IL NERO E L’AZZURRO: Come Proust, alla ricerca del colore perduto
Mi diverte leggere le diverse fazioni nei commenti che vanno dai tifosi a prescindere a coloro che i puntini sulle “i” non dimenticano mai di metterceli.
E' innegabile che contro il Milan si sia giocato male e contro una delle squadre che piu' odiamo (Massaro, quando ci restituirai la palla?....)
Pero questa rubrica ha il compito DOVEROSO di trovare del buono quando tutto va male e del cattivo quando tutto va bene. Oggi mi sono cimentato io, con una raccomandazione: ormai e' andata come andata, prendiamoci non sul ridere ma cercando di ironizzare. Alla fine il calcio e' solo la piu' seria delle cose futili, o la piu' futile tra le cose serie.
Ecco dunque cosa potrebbe essere andato bene dopo la prestazione di San Siro.
Non ho citato il NERO, mettetecelo voi, anche perche' e' troppo facile...
AZZURRO
IL LAVORO NOBILITA L’UOMO (MA SFIANCA GLI ATLETI)
Veniamo a sapere che il mister ha ordinato la doppia seduta prima delle partite con Inter, Lecce e Milan. Non l’ha fatto prima della Lazio.
Come diceva Agatha Christie? "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi sono una prova"
E se invece stessimo solo caricando la squadra per lo sprint finale.? Certo, se poi ci arrivi troppo lontano dai primi...
CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO?
Caro Juan (Musso), due righe rivolte a te: non ti consideriamo assolutamente inferiore dal punto di vista tecnico ed atletico, al portiere del Milan Maignan, rientrato contro di noi dopo 5 mesi per infortunio. Anzi, probabilmente gli sei superiore. Pero’ dovresti riguardarti bene la sua partita per come partecipa ai disimpegni difensivi dei suoi, alla "tigna" che ha, a come si propone e alla sicurezza che infonde.
Puoi anche essere il portiere piu’ forte del mondo, pero’ essere un timido timorato di Dio incline al pessimismo, come spesso appari in campo, è poco funzionale alla tua professione. Impara da lui, se non ti ha insegnato abbastanza la parabola mondiale del tuo connazionale Martinez, un vero “fdp” che aveva gia’ vinto la partita psicologica con i francesi ancora prima di parargli i rigori in finale
MARTIN EDEN
Come l’eroe del romanzo di Jack London, descritto “pieno di vita e con un coraggio incontestabile”, il buon Martin DeRoon le ha provate tutte per ”tener su” la baracca e poi si è scusato su Twitter a nome di tutta la squadra. Futuro totem dell’Atalantinita’ quando Glenn avra’ raggiunto il Walhalla dei vikinghi
LE ORECCHIE DELL’ARBITRO
Il Gasp, visto l’andazzo della partita, si e’ lasciato un po’ andare con le proteste e in altre occasioni forse sarebbe stato allontanato.
Ringraziamo l’Amplifon rotto del direttore di gara
LA LAMPADINA DI GASPERINI
Si dice che Edison, l’inventore dell’aggeggio in questione, ne avesse provate cento prima di trovare la soluzione giusta. L’importante è prender nota degli errori, tattici, atletici e di approccio mentale. A Milano la squadra e il mister ne hanno sicuramente fatti. Come uscirne? con penna e matita. Marca zo’ e pensega sura!
...LA SUA BACHECA A ZINGONIA
Dove il mister tiene tutti gli articoli giornalistici che gli hanno sparato addosso in questi anni. Molti erano pezzi del suo primo periodo a Bergamo.
C'era bisogno di una rinfrescatina...
I CONFETTI ALLA FESTA
Alla festa milanista mancavano giusto i confetti, abbiamo provveduto noi con la nostra maglia dello stesso pallido colore celestino la cui vista forse aveva il compito di far scendere il testosterone agli avversari quando invece e' successo a noi. Ecco, magari di "azzurro" non sarebbe male venire a sapere che Zingonia ha cambiato il designer per i prossimi anni. Perlomeno metteteci delle belle righe nere su quell'azzurro cosi' timido.
E il bello e' che nella ricerca di tutto questo azzurro, in una giornata cosi' negativa, il paradosso finale è stato questo: ho scoperto che a Milano son mancate la grinta e la cattiveria sportiva oscura oltre che le strisce sulla maglia. Non è mancato l'azzurro, è mancato proprio il nero...
Calep

E' innegabile che contro il Milan si sia giocato male e contro una delle squadre che piu' odiamo (Massaro, quando ci restituirai la palla?....)
Pero questa rubrica ha il compito DOVEROSO di trovare del buono quando tutto va male e del cattivo quando tutto va bene. Oggi mi sono cimentato io, con una raccomandazione: ormai e' andata come andata, prendiamoci non sul ridere ma cercando di ironizzare. Alla fine il calcio e' solo la piu' seria delle cose futili, o la piu' futile tra le cose serie.
Ecco dunque cosa potrebbe essere andato bene dopo la prestazione di San Siro.
Non ho citato il NERO, mettetecelo voi, anche perche' e' troppo facile...
AZZURRO
IL LAVORO NOBILITA L’UOMO (MA SFIANCA GLI ATLETI)
Veniamo a sapere che il mister ha ordinato la doppia seduta prima delle partite con Inter, Lecce e Milan. Non l’ha fatto prima della Lazio.
Come diceva Agatha Christie? "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi sono una prova"
E se invece stessimo solo caricando la squadra per lo sprint finale.? Certo, se poi ci arrivi troppo lontano dai primi...
CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO?
Caro Juan (Musso), due righe rivolte a te: non ti consideriamo assolutamente inferiore dal punto di vista tecnico ed atletico, al portiere del Milan Maignan, rientrato contro di noi dopo 5 mesi per infortunio. Anzi, probabilmente gli sei superiore. Pero’ dovresti riguardarti bene la sua partita per come partecipa ai disimpegni difensivi dei suoi, alla "tigna" che ha, a come si propone e alla sicurezza che infonde.
Puoi anche essere il portiere piu’ forte del mondo, pero’ essere un timido timorato di Dio incline al pessimismo, come spesso appari in campo, è poco funzionale alla tua professione. Impara da lui, se non ti ha insegnato abbastanza la parabola mondiale del tuo connazionale Martinez, un vero “fdp” che aveva gia’ vinto la partita psicologica con i francesi ancora prima di parargli i rigori in finale
MARTIN EDEN
Come l’eroe del romanzo di Jack London, descritto “pieno di vita e con un coraggio incontestabile”, il buon Martin DeRoon le ha provate tutte per ”tener su” la baracca e poi si è scusato su Twitter a nome di tutta la squadra. Futuro totem dell’Atalantinita’ quando Glenn avra’ raggiunto il Walhalla dei vikinghi
LE ORECCHIE DELL’ARBITRO
Il Gasp, visto l’andazzo della partita, si e’ lasciato un po’ andare con le proteste e in altre occasioni forse sarebbe stato allontanato.
Ringraziamo l’Amplifon rotto del direttore di gara
LA LAMPADINA DI GASPERINI
Si dice che Edison, l’inventore dell’aggeggio in questione, ne avesse provate cento prima di trovare la soluzione giusta. L’importante è prender nota degli errori, tattici, atletici e di approccio mentale. A Milano la squadra e il mister ne hanno sicuramente fatti. Come uscirne? con penna e matita. Marca zo’ e pensega sura!
...LA SUA BACHECA A ZINGONIA
Dove il mister tiene tutti gli articoli giornalistici che gli hanno sparato addosso in questi anni. Molti erano pezzi del suo primo periodo a Bergamo.
C'era bisogno di una rinfrescatina...
I CONFETTI ALLA FESTA
Alla festa milanista mancavano giusto i confetti, abbiamo provveduto noi con la nostra maglia dello stesso pallido colore celestino la cui vista forse aveva il compito di far scendere il testosterone agli avversari quando invece e' successo a noi. Ecco, magari di "azzurro" non sarebbe male venire a sapere che Zingonia ha cambiato il designer per i prossimi anni. Perlomeno metteteci delle belle righe nere su quell'azzurro cosi' timido.
E il bello e' che nella ricerca di tutto questo azzurro, in una giornata cosi' negativa, il paradosso finale è stato questo: ho scoperto che a Milano son mancate la grinta e la cattiveria sportiva oscura oltre che le strisce sulla maglia. Non è mancato l'azzurro, è mancato proprio il nero...
Calep

By staff
