Il retro della medaglia by Renato
Sto avvertendo da tempo quale sia il prezzo del successo che Gasperini sta pagando, all'inclita ed al volgo, per il fatto di essere diventato leader del consesso, italiano ed europeo, degli allenatori di calcio. Già tra i commenti delle varie tifoserie, si raccolgono indizi di superbia, antipatia ed addirittura, odio, incentivati dal fatto che la sua truppa sta gloriosamente imperversando su tutti i campi e facendo spesso tabula rasa.
Potremmo indicare, in ordine casuale le piazze di Firenze e di Napoli, tanto per semplificare, ove il disprezzo, nei suoi confronti, assume particolare consistenza. Non voglio , con questo, sottacere il carattere fumantino di Gian Piero, che difficilmente sa sottrarsi a provocazioni, ma credo che, anzitutto, dovrebbe essere valutata la sua grande capacità tecnica, che, invece, diventa propellente per inimicarsi troppi individui malaccorti.
Martedi , dopo la querrelle con l'allenatore avversario, misero oltre ogni possibile giustificazione, ho seguito le consuete interviste post partita, cogliendo, con una certa sorpresa, un motivo dell'astio che lo aveva indotto a richiedere il 'caccialo, caccialo !' all'ineffabile La Penna. Interpellato a proposito delle frequentazioni europee del Gasp, Mihajlovic, dopo un cenno di assenso, ha chiesto da quanto tempo è in allestimento la squadra vincente atalantina, replicando poi, piccato e tracotante, che per il suo Bologna è trascorso solo un anno, non proprio ottimale per la messa a punto, stante i problemi verificatisi, ma con la certezza che tutto si consoliderà, impiegando le stesse tempistiche, senza dubbio alcuno.
Proprio questa, al momento immotivata sicurezza di bissare i nostri successi, ha dato, a mio avviso, la chiave di lettura dell'invidia malcelata, verso quanto messo in essere del collega. Un aspetto che avrei preferito non rilevare e che si allinea a diversi altri, esplosi in semplici , ma significativi siparietti, andati in scena, anche pochi giorni prima, al nostro stadio. I marchingegni del successo debbono essere alimentati e, se da una parte stanno gli applausi, all'opposto sussistono rosicamenti ed invidia.
Niente di nuovo sotto il sole, l'altalena tra la polvere e l'altare, macina gli sforzi ed attiva, alternativamente , lodi e deprecazioni. Ci si deve abituare e pare che, il nostro mister, ci abbia già fatto il callo, visto il sorriso soddisfatto, sfoggiato anche ieri di fronte alle telecamere. Gasperini ha bisogno di concentrazione e di positività, in vista dell'impegno più arduo e gratificante, che lo sta attendendo in quel di Lisbona.
Egli sa che, da questa esperienza, seguita in tutto il mondo sportivo, possono seguire risultanze eclatanti per il futuro suo, della società nerazzurra e della squadra e pertanto non vuole sprecare l'opportunità di regalare a Bergamo, la gioia più grande. Affronterà i dubbi che tutt'ora permangono sulla disponibiltà dell'intero organico, pronto a sbrigarsela, con il meglio che avrà a disposizione e facendo di necessità, virtù. Il tutto, nell'intento di conquistare il meglio che gli sarà possibile, consapevole che, il successo o l'insuccesso, andranno a generare gioia , nei sostenitori o tra i detrattori.
Anche questo rientra nel gioco e Gian Piero lo sa, ma non per questo si tirerà indietro, anzi, moltiplicherà gli sforzi. La fortuna è dietro l'angolo: good luck, Giampi!
Renato
By sigo