L'Ufficio Facce
Nonostante si sia prossimi al primo tepore di stagione, quando il tiepido sole d'inizio marzo comincia a provare a scaldare le nostro latitudini in uscita dall'inverno, non si placano i contraddittori nel nostro ambiente, caratterizzati in genere da alta sensibilita'e irritabilita'.
Credo che siano due le circostanze piu' importanti che concorrono: potremmo essere prossimi alla dipartita del piu' grande mister che abbia posato i glutei sulla nostra panchina e gli sbalzi umorali di una squadra capace di passare da squillanti 5-0, contro avversari apparentemente derelitti (che poi le settimane successive dimostrano di non esserlo), come Verona ed Empoli, a sterili 0-0 in casa contro compagini cui dovremmo riservare lo stesso trattamento travolgente.
E' lo stesso "Ufficio facce" di creazione del compianto Beppe Viola, a dare qualche indicazione in merito: giocatori che sembrano "non sudarla tutta" e Mister forse un po' troppo tranquillo in panchina. Cioè il concetto è guardare come si comportano i nostri, e l'impressione che danno istintivamente, e da li' capire cosa si sta decidendo a Zingonia. Perche' bugie le si dice in un attimo ma non tutti poi riescono a nasconderle.
E'proprio stata la spontaneita' del Mister, con le sue dichiarazioni schiette, chiare e sincere in conferenza stampa ad aver creato agitazione nel nostro ambiente.
Il Mister soffre parecchio le conferenze stampa. Mourinho le ha sempre odiate palesemente e non ne faceva mistero. In quelle postpartita il Gasp, come Mou, ci arriva con il carico emozionale dell'incontro appena concluso e gli è difficile far mente locale per affrontare con raziocinio la stampa. Anche a freddo, nelle conferenze della vigilia, ha da tempo capito che ogni parola che gli esce da bocca viene soppesata col bilancino, e lui non è per niente un diplomatico. Per quello le conferenze del sabato non le tiene piu'. Dal settembre scorso l'unica volta che ha tenuto a farla è per dire la sua nella querelle tra lui e Lookman.
Io da sempre sostengo il peso della psicologia nello sport e devo dire che la "chiamata alle armi" del Mister, cioe' il tentativo di vincere tutto quello che resta, ha cozzato, successivamente e a livello di pelle, con il tono rilassato nelle sue dichiarazioni successive, anche a giustifica di un pareggio. Mandando , forse, un messaggio contraddittorio alla squadra che ne ha risentito a livello motivazionale.
Io sono tra quelli che vorrebbe il Mister sempre, "sin che morte non ci separi" ma è innegabile che qualcosa sia successo e che sto notando di diverso in Gasperini e di come i suoi giocatori lo seguano in campo.
Cosa sia accaduto, cosa stia accadendo e chi ne siano i protagonisti non ve lo so dire e, se lo sapessi, lo terrei per me.
Per il bene dell'ambiente e perche' alla fine noi tifosi abbiamo il compito piu' semplice: trascinare la squadra sempre e comunque.
Se il Mister restera'fara' contentissima la maggior parte della tifoseria. In caso contrario si aprira' un'estate di dibattiti nell'ambiente atalantino sui motivi che avranno portato ai saluti col piu’ grande di tutti.
E' un momento cruciale ma abbiamo sempre dimostrato di saper far squadra quando conta. La Dea ha davanti una sequenza severissima di partite. La prossima è con i “gentiluomini” di Torino, fuori la voce che al futuro penseremo piu' avanti.
Calep
