29/05/2021 | 18.10
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Josip e gli equilibri a repentaglio.

Da qualche tempo ritornano le voci che propendono per l’addio di Ilicic alla nostra maglia. Il periodo è quello delle voci incontrollate, contrastanti e spesso senza fondamento alcuno,ma nella fattispecie credo si tratti di una concreta possibilità.

Personalmente la cosa mi spiace in quanto ritengo che l’Illusionista conservi ancora, al di là di ogni opinione, la genialità espressa in tante , esaltanti giocate, sfoggiate proprio da noi.

Giunto a Bergamo dopo un periodo di grigiore a Firenze, da noi ha trovato probabilmente i giusti additivi per sciorinare la classe cristallina di un grande artista del pallone, sarà per un ambiente rasserenante, per la preparazione fisica e psichica, ma, sta il fatto che, sotto le cure del Gasp, si sono espresse ed apprezzate al meglio le sue qualità.

Addirittura, il concetto di estrema alternanza delle sue prestazioni, definite come una discontinuità cronica, apparvero assolutamente infondate e prive di ogni senso.

Jojo era balzato sul gradino più alto del suo rendimento e le lodi intessevano lo splendore delle sue mirabolanti invenzioni, con motivi di stizza, da parte di chi se ne era disfatto con improvvida scelta e di gioia per chi aveva saputo cogliere il fascino di un talento non ancora sfiorito.

Da vari decenni seguace della nostra squadra debbo dire con franchezza, che le sue prodezze sono memorizzate saldamente nel mio albo d’oro dei più grandi ed inarrivabili giocatori e che, in ogni caso, lo considero il migliore.

Con la pandemia si era avviato il suo nefasto appannamento, quello che lo tenne lontano da campi di gioco, addirittura con la prospettiva di un abbandono definitivo dello sport.

L’amara esperienza offrì alla società ed a tutta la tifoseria, la possibilità di dimostrare tutta la stima, l’affetto e la gratitudine che nutriva per l’uomo Josip, prima che per il campione Ilicic.

Lo si è atteso per tanto tempo e lo si è riportato sul terreno di gioco, senza che la fiducia nei suoi mezzi potesse venir meno.

La ripresa non ci ha restituito il livello qualitativo delle prestazioni cui il nostro era avvezzo e la necessità di trovare nuovi equilibri di gioco lo ha collocato un poco nell’ombra, seduto su di una panchina, da cui non è stato richiamato anche in occasioni di rilievo.

Qualora, in questo contesto di mercato venisse ceduto, avremmo tutti l’amarezza di non potergli aver tributato quel plauso e quel saluto che si è abbondantemente guadagnato e questa, nella sua storia da noi, sarebbe la pagina più ingrata ed assurda.

Anche se, a mio avviso, avrei trattenuto il giocatore da noi sino al termine carriera, seppur fruendo di spazi di gioco ridotti, dell’unicità della sua classe, credo che il mister sappia come riequilibrare la squadra e sopperire in modo idoneo alla sua uscita.

Lo squilibrio maggiore lo percepisco dal messaggio, letto qui, che ora in prospettiva uscente, lo indica come uomo estraneo alla causa nerazzurra, visto che abita a Milano ed ambisce solo a potervi trasferire la propria sede operativa, dopo di essere stato un elemento avulso della squadra anche sotto l’aspetto del legame affettivo verso l’ambiente.

Se tante volte si denuncia l’insensibilità dei giocatori, indifferenti verso squadra e tifoseria, con interessi rivolti solo alle proprie dorate retribuzioni, .in questo caso debbo sostenere una tesi del tutto avversa.

L’espressione naturalmente triste del nostro campione si è accesa di un sorriso e di entusiasmo ad ogni prodezza realizzata e la sua corsa sul campo ha esteso a tutti la massima condivisione.

Sono d’accordo che i calciatori siano professionisti e che pertanto agiscano in funzione della propria convenienza, quantomeno a livello prioritario, ma mi dissocio appieno da un simile giudizio.

Josip, vedendosi ristretti gli spazi d’impiego in tempi ancora compatibili ad un suo impiego, andrà a scegliersi una diversa sistemazione, come è giusto che sia, ma non mi pare che il fatto sia induttivo di motivi per dimenticare le splendide gesta che, sul campo, ci ha regalato.

Giusto e corretto mantenere gli equilibri di valutazione che lo hanno collocato negli spazi siderali della nostra squadra ed altrettanto doveroso conservarne il rispetto, nella speranza che il nostro professore possa ritrovare motivi per sorridere.

Resterai sempre un nostro grande, da stimare e da ricordare, con nostalgia e con affetto.

Ciao professore, auguri e tante grazie di tutto !

 

By ReMo

 

By staff
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