalanta, perché insieme si può andare lontano, magari senza fretta, ma con la certezza di avere intrapreso la giusta strada.

Forza ragazzi, forza Atalanta !

 

ReMo

 

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