Impigliati nella Rete
Per una volta non parlo di Atalanta ma dello strumento che state usando per leggermi: Internet.
Dall'avvento di questo sito, fine 2002, le tecnologie digitali della comunicazione sono radicalmente mutate e con loro il nostro modo di interagire con esse e conseguentemente la nostra vita. In questi ventidue anni, il mondo è divenuto “digitale” e Internet è diffusa ormai quanto la luce elettrica
Oggi nel 2024 è tutto digitale, la televisione, il cinema, la prenotazione delle vacanze, gli acquisti e le relazioni sociali e affettive tra le persone, l'acquisto dei biglietti allo stadio, e' tutto indissolubilmente intrecciato con la rete. Non solo i computer ma soprattutto i nostri nuovi padroni e cioe' gli schermi degli smartphone che stanno in tutte le nostre tasche. Una “rivoluzione” dalla velocità impressionante. Il Web oggi conta più di 5 miliardi di utenti, piu' della metà degli esseri umani è, cioè, connesso.
La domanda e': i vantaggi della “protesi” Internet sono superiori alle sue criticità o no?. Basti solo pensare come oggi ognuno possa proiettare la propria vita “online” e rendere pubblico il proprio pensiero e il proprio privato relazionandosi con milioni di persone potenziali e potendo attingere a tutti i servizi e a tutta la conoscenza del mondo.
Chi di noi potrebbe oggi fare a meno di Internet o dei social network anche solo per il proprio lavoro, per la propria cultura, per la propria informazione e i contatti personali?
Tralascio l'avvento delle fake news o dei monopoli nel frattempo costruiti da poche mega strutture come Google, Amazon o Facebook
Io mi soffermo nel nostro piccolo, in questo sito. Ricordo chi lo navigava 20 anni fa e come poi leggo i commenti di adesso.
Come fenomeno sociale Internet e' nato nel '93 ed e' ovvio che prima lo usassero solo gli esperti del settore, gente dotata di una certa cultura, educazione ed intelligenza. Vigeva la netiquette che era (e dovrebbe ancora essere) una serie di regole per evitare di accapigliarsi virtualmente.
Poi l'esplosione digitale ha messo in mano lo strumento Web via via a tutte le altre classi sociali, anche le piu' distanti dalle virtu' che ho citato sopra.
Oggi domina la mancanza di voglia di ricordarsi che dalle due parti di un commento ci sono essere umani. L’assenza del guardarsi negli occhi, la disinibizione di essere protetti da un schermo e non rischiare fisicamente, insieme ad un generale inconsapevolezza di regole di convivenza da rispettare porta ad una facilissima alterazione comportamentale.
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In questo periodo noi dello staff di questo sito abbiamo commesso alcuni errori di disattenzione, fretta, approssimazione. Sia dal punto di vista delle funzionalita', che per quanto riguarda la parte estetica, sia soprattutto nell'informazione vera e propria. E saro' chiaro: ne faremo ancora, perchè errare è umano.
Un tempo sarebbero passati quasi sottotraccia o commentati con ironia, ma non di questi tempi, in particolare nello spietato mondo dei social che ha partecipato con battutine feroci, sufficienza, lezioncine morali e quant'altro.
Noi abbiamo le spalle larghe ma da altre parti son gia' moltissimi i casi di gente che se l'e' presa a cuore, non ci ha dormito la notte, quando non ha commesso atti di autolesionismo.
Vediamo offese e commenti allucinanti a carico di categorie indifese come ragazzini e donne e ci chiediamo dove sia finita la pazienza, l'educazione e l'empatìa
Durante il mercato e la vicenda Koop poi non parliamone. Ma in generale ogni spiffero della nostra societa' e' vissuto male e queste generazioni la Netiquette pensano sia una marca di brioches o una casa discografica
Ci stancheremo? per ora l'amore per l'Atalanta vince alla grande. Non posso ancora guardare la registrazione della finale di EL senza che mi si inumidiscano gli occhi.
Chiedo troppo se vi chiedo di contare sino a 10 prima di scrivere e di darci una mano a spargere buon senso e moderazione nei commenti?
Ci spero poco ma domandare non costa nulla
Calep