L'eterna Cenerentola al gran ballo? - by Giorgio
Giorgio, che ringraziamo, ha scritto per noi questo bel pezzo
L'Atalanta negli ultimi sette anni ha conquistato per cinque volte la Champion League, ha vinto l'Europa League, é arrivata quattro volte al terzo posto in serie A. Nella stagione 2024/25 la società ha realizzato un giro d'affari record, con quasi 300 milioni di ricavi e si appresta a registrare il decimo bilancio consecutivo in utile. I risultati in campo e nei conti economici la posizionano tra le grandi del calcio italiano e, da qualche tempo, anche nel ranking europeo. Ha un vivaio da sempre molto redditizio, un centro sportivo di livello internazionale, lo stadio di proprietà, una eccezione tra le grandi squadre di serie A, comprese quelle delle aree metropolitane. Eppure..
Eppure ogni estate, quando inizia la stagione del calcio mercato, questi numeri da primato, questi risultati prestigiosi per la stampa e i media che si occupano di calcio, non contano più. E i tifosi della Dea ogni giorno, quando si mettono in cerca di notizie, scoprono che, nonostante molte squadre più titolate abbiano mangiato la polvere nella corsa ai primi posti in classifica restando in diversi casi fuori dalle coppe europee, l'Atalanta finisce quasi sempre per essere relegata a un ruolo secondario, al mercatino delle occasioni sotto casa. Basta scorrere i titoli dei più importanti giornali sportivi e dei siti sul calcio per venire a sapere che “Retegui è della Juventus, Ederson sta facendo le valige per l'Arabia, Lookman l'anno prossimo giocherà in Premier League o in Francia e Scalvini nel Napoli, mentre Carnesecchi...”. Insomma, mezza squadra praticamente già venduta o quasi, restano i vecchi e i ragazzini del vivaio, "come é giusto che sia, per una provinciale".
E' un vizio che manda ai matti l'atteggiamento dei media verso la Dea, sembra che a Bergamo i dirigenti dell'Atalanta abbiano le pezze al culo, come si dice in francese. E per i cronisti, che mettono su quell'aria di chi la sa sempre più lunga, tutto funziona, tutto é credibile, anche quando scrivono che a comprare i nostri gioielli sarebbero squadre piene di debiti e che magari non possono nemmeno contare sui proventi delle coppe. Un esempio della disinvoltura dei media? Giorni fa, nel riferire il buon esito dell'incontro tra Gasperini e i dirigenti della Roma, più d'uno, di fronte alle effettive difficoltà che la società giallorossa avrà nelle prossime due sessioni di mercato per effetto dei paletti imposti dal rispetto del fair play finanziario, ha attribuito, senza elementi di prova, alla Roma l'intenzione di cercare un modo per poter “aggirare” i paletti del fair play pur di garantire al nuovo allenatore la possibilità di avere subito una squadra all'altezza della competizione. Nella fretta di disegnare un futuro grandioso per la squadra della Capitale, che ci vuole? ecco due virgolette al verbo aggirare, e olpà, il gioco è fatto! come se bastassero, le virgolette, ad attenuare il significato arbitrario di questa affermazione. Tutto diventa possibile, nella fantasia dei media, per le cosiddette grandi. Al contrario i tifosi bergamaschi durante la stagione del calcio mercato vedono la loro squadra ricacciata ancora e per sempre tra le cenerentole del campionato, l'eccezione che non fa regola, la bottega dove chiunque può venire ad arraffare i pezzi migliori, tanto cosa vogliono a Bergamo, una città di poco più di 100mila abitanti, competere con i grandi club?
Il circo mediatico – curiosamente, trattandosi di sport - non dà alcun valore al merito, si comporta e agisce sulla base dei grandi numeri. E quindi ecco, ogni giorno, fino al 1 settembre, ci toccherà fare i conti con le voci, le indiscrezioni, il chiacchiericcio. Quando ero ragazzo, nelle vacanze estive al mare, il gioco preferito al mattino sotto l'ombrellone era immaginare la formazione della Dea per il prossimo campionato. Si sapeva che i migliori andavano via, per mantenere i conti in ordine, e si provava a scrutare nell'elenco dei giovani e delle seconde file chi avrebbe potuto arrivare a Bergamo e contribuire a fare di nuovo il miracolo, restare in serie A. Oggi, se uno desse ascolto a giornali, media, social, gli verrebbe il dubbio che a Zingonia abbiano deciso di vendere i pezzi migliori, incassare i bonus del terzo posto in campionato e della Champion e mettere tutto in liquidazione. I tifosi più impressionabili, quelli inclini ai cattivi pensieri non si devono agitare. Certo, in questi giorni stiamo aspettando tutti l'annuncio del nome del nuovo allenatore e i tempi sembrano più lunghi di quelli che servono per eleggere un Papa. L'attesa, anche per il dispiacere dell'addio di Gasperini, si carica di tensione, di timori per il futuro senza il Vate ma, come quando arriva la nuova stagione, bisogna fare attenzione agli indizi. Ce ne sono stati due, importanti, e naturalmente i giornalisti non se ne sono nemmeno accorti.
Mi riferisco all'ingaggio di Rogier Noordman come nuovo Head of Data & Football Analytics: a soli 29 anni, il brillante olandese di Haaksbergen ha già alle spalle un curriculum impressionante. Dal 2022 ha ricoperto il ruolo di Football Data Scientist al PSV Eindhoven, e durante il suo periodo in rosso-bianco, il PSV ha conquistato due titoli Eredivisie consecutivi.
Prima di lui, in aprile, è arrivato l'ex direttore sportivo del Manchester United, John Murtough, un dirigente di calcio inglese con una lunga e consolidata esperienza all'interno del panorama calcistico della Premier, con l'incarico di Director of Global Development per potenziare l’area internazionale del club.
Queste due operazioni, decise dal vertice societario indipendentemente dalla scelta del nuovo allenatore, sono la conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che a Zingonia nessuno intende smobilitare. I giornalisti che continuano a riempire i loro articoli e servizi televisivi con i nomi dei nostri giocatori come se fossero carte del Monopoli, saranno ancora una volta smentiti dai fatti. Qualcuno andrà via, come é sempre successo, ma la squadra non sarà smembrata, nei suoi pezzi migliori.
Il consiglio, in conclusione, é di godersi le vacanze, inutile farsi il sangue amaro, meglio lasciar perdere le chiacchiere e le dicerie, che servono solo a far aumentare i like e, nei più fragili, i battiti del cuore.
Giorgio

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