Il super doppio ex: "Ho dato tutto, come un bergamasco. E sento di esserlo" - Esclusiva
Vive dall'altra parte del mondo, nella sua Argentina.
Atalantino sfegatato, idolo di tutti, uomo dai valori profondi, abbiamo intervistato il doppio ex Leonardo Josè Talamonti. Atalanta - Lazio per lui è una partita speciale, ecco cosa ci ha detto:
Sigo: La tua storia calcistica italiana inizia proprio alla Lazio che ti acquista dal Rosario 20 anni fa. Cosa ricordi della tua esperienza nella capitale?
Leonardo: Ciao Sigo, la mia esperienza nella Lazio sinceramente è stata buona. Ero troppo giovane ma devo ringraziarli perchè mi hanno aperto le porte e mi hanno fatto conoscere in serie A. E' stato difficile perchè eravamo davvero giovani io e mia moglie che all'epoca era la mia fidanzata, ma è stata una bella esperienza.
S: Stagione sfortunata, e il ritorno in Argentina al River Plate, poi la chiamata dell'Atalanta. Cos'ha significato per te tornare in Italia? l'Atalanta è certamente legata ai tuoi ricordi più belli sia di calcio che personali, perché sappiamo che a Bergamo ci torni spesso.
L: Quando sono tornato in Argentina al River, dopo il prestito alla Lazio, mi hanno fatto un contratto di quattro anni. Dopo il primo anno. in cui ho giocato anche la Copa sudamericana e la Copa Libertadores giocando abbastanza bene, è arrivato Passarella che mi ha detto francamente che non sarei stato titolare e che meritavo un posto che mi facesse giocare di più. E' arrivata la proposta dell'Atalanta che mi voleva in prestito dal River, è stata la mia fortuna.
S: La partita con la Lazio è sempre stata speciale per te, nel bene e nel male. L'esordio in Serie A, il primo gol in A contro l'Inter. Poi all'Atalanta contro i biancocelesti l'infortunio più duro della tua carriera. Quanto è stata dura?
L: Le partite sono tutte speciali per me. Contro la Lazio il giorno che ho segnato, come ho sempre detto, non ho esultato per rispetto di chi si è sempre comportato bene con me, i tifosi e la gente. La dirigenza invece mi aveva promesso che mi avrebbe riscattato invece è andata diversamente. Poi ha fatto bene l'Atalanta a prendermi, e ogni volta che giocavo contro la Lazio volevo dimostrare di poter giocare in serie A a un buon livello.
L'infortunio è stato durissimo per me perchè è successo in un momento importante della mia carriera. Sarebbe stato l'anno buono per ripagare della fiducia dell'Atalanta e e fare ancora meglio. Purtroppo però sono cose che succedono, un giocatore lo deve accettare, cercando di riprendersi il prima possibile, cosa che ho fatto.
S: L'anno dopo però ti sei ripreso e proprio alla Lazio hai segnato la tua prima rete in nerazzurro. Me la ricordo ancora.
L: Si si, sinceramente è stato molto bello. Non ho esultato come ti ho detto ma la gioia che ho provato è stata bellissima perchè sentivo di meritarmelo, contro la Lazio all'Olimpico poi, è stato molto bello.
S: In epoca di var e arbitri e polemiche. Ci fosse stato il var ai tuoi tempi, forse lo stampo del pallone sul tuo petto sul campo della Samp non sarebbe stato rigore?
L: Mi fai ridere ahahah. Quando ho fatto vedere lo stampo del pallone sul petto l'arbitro mi ha persino ammonito. Se ci fosse stato il var non solo non era rigore ma mi avrebbero tolto il cartellino giallo che mi è costata la squalifica contro il Cagliari perchè ero in diffida.
S:L'Atalanta è cambiata drasticamente negli ultimi anni, meritandosi posti in Europa e ancora oggi è lì a giocarsela. Quanto ti rende orgoglioso essere nella storia di questo club?
L: Sono molto orgoglioso di questa squadra. Rosario è la città più vicina al mio paesino, circa 25 km. Quando mi capita di andarci vedo maglie dell'Atalanta addosso ai ragazzi, non era normale prima.
All'epoca di Caniggia e & C. non c'erano così tante maglie in giro così come adesso. Sono molto orgoglioso, molto. Poi hanno iniziato a girare le maglie atalantine col nome di Talamonti (molte le regalavo io , ride ndr), però adesso tutti con Zapata sulla schiena, Ilicic, ecc.... mi viene la pelle d'oca.
Essere parte della storia atalantina mi dà molto orgoglio, lo dico sempre. Ringrazierò sempre la Società per la fiducia che ha sempre avuto in me, e la gente che si è sempre comportata come se fossi un bergamasco. Quello che ho dato io è tutto quello che avevo, mi sento sinceramente parte della storia e di Bergamo.
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S: Uno stadio rimodellato che a breve sarà completato. Hai avuto modo di vederlo dal vivo? Quando ti vedremo allo stadio?
L: Lo stadio è bellissimo, molto bello. Quando sono venuto a visitarlo mi è venuta la pelle d'oca. Quando sono venuto mi ha accolto Spagnolo e gli ho detto che sarei ritornato a Marzo e mi ha detto che forse sarebbe stata finita anche l'altra curva. Non so se ce la farò adesso però a breve tornerò in Italia e allo stadio a Bergamo.
S: Domenica partita fondamentale in uno scontro diretto. Secondo te l'Atalanta ha le carte in regola per battere la Lazio?
L: Sono tutte due buone squadre. Però secondo me l'Atalanta, se fa le cose bene, può battere tranquillamente la Lazio. Ha buoni giocatori e un allenatore grandissimo che sa leggere bene le partite quindi l'Atalanta ha dimostrato di essere all'altezza di tutte le squadre italiane.
S: Da tifoso, preferiresti un'Atalanta ancora in Champions, o un'Atalanta che alza un trofeo a fine stagione? (Coppa Italia o Europa League ad esempio)
L: Ho già visto l'Atalanta in Champions e penso anche che la vedremo per tanti anni, quindi preferisco vincere la Coppa Italia e l'Europa League. Secondo me un premio importante per tutto quello che sta facendo l'Atalanta in questi anni sarebbe proprio quello di alzare un trofeo, per lasciare indelebile e nella storia tutto quanto fatto finora.
S: Grazie Leo per la disponibilità, un forte abbraccio
L: Un saluto a tutti i tifosi atalantini. Siete sempre parte della mia famiglia. Lo dico sempre e lo ripeto anche adesso: io non capirò mai tutto l'affetto che mi avete dato come giocatore senza aver vinto niente, io non ho vinto niente con l'Atalanta ma ho dato sempre tutto, e forse è stato quello. Però anche quando hanno saputo che ero a Bergamo l'anno scorso mi cercavano tutti, mi salutavano, mi cercavano ed invitavano ovunque, ed io ringrazierò sempre per tutto questo. Un abbraccio.
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By sigo