28/01/2022 | 04.44
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"Io piace antipiciare"

Faceva freddo fuori. Ma dentro la cascina del Tio, il camino ci scaldava con la fiamma profumata dei pezzi di faggio che lui stesso aveva tagliato.

Lo indicò con il dito, quando sullo schermo apparve il faccione sorridente, provato da una battaglia che lo aveva evidentemente divertito, con un cerotto sopra l’occhio sinistro.

“Io piace antipiciare.”

Ha esordito così ai microfoni lo stopper turco Merih Demiral.

Anche el Tio aveva capito la storpiatura. Ha sorriso e lo ha applaudito.

Durante tutta la partita lo ha seguito nella sua battaglia e forse, con l’anima, è sceso in campo con lui.

Mi sento in dovere, ma soprattutto lo faccio con tanto piacere, di spendere due parole per questo ragazzo.

Faccione dai lineamenti ottomani. Cadenza e inflessione che mi sono cari.

Sarà perché amo il popolo turco, e ringrazio Iddio di avermi dato la possibilità di frequentare questa gente magnifica.

Sarà perché amo i lottatori, che fanno di ogni cicatrice una vittoria. Sarà perché tendo a difendere chi spesso è criticato anzitempo e senza appello, così mi sono affezionato a Merih.

Molta gente l'ha preso di mira. Forse perché arrivava da una squadra fra le più odiate. Forse perché doveva sostituire un mostro come il ragazzotto argentino che tanto aveva esaltato i bergamaschi. Forse proprio perché di sangue ottomano e di cultura bizantina.

Troppa gente lo ha giudicato con estrema superficialità.

El Tio, che di calcio, di calci, di anticipi e di contrasti se ne intende, con il bicchiere di Calvados du Pays d’Auge in mano, invece lo ha sempre ammirato.

Merih ha riversato dentro lo stadio olimpico le doti che sono nelle sue corde.

Nelle corde del suo popolo.

E, guarda caso, nelle corde del popolo bergamasco che, piano piano, lo sta adottando.

Tenacia. Grinta. Concentrazione. Voglia di disfare tutto. Esaltazione, soprattutto nei momenti di difficoltà.

Bello vederlo esultare dopo una scivolata. Dopo un tackle. Dopo una strattonata reciproca con l'avversario.

Ci sarà sempre chi continuerà a screditarlo, perché di gente che capisce poco di calcio pur pensando di capirne tanto c’è pieno il mondo, e potrà continuare a farlo.

Tanto la sua scorza è da turco. Anzi, da bergamasco.

Bravo Merih, a noi piace che tu antipiciare.

Rodrigo Dìaz

By staff
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