“Quo Vadis Dea?” – In cerca di vento
Tutto sta andando per il verso giusto e l’ambiente ora ha fiducia e voglia di impresa. Attenzione all’Inter, che può regalare sogni ma anche riportarci sulla terra. Tuttavia tra una settimana sarà interessante vedere la classifica e capire se abbiamo trovato la giusta corrente per viaggiare verso nuovi orizzonti o si trattava solo di una leggera brezza.
NON SOTTOVALUTIAMO L’INTER
L’Atalanta prosegue il suo percorso mantenendo la rotta. La vittoria con il Napoli ha restituito una ventata di entusiasmo che durante la sosta ha fatto bene all’ambiente, consentendo a Gasperini di lavorare nel migliore dei modi, sentendo la fiducia di società e tifosi.
Non sorprende quindi che una Dea gagliarda e attenta non sfiguri affatto al cospetto di una Fiorentina in cerca di riscatto, imbrigliandola alla perfezione. Un contesto con precedenti negativi, anche dal punto di vista arbitrale, sarebbe anche potuto diventare terreno di conquista con un attimo in più di cinismo.
Il punto resta comunque ottimo, per tanti motivi, in primis quello di allungare una serie positiva che segna la crescita dei nerazzurri, nonostante il valore degli ultimi avversari affrontati. Appare evidente a tutti che il mister abbia sempre più in mano la squadra e il pallino della manovra, oltre che gli uomini giusti per rendere al meglio in campo.
Certo gli scettici non demordono: con il Crotone erano scarsi gli avversari, con il Napoli è arrivata la peggior prestazione degli uomini di Sarri, a Firenze i viola erano in un periodo nero… Meno male che arriva l’Inter, che con quello che è avvenuto nelle ultime settimane non dovranno neppure sforzarsi troppo per trovare i demeriti altrui, in caso di impresa.
In un certo senso questa settimana che conduce alla sfida con i milanesi va controcorrente e non nascondo una certa apprensione per i troppi elogi e la marea di previsioni positive dei tifosi, quasi che la grande squadra domenica sia proprio l’Atalanta. Si è vero, l’Inter non attraversa un buon periodo e De Boer deve ancora lavorare sul gruppo, ma qualitativamente possiede fior di giocatori e la partita resta difficilissima.
Sicuramente il calcio ha una certa logica e in questo momento ci dice che l’Inter non ha organizzazione e non è in gran forma, mentre la squadra di Gasperini corre a mille e nel modo giusto, raddoppiando, pressando e mettendo in difficoltà gli avversari. Gli uomini di De Boer hanno il merito di aver sconfitto la Juventus, giocando con grande grinta e attenzione, ma tutti sappiamo che diventa molto più difficile per certi giocatori esprimersi allo stesso modo con i bianconeri e con l’Atalanta.
Bisogna anche dire che l’Inter stasera giocherà in Europa, dove ha finora fatto pena, e il risultato avrà un certo peso sul morale dei giocatori: una vittoria potrebbe rivitalizzarli, così come distrarli, mentre una sconfitta potrebbe demoralizzarli come aumentare la voglia di rivalsa. Anche De Boer è alle corde e tanti pensano che a Bergamo potremmo sancire il suo licenziamento.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, quindi sappiamo che Gasperini manterrà alta la concentrazione dei suoi, anche se certe partite secondo i tecnici “si preparano da sole”, di modo da regalarci domenica una grande prestazione: se l’Atalanta sarà quella vista nelle ultime partite l’Inter dovrà faticare per fare punti.
Non dimentichiamo che arriva un altro tour de force, e l’ultimo non ci ha regalato grosse soddisfazioni, con Inter, Pescara e Genoa, ancora in casa quest’ultima, in una sola settimana. Iniziare con il piede giusto sarebbe certamente una bella spinta per regalarsi una bella classifica.
L' UOMO GIUSTO NEL POSTO GIUSTO
Cosa è cambiato davvero in questo ultimo periodo? Il modulo è sempre quello e la maggior parte dei titolari non è cambiata, eppure ora vediamo una squadra come piace a noi. Cosa è successo?
Gasperini insiste sul fatto che in realtà alcuni spunti buoni fossero emersi già fin dall’inizio, quando la differenza l’hanno fatta anche certi episodi. Inutile girarci intorno, ma alcuni errori personali ci hanno certamente penalizzati: alcune parate di Berisha o alcuni interventi difesivi hanno mantenuto inviolata la porta e consentito un certo atteggiamento. Un gol preso contro il Napoli o i viola, ad esempio, avrebbe cambiato il verso della partita, così come successo nelle prime due partite. Quando si parla di episodi si parla degli infortuni di Sportiello, della espulsione di Carmona, dell’errore di Raimondi, dei gol sbagliati da D’Alessandro sottorete, dei mancati controlli spalle alla porta di Paloschi.
Quante volte è stato detto che nel gioco di Gasperini il vero segreto è la gestione palla veloce, con tutta la squadra che accompagna la manovra offensiva, e l’assoluta precisione in passaggi e giocate. Guai a chi prova l’azione individuale perdendo pericolosamente palla e guai a chi effettua un passaggio errato a metà campo. Non è un caso che i giocatori elencati qui sopra abbiano perso momentaneamente il posto da titolare: togli due o tre giocatori che non ti assicurano precisione e elimini le percentuali di ripartenze degli avversari.
Petagna si è dimostrato perfetto nel tenere posizione sui rinvii e agire da boa per far salire la squadra, un po’ come il Floccari dei tempi di Del Neri o il Borriello di Reja, mentre Kurtic non ha l’offensività di altri ma regala equilibrio e gran corsa ad un reparto che deve saper anche ripiegare. Freuler, Gagliardini e Kessie, con quest’ultimo a volte impreciso ma graziato dall’imprecisione degli avversari, si sono rivelati preziosi per creare un centrocampo capace di fare filtro senza sprecare.
In difesa Caldara ha preso il posto di un altro giocatore apparso impreciso, Zukanovic, ma domenica è stato rapidamente messo in panca per gli stessi motivi, lasciando posto a un redivivo Stendardo, mentre Masiello e Toloi sono punti inamovibili. Conti, Konko e Dramè sono i giocatori perfetti per interpretare il ruolo di esterno, a metà tra l’offensivo e il difensivo, che permette il gioco avvolgente, ma allo stesso modo contenitivo, del Gasp.
Quindi il gruppo è cresciuto e lentamente il mister ha capito chi è adatto al suo tipo di gioco, che ora riesce a esprimere al meglio il concetto di marcatura a uomo, con pressing e rapido raddoppio dei compagni, che spesso manda in tilt il portatore di palla. Inoltre è finito il periodo in cui la difesa faceva acqua da tutte le parti, dando sicurezza e tranquillità a tutto il gruppo.
Diamo merito a Gasperini di aver rivedute alcune sue impressioni iniziali, soprattutto sul ruolo di alcuni giocatori, oltre ad aver imparato a leggere alla perfezione le partite, con cambi mai scontati: inserire Stendardo al posto di Caldara, non al meglio e già ammonito, in un ambiente in cui l’arbitro è messo sotto grande pressione, è segno di intelligenza, e lo dimostra il fatto che Dramè ha corso lo stesso rischio ma poi si è contenuto, magari su indicazione del mister stesso.
Ora che la squadra ha trovato equilibrio e i ruoli tattici si sono definiti potrebbe essere il momento per alternare gli uomini in campo, approfittando della infrasettimanale, e dimostrare che quando il meccanismo funziona si può variare qualcosa senza alterare il risultato. Se ne potrebbe parlare a Pescara, campo che già ha portato bene quest’anno, o in casa con il Genoa, quando Gasperini vorrà ben figurare.
Per adesso concentriamoci sull’Inter, che nella nostra mente evoca ricordi bellissimi: sicuramente c’è posto per un’altra soddisfazione.
BY MACCIU