In bilico - by Albo
Una volta perso l’equilibrio, ritrovarlo è complicato, ma non per Gasp, che in questi anni ha reinventato a suo piacimento la Dea, senza mai farle perdere potenza, qualità, quantità ed efficacia.
Di che preoccuparsi allora? Beh, stando all’esperienza, rimane sicuramente intoccabile la fiducia smisurata nei confronti del Gasp, ma in questa sessione di mercato pare che la situazione sia un po’ incerta, come se ci si trovasse in bilico tra il cogliere l’opportunità di vincere davvero qualcosa e il rischio di fare un passo indietro a causa di alcune scelte di mercato.
Sicuramente la cessione di Romero ha fruttato economicamente parlando, ma sul piano tecnico solo il campo ci dirà se Demiral e Lovato valgono l’argentino, o di più.
Per molti, ma soprattutto per lo stesso Gasp, la nuova coppia difensiva farà faville, e anche per me presto Romero sarà solo un ricordo, ma l’ago della bilancia si trova esattamente nel reparto opposto.
La cessione di Zapata rappresenterebbe il vero spartiacque della stagione nerazzurra, perché il colombiano si è rivelato tra le costanti dei successi e imprese nerazzurre, e rimpiazzarlo a pochi giorni dall’inizio del campionato potrebbe far rivedere i piani anche a Gasp, che ritiene Zapata imprescindibile e un pilastro al quale aggrapparsi nei pochi (ma sempre presenti) momenti di difficoltà.
Il condizionale è d’obbligo, e per fortuna lo stiamo ancora usando, perché al momento rimane solo una possibilità, non una certezza, la sua uscita.
Togli in difesa (e aspetti i risultati), togli in attacco (e aspetti l’erede del colombiano), e non aggiungi a centrocampo? Il benedetto vice De Roon che serve come il pane da 3 anni latita, non ci sono progressi e Gasp prende tempo valorizzando i giovani. Scelta saggia, furba, l’unica possibile per sembrare ambiguo e non ambiguo allo stesso momento, perché più di tutti sa dell’importanza dei suoi due stacanovisti in mediana, e quanto possa pesare la loro assenza o presenza nell’arco dell’intera stagione.
Un equilibrio che Gasp dovrà nuovamente ritrovare, come d’abitudine, ma questa volta pare anche lui in bilico tra impuntarsi o assecondare il diktat della società. E il presente/futuro della Dea potrebbe proprio dipendere da questo piccolo particolare.
Albo
Di che preoccuparsi allora? Beh, stando all’esperienza, rimane sicuramente intoccabile la fiducia smisurata nei confronti del Gasp, ma in questa sessione di mercato pare che la situazione sia un po’ incerta, come se ci si trovasse in bilico tra il cogliere l’opportunità di vincere davvero qualcosa e il rischio di fare un passo indietro a causa di alcune scelte di mercato.
Sicuramente la cessione di Romero ha fruttato economicamente parlando, ma sul piano tecnico solo il campo ci dirà se Demiral e Lovato valgono l’argentino, o di più.
Per molti, ma soprattutto per lo stesso Gasp, la nuova coppia difensiva farà faville, e anche per me presto Romero sarà solo un ricordo, ma l’ago della bilancia si trova esattamente nel reparto opposto.
La cessione di Zapata rappresenterebbe il vero spartiacque della stagione nerazzurra, perché il colombiano si è rivelato tra le costanti dei successi e imprese nerazzurre, e rimpiazzarlo a pochi giorni dall’inizio del campionato potrebbe far rivedere i piani anche a Gasp, che ritiene Zapata imprescindibile e un pilastro al quale aggrapparsi nei pochi (ma sempre presenti) momenti di difficoltà.
Il condizionale è d’obbligo, e per fortuna lo stiamo ancora usando, perché al momento rimane solo una possibilità, non una certezza, la sua uscita.
Togli in difesa (e aspetti i risultati), togli in attacco (e aspetti l’erede del colombiano), e non aggiungi a centrocampo? Il benedetto vice De Roon che serve come il pane da 3 anni latita, non ci sono progressi e Gasp prende tempo valorizzando i giovani. Scelta saggia, furba, l’unica possibile per sembrare ambiguo e non ambiguo allo stesso momento, perché più di tutti sa dell’importanza dei suoi due stacanovisti in mediana, e quanto possa pesare la loro assenza o presenza nell’arco dell’intera stagione.
Un equilibrio che Gasp dovrà nuovamente ritrovare, come d’abitudine, ma questa volta pare anche lui in bilico tra impuntarsi o assecondare il diktat della società. E il presente/futuro della Dea potrebbe proprio dipendere da questo piccolo particolare.
Albo
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