Intervista al dirigente della squadra cinese che collabora con l'Atalanta
«Dal laboratorio Zingonia creo un’Atalanta in Cina»
Changlong: «Lo Yanbian squadra del popolo, come qui»
Parla il presidente del club della Serie A cinese che ha stretto accordi di partnership con il settore giovanile dei nerazzurri
Anna Laura Saurgnani
Tuttosport ed. cartacea odierna
Il calcio in Cina non è tutto uguale. Nella regione dello Yanbian, al confine con la Corea, c'è una forte tradizione calcistica. La squadra locale, lo Yanbian promosa l’anno scorso nella Chinese Super League, ha puntato sui giovani e non sui grandi nomi. Merito di un presidente, Yu Changlong, lungimirante e innamorato del calcio. Lui ha scommesso sull'Atalanta, come esempio del calcio italiano, e ha visto giusto.
Presidente, lei segue il calcio italiano?
«Guardo spesso il campionato italiano e con grande ammirazione fin da quando ero studente, ricordo tanti grandi campioni: Baggio, Paolo Rossi, Del Piero, Zoff Maldini, Pirlo, Totti. I grandi campioni, sono loro il vostro vero Made in Italy».
Cosa ne dice dell'Atalanta ai vertici della Serie A?
«L'Atalanta è una squadra che ha più di cento anni e grandi giovani, mi ha stregato soprattutto il settore giovanile, penso a Donadoni, Inzaghi, Prandelli, super star nel mondo, cresciuti o partiti dall'Atalanta. Se quest'anno a Bergamo va tutto bene non è un miracolo ma è il risultato di anni di programmazione e di lavoro. »
Tra le tante scuole calcio in Europa voi avete scelto proprio l'Atalanta per mandare i vostri ragazzi. Perché questa scelta?
«Grazie all'impegno di Mario e Luis Chen abbiamo fatto l'accordo con l'Atalanta. Noi vogliamo emulare i nerazzurri, che hanno tanti giovani promettenti, perché Yanbian, come l'Atalanta, non è una big ma una squadra del popolo. Non abbiamo grandi finanziamenti, vogliamo puntare sui nostri giovani».
Yanbian ha una forte tradizione calcistica?
«Si la nostra provincia è tra le più importanti in Cina per la tradizione del calcio e nella nostra storia abbiamo avuto ben 40 giocatori convocati in Nazionale, la nostra forza è proprio nel settore giovanile».
L'Atalanta per la prima volta quest'anno ha 7 giovani in Nazionale.
«E' un po' come la squadra di Lippi quando allenava il Guangzhou che da noi aveva 7 nazionali. Io credo che il settore giovanile sia fondamentale per crescere, in Cina manca la cultura delle Accademy, il calcio cinese farebbe bene a seguire il "modello Atalanta", i club che non hanno attenzione nei giovani non hanno futuro». > Avete mandato per due anni un centinaio di ragazzi al campus estivo a Zingonia, soddisfatti dell'esperienza? «Siamo contenti della collaborazione e speriamo possa continuare, alcuni dei nostri 100 ragazzi dopo questa esperienza hanno disputato partite giovanili a livello nazionale».
Vorrebbe Gasperini?
«Certo, è un grande allenatore, uno come lui per il calcio cinese sarebbe importante proprio per far crescere i giovani e il livello del calcio. Altri allenatori vengono da noi e pensano solo ai grandi campioni stranieri. Dei nerazzurri chi vorrei? Il mio preferito è Kessie, mi piacerebbe portarlo a Yanbian ma costa troppo...»
Com’è il calcio in Cina.
«Stiamo facendo una vera rivoluzione, lo stato ha deciso di far crescere tutto il mondo del calcio, dai corsi per allenatori alla cultura calcistica nelle scuole fino a realizzare nuovi impianti sportivi. Stiamo costruendo un grande futuro anche perché la passione non manca».
Lo Yanbian senza grandi nomi ha fatto grande campionato da neo promossa, qual è la vostra forza?
«Il calciomercato in Cina non ha regole, alcune cifre esagerate non aiutano. Hanno comprato campioni ma un nome non basta per vincere, lo Yanbian è una squadra del popolo che fa del gruppo la sua forza. Non è un fuoriclasse da solo che vince, a Yanbian sono tutti campioni per noi».
Chi vincerà il campionato? Lo Yanbian a cosa punta?
«I favoriti sono lo Shanghai SIPG di Villas-Boas e la squadra di Scolari, il Guangzhou Evergrande, ex di Lippi. Per lo Yanbian l’obiettivo resta la salvezza col sogno di arrivare nelle prime 8».