In Olanda senza fare calcoli?
Dire che all'Atalanta basta un punto in casa dell'Ajax, per qualificarsi agli ottavi della Champions e tornare in campo a febbraio nel torneo per club più importante del calcio mondiale, è insieme una tautologia e un paradosso. Una tautologia, perché così dice l'ineccepibile aritmetica. Un paradosso, perché l'Atalanta non è squadra capace di iniziare una partita con l'obiettivo di pareggiarla. Poi magari capita, come è appunto successo col Midtyilland. Ma se succede, è solo perché la trama si dipana indipendentemente dalla volontà e dalla tattica. Gasperini ha insegnato ai suoi discepoli che bisogna sempre provare a vincere, in qualunque condizione e contro qualsiasi avversario: è così che sono arrivate le imprese di Valencia la scorsa stagione e di Liverpool una settimana fa.
Anche contro i campioni di Danimarca, che erano resistibili come aveva dimostrato l'andata a Herning ma nient'affatto arrendevoli come ha dimostrato il ritorno a Bergamo, l'Atalanta ha in effetti cercato di vincere fino all'ultimo, dopo avere raddrizzato col gol del difensore Romero una serata che si era messa male per una ragione abbastanza semplice: gli attaccanti stavolta ne hanno azzeccate proprio poche. Il più frizzante è stato la riserva delle riserve, il giovane Diallo Traoré. Finirà allo United per una ventina di milioni, un affare irrinunciabile, ma intanto ha acceso la squadra che si era spenta. L 'Atalanta ha mille risorse, tecniche e finalmente un po' anche economiche: per una piccola tra i giganti d'Europa cominciano a essere buoni gli introiti, l'effetto Champions si sta facendo sentire. Sono già 22,5 i milioni di euro frutto del cammino in questa edizione, da aggiungere alla sessantina del favoloso ingresso nella Final Eight di Lisbona.
Gasperini ha commentato il pareggio con la concretezza necessaria, in un momento così importante della stagione. Ad Amsterdam si aspetta la riscossa degli attaccanti, che non ha esitato a censurare. Difesa e centrocampo stanno funzionando e le occasioni da gol arrivano - ha sintetizzato - mentre in attacco lui vede "fatica, nervosismo, grande impegno e scarsa lucidità". Il sottinteso è che dall'appannamento degli attaccanti dipende anche l'altalena in campionato. Non è sfuggito alla censura tecnica e tattica nemmeno il giocatore più importante della squadra, il capitano Gomez: a Gasperini stavolta non è piaciuto e per questo, ha dichiarato, lo ha sostituito. Può capitare, è stata la chiosa dell'allenatore: è come dire che si aspetta che non capiti con l'Ajax.
Gasp non si perde in arzigogoli. In panchina c'erano quattro ragazzi: Diallo e il terzino Ruggeri sono entrati, Scalvini e Panada hanno annusato l'aria d'Europa. Comunque vada con l'Ajax, ha infine ricordato con orgoglio l'allenatore, come minimo a febbraio l'Atalanta sarà in Europa League: un risultato raggiunto senza ricambi in panchina perché oltre a Pasalic, Gollini e Caldara mancava tutto il mercato estivo più corposo tranne Romero e Pessina (Lammers, Malinovskyi, Miranchuk). E' già una vittoria in partenza, prima della partenza per l'Olanda.
fonte repubblica.it
By marcodalmen