30/01/2022 | 10.30
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Il suono del vinile



Dopo qualche anno che l'impianto stereo dorme tranquillo in mansarda causa impegni e musica consumata in mp3 e non ascoltata come si vorrebbe, ho del tempo e scorro gli LP nello scaffale, ne metto uno sul piatto e la musica parte. Il suono del vinile è ricco di segni dovuti alla sua età, non salta ma i solchi sono arati dal tempo e dai tanti giradischi "rustici" con testine non proprio leggere compresa una fonovaligia Lesa su cui è girato in feste del sabato o domenica pomeriggio. Fra un cric e l'altro i ricordi tornano alla mente, sul piatto Rimmel di De Gregori disco colonna sonora del primo amore adolescenziale ma anche del periodo delle prime volte all'Atalanta da solo, senza un adulto ma con gli amici. La stagione è la 1974/75 in B, Scirea se ne andato alla Juve in cambio di soldi, Marchetti, Mastropasqua e mezzo Musiello (Bosman era ancora lontano). Un anno non certo entusiasmante, si parte per tornare in A e si finirà sesti. Di quella rosa pochi frammenti: il genio del Gusto, il rosso dei capelli di Musiello e poi Percassi che sta cominciando a diventare uno dei pilastri della difesa. Dalle casse, oltre ai cric cric dell'oscillare della testina nei solchi, escono le note e, su buonanotte fiorellino, torna alla mente il dilemma se spendere i soldi per il regalo della festa di compleanno o se investirli per il biglietto della partita. Se non vai alla festa non potrai ballare i lenti con lei che ti fa battere il cuore ma l'Atalanta te lo fa battere altrettanto anche quando non brilla. A posteriori la decisione di quel sabato pomeriggio è stata giusta, le cotte passano, l'Atalanta è rimasta.

p.s. la partita in questione ci vide vittoriosi per 3-1 sul Foggia e la ragazza la baciai una settimana dopo mentre i nostri perdevano a Ferrara salvo poi essere lasciato per uno più grande nel giro di un battito d'ali.
By brignuca
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