04/10/2021 | 12.50
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La banalità di chi vede, ad ogni sconfitta, la fine di un ciclo (by Pagno)

LA BANALITA' DI CHI VEDE, AD OGNI SCONFITTA, LA FINE DI UN CICLO



Il ciclo, vorrei ricordare ai mestruati, dura in media 28 giorni. Terminerà con la menopausa, non si sa esattamente quando, ma terminerà.
Il ciclo è regolato da cambiamenti ormonali, gli stessi che osservo ogni qualvolta la nostra Atalanta inciampa, più o meno rovinosamente.
E -francamente- sebbene chiunque abbia diritto a dire la sua, mi si frantumano le palle ogni volta.

Mettetevi il cuore in pace - voi pessimisti cosmici- perché prima o poi anche Gasperini se ne andrà.

Anche Zapata, Muriel, Ilicic, de Roon, come Caniggia, Stromberg, Evair prima di loro.
Tutti ci siamo accorti che la Dea sta cambiando, come stiamo cambiando noi.
Basta guardarci allo specchio, basta osservarci allo stadio. Tutto cambia, non per forza in peggio. E ricercare, all'interno di ogni situazione negativa, il marcio o la fine di un ciclo, è mancare di rispetto alla razionalità e al buon senso.

E' pur vero, che noi tifosi, siamo irrazionali e passionali per definizione, e il disappunto "a caldo" e sugli spalti è obbligato ed inevitabile.
Ma poi basta, smettete di vomitarvi addosso lo schifo che avete dentro.
Smettetela di vomitare sui social le vostre frustrazioni. Perché l'amarezza per una sconfitta non può renderci terrapiattisti e complottisti.
Ma che diavolo siamo diventati?
Dov'è il buon senso che ci ha regalato l'evoluzione della specie?
In una settimana di emozioni, da San Siro a ieri sera, passando dalla serata di Champion's, ho letto e sentito di tutto.
Dal possibile scudetto alla certezza di non arrivare tra le prime 7.

E il ciclo in corso mi è apparso più mestruale che sportivo.

Noi siamo tifosi, e compatibilmente alle possibilità di ognuno, dobbiamo migliorare -in primis- NOIALTRI.
Non siamo all'interno dell'organigramma societario bergamasco, non conosciamo le dinamiche reali dello spogliatoio, non sappiamo se Gasperini sia con le valige già pronte da quest'estate o se ambisca a vincere la Coppa dei Campioni con l'Atalanta.
Non è compito nostro, o perlomeno, non è certamente il mio.
Io sono un SOSTENITORE dell'Atalanta da quando sono nato e la appoggerò sempre.

Qualora cadesse, io tenterò sempre di farla rialzare, e terrò la testa alta, sempre.

Ricordatevi che, gli stessi milanisti che oggi vi prendono per i fondelli, sono gli stessi che due anni fa, a loro dire, NON SEGUIVANO PIU' IL CALCIO.
Rialzate la testa, subito.
Guardate avanti.
E rendetevi conto che NOI SIAMO DIFFERENTI.
NOI SIAMO, orgogliosamente, BERGAMASCHI ATALANTINI.
Non dimenticatevelo mai.

Pagno
By sigo
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