13/04/2017 | 14.00
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Il Papu e il Papa

L’Atalanta, in questo campionato, sta sorprendendo davvero tanti e il merito va anche a lui. Papu Gomez, intervistato da La Gazzetta dello sport, si è messo in luce su tantissimi argomenti. Sentiamo cosa ha detto e quali sono state le sue parole in merito.

Prima di parlare di calcio, il giocatore si è soffermato parlando di Papa Francesco. Dice di essere stato all‘udienza del mercoledì come semplice turista e non come giocatore o Papu Gomez, ma semplicemente come turista e devoto. Ammette però di non avere avuto il coraggio di presentarsi e di dire chi fosse. Non ce l’ha fatta. Racconta di non aver voluto passare davanti alla gente alle transenne. Si è comportato come un vero e proprio turista, come avrebbe fatto qualsiasi turista in visita a Roma.

Racconta di un episodio in cui lui, Bergessio e Barrientos, due suoi compagni di Catania, volevano organizzare un viaggio per andare a Roma in Vaticano per raccontare a Papa Francesco che avevano giocato nel San Lorenzo, la squadra argentina per cui Papa Francesco fa il tifo. Si sofferma parlando poi del San Lorenzo. Il San Lorenzo era una bella squadra con una piazza calda e calorosa, come quella di Roma. Afferma della paura quando si andava ad allenarsi in quanto lo stadio era vicino a delle baraccopoli. Racconta che spesso in quell’area si sentiva sparare e spesso si aveva paura a muoversi. Un supermercato vicino comprò una area lì accanto e il club ha dovuto allontanarsi dal quartiere Boedo. Li deridevano in quanto avevano una squadra senza terra.

Parla poi del gol del quale ha conservato un buon ricordo. Il gol che ricorda con piacere è quello contro l’Huracan. Il suo gol è stato il primo, quello che ha dato il via alla vittoria della sua squadra. Era un derby. Ricorda lo stadio pieno di persone, era un inferno, una bolgia. Descrive il suo gol. Il suo gol è maturato in questo modo: con una rimessa laterale, fugge sulla destra, finge un passaggio alla sinistra, in realtà tira diritto e va in diagonale. Un grandissimo gol.

Parla poi del campionato e del fatto che tutte le volte in cui ha giocato all’Olimpico, sia indossando la maglia del Catania che quella dell’Atalanta, ha sempre fatto bene e si è sempre distinto con le sue giocate.

Parla poi della sua fascia di capitano dove è raffigurata l’immagine di Papa Francesco. Ricordò di indossare quella fascia poco prima di Atalanta – Inter per via dei molti argentini presenti in campo da ambo le squadre. Proprio per questa ragione, pensa che fu importante coinvolgere il Papa e indossare la fascia con la sua effigie. Oltre al Papa, disegnò anche l’obelisco di Buenos Aires. Quella fascia con l’effigie del Papa e il simbolo dell’obelisco di Buenos Aires furono una sorta di portafortuna per lui e la sua squadra, tanto è vero che con l’inter vinsero.

Il giocatore, non è solo noto per le sue prodezze in campo, ma anche sui social dove è noto per il suo stile. On line sono tutti impazziti per le sue fasce da capitano che raffigurano diverse immagini: da Halloween sino a Papa Francesco a molte altre.

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By staff
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