27/11/2020 | 14.40
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Juric: “Imparato tutto da Gasperini, impossibile quel modello qui"



Ivan Juric, tecnico dell’Hellas Verona ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dalla trasferta di campionato contro l’Atalanta. Queste le sue dichiarazioni

Questa è la miglior Atalanta? E il tuo Verona lo puoi far diventare più forte dello scorso anno?
"Gasperini mi ha insegnato tutto, ha portato l'Atalanta ad una dimensione fantastica. Dopo la sconfitta col Liverpool ho sentito commenti vergognosi da parte di ex calciatori, invece è andato a Liverpool a vincere due a zero, con lo stesso modulo dell'andata. Ha creato un mostro. A Verona non ci sono le condizioni per pensare di diventare come l'Atalanta, e non possiamo nemmeno pensare di diventare più forti dello scorso anno, ne parlavo anche con Tony: quando trovi giocatori affidabili non è facile sostituirli, non ci sono paragoni, la vedo difficile".


Quale giocatore è stato il tuo capolavoro? Forse Kumbulla?
"Il merito più grande di Gasp è che non sono mai andati via i giocatori più forti, solo giocatori che potevano essere sostituiti. Con Kumbulla non penso di aver fatto un lavoro spettacolare: gli ho detto cinque cose, abbiamo lavorato bene, ma penso ad esempio di aver fatto meglio con Empereur. Marash è andato da solo".


Il Verona è pronto al massacro?
"Le prime due partite fatte a livelli alti quest'anno sono le ultime due che abbiamo perso. A Cagliari l'abbiamo gestita nel modo giusto, per questo mi dispiace che non siamo passati. Non abbiamo fatto giocare chi aveva giocato la partita precedente, abbiamo gestito alcuni elementi, abbiamo dato i minuti giusti a Veloso e Faraoni. Domani arriveremo con giocatori che stanno bene: Barak, Zaccagni, Tameze".






A che punto sono quelli che erano in dubbio? Benassi ha avuto una ricaduta?
"Io non ho mai allenato Benassi: penso un giorno. Ha questo problema al polpaccio e non riesce ad uscirne, in questo momento la situazione è questa. Non ho avuto questi casi nella mia storia calcistica, per cui è meglio parli il dottore. Oggi è una giornata importante: vediamo se Lovato e Favilli riescono ad allenarsi con noi e se sono convocabili. Abbiamo perso per questa partita, penso, Magnani".


Domani ritrova Pessina. Sente di avergli fatto fare quel salto in più, o lo mette al livello di Kumbulla?
"Non mi voglio togliere meriti: ho fatto un bel lavoro, sicuramente il tuo modo di allenare va bene per loro, però sono intellettualmente fortissimi. Basta dire due cose, non devi spendere molto tempo. Specialmente a livello emotivo, gli dici una cosa e loro la fanno. Hanno una predisposizione per il lavoro fantastica. A Matteo abbiamo dato consapevolezza, è stato un passo fatto bene per l'Atalanta e per Pessina: si sono ritrovati senza spendere praticamente niente un giocatore che ha fatto partite importanti. Sono felice per Matteo, mentalmente mi era molto vicino".


Un ricordo personale su Maradona?
"È stato il mio primo idolo. C'è grande tristezza, è inspiegabile".


Perché è inspiegabile?
"È inspiegabile il mio sentimento nei suoi confronti, perché piangi. Questo per me è inspiegabile. Non è stato un esempio umano, ma è inspiegabile il mio attaccamento nei suoi confronti, perché ti ha regalato emozioni che nessuno ti ha mai regalato. La notizia ti sconvolge, mi sembrava fosse morto un fratello, o un padre".


Si è mai chiesto come lo avrebbe allenato?
"Con il tempo comincio ad apprezzare i giocatori tecnici, che cambiano le partite. Poi è normale che sono pochi quelli come Diego: è fuori dal coro, fa cose incredibili. Non ho mai pensato a questa cosa, perché non c'è uno così. Con Gasp guardavamo Messi: Guardiola strutturava tutto in un modo, e poi arrivava palla a Messi. Non c'era anarchia, ma un'organizzazione. Forse per questo faceva meno bene con l'Argentina. O forse perché non è Maradona".


In cosa è differente da Gasperini?
"In molto. Io ho avuto solo lui, e da lui ho imparato molto. Poi è normale che siamo diversi come persone, come modo di approcciarci ai giocatori. A livello calcistico mi ha dato qualcosa solo lui".


Qual è il suo obiettivo a Verona?
"Volevo aprire un progetto e non l'abbiamo aperto. Non è mai tardi, perché io sto da Dio qua, abbiamo migliorato molte cose a livello organizzativo. Se riusciamo a partire allora sarebbe bello stare qui il più a lungo possibile. Vedere Salcedo fare una partita come l'altra sera è una grande gioia per un allenatore, ma mi piacerebbe anche fossero giocatori nostri, non in prestito. Allora parliamo di progetto, altrimenti parliamo di un altro anno in cui dobbiamo salvarci".


Terza partita in sette giorni.
"Come ho detto già prima, a livello numerico siamo sempre al limite. Ma abbiamo fatto bene: abbiamo fatto riposare alcuni giocatori, la prestazione è stata eccellente e abbiamo fatto accumulare minuti a Faraoni e Veloso. Non vedo tutto questo dispendio energetico. Possiamo fare una partita giusta, tosta. Con pochi cambi, ma chi giocherà penso debba stare bene".


Quando potremo rivedere Kalinic?
"È un infortunio muscolare minimo, dovrebbe saltare questa e le prossime due, se tutto va bene".


Quanto vi manca Vieira?
"Contro Benevento e Milan ci è mancato, mentre con Sassuolo e Cagliari non ci è mancato, perché hanno fatto tutti bene. È un infortunio più grave di quello di Kalinic".


Di Carmine ha scalato qualche gerarchia?
"Ha giocato anche contro il Sassuolo ed è entrato a Cagliari. Io con lui sono molto chiaro, lo apprezzo. In queste due partite l'unico rammarico è legato al fatto che dovesse fare gol, e lui lo sa, ma ha fatto due partite con grande intensità e grandissimi movimenti. Su di lui non ho dubbi, con me non si parla di gerarchie: li guardo, dipende dal momento, non dalle gerarchie. Samu penso sarà titolare domani, lo vedo bene ed è probabile che giochi".


Nel post-partita di Cagliari ha tirato le orecchie a qualcuno. In chi ha visto la crescita maggiore, invece?
"Ho sbagliato, l'adrenalina ti fa dire cose che non dovresti dire. Sono rimasto un po' male per qualcuno, che pensavo capisse meglio il nostro gioco. Nel primo tempo, pur non subendo praticamente niente, siamo stati lenti. Io sono strafelice, contro il Sassuolo, che per me è stata una partita stradominata, e anche l'altro giorno ho visto ragazzi che crescono. Ho avuto la sensazione si fosse alzato il livello di certi giocatori".


fonte tmw.com

By marcodalmen
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