16/06/2025 | 04.44
23

La buona semina


(i nomi son di fantasia e la foto e' fatta con l'AI. Tutto il resto è accaduto veramente come descritto)


Era un martedì di giugno, uno di quei giorni che profumano d’estate e di libertà. Luca e Claudia avevano deciso di concedersi una piccola fuga dalla routine, un’avventura leggera ma piena di entusiasmo: andare a San Siro a vedere i Pinguini Tattici Nucleari in concerto.

La giornata era cominciata presto, con una passeggiata tra le vie del centro di Milano. Tra una vetrina e un caffè al volo, si erano lasciati trasportare dal ritmo della città, osservando la vita milanese scorrere tra i palazzi e i tram. Poi, verso le sei del pomeriggio, era arrivato il momento di dirigersi verso lo stadio.

Presero la metro alla fermata Duomo, come tanti altri che avevano lo stesso obiettivo. La banchina era piena, la gente si accalcava e l’aria era vibrante di attesa. Una volta saliti sul vagone, si guardarono intorno cercando di decifrare le indicazioni delle fermate. Dovevano scendere a Lotto e poi cambiare per San Siro, ma tra le voci, il rumore e la confusione non era semplicissimo orientarsi.

Fu allora che accadde una piccola cosa, una di quelle che restano. Una signora seduta con un bambino in parte li osservò per un attimo e poi, con un sorriso gentile, chiese se avessero bisogno di aiuto. Luca e Claudia, un po’ stupiti da tanta cortesia, le spiegarono che venivano da Bergamo e stavano cercando la giusta coincidenza.

"Ah, da Bergamo!" esclamò la donna. "sapete, mio figlio è tifoso dell’Atalanta!"

Il bambino, che aveva fino a quel momento osservato in silenzio, mostrava con orgoglio una maglietta nerazzurra con il simbolo della Dea stampato sopra. La madre raccontò che erano di Milano, ma il piccolo aveva scelto l’Atalanta come sua squadra del cuore. Avrebbe anche partecipato al camping estivo organizzato dalla Dea del calcio italiano.

Luca sorrise, colpito da quella rivelazione. In quel momento, dentro di sé, pensò a quanto le cose fossero cambiate. Quando lui era bambino, a Bergamo, si tifava Atalanta ma in buona parte anche Inter o Milan. I colori nerazzurri della Dea erano spesso messi in secondo piano. Ora invece, c’erano bambini milanesi che sceglievano l’Atalanta.

Era un piccolo segnale, certo, ma significativo. Un mondo capovolto. E in quella scena semplice — una chiacchierata in metropolitana, un bambino con una maglietta, un sorriso condiviso tra sconosciuti — c’era qualcosa di bello, un’umanità gentile, e il segno silenzioso che il tempo passa, sì… ma qualche volta sa cambiare le cose in meglio.

Poi la metro arrivò a Lotto, le porte si aprirono e la piccola magia di quel momento si sciolse tra i passi veloci e la folla in cammino verso la musica.
By staff
23 commenti
cicopelo
16 Giugno 2025 | 17.25

Beh, questa è autentica, anche se non ricordo bene i tempi. 
Ho un nipote che anni fa, poco dopo il matrimonio, si è trasferito a Roma per lavoro dove è rimasto per anni e dove sono nati i suoi tre figli. 
Un bel giorno, nella classe (elementare) frequentata dal terzo (un maschietto) si presenta un famoso giocatore della Roma: no, non era Totti, ma qualcuno del giro e fa tutto un bel racconto della storia di quella importante squadra. Alla fine tutti i bimbi si mettono in coda per avere il meritato autografo. Anche il nostro piccolo si mette regolarmente in coda, ma quando arriva il suo turno dichiara: “io non lo voglio perché tengo all’Atalanta”. 
Il famoso giocatore incassa con sportività, ma scommetto che ancora oggi ricorda quel fulminante episodio.

Davor
16 Giugno 2025 | 10.46

Mi rivedo in questo bimbo, io andavo a scuola con la felpa dell' Atalanta che si prendeva coi punti delle merendine Parmalat... ad Abbiategrasso provincia di Milano, anno 1990 credo.

La semina era già buona all' epoca 

maurom72

In risposta a: Davor

16 Giugno 2025 | 11.10

Ahahahah, anche io la avevo. Devo dire bruttissima ma all' epoca era unico modo per avere qualcosa, solo che la scambiavano tutti per quella dell'Inter, eppure Atalanta era scritto bello grosso al centro 

polenta72

In risposta a: maurom72

16 Giugno 2025 | 15.46

Anche io , bei tempi

Davor

In risposta a: maurom72

16 Giugno 2025 | 21.02

Però le nostre felpe Atalantina avevano pure il logo ufficiale della Dea... Mentre le strisciate avevano solo ...le strisce sulla felpa e la scritta Inter 


Kaiser

In risposta a: Davor

16 Giugno 2025 | 12.27

Pure io , vero, con in latte Parmalat 

Acio

In risposta a: Davor

16 Giugno 2025 | 12.44

Ciao  Davor,

come ti capisco, io trapiantato ad Abbiategrasso dal 2000 (sono di Romano) sai che soddisfazione vedere il mio  primo figlio (2003) andare a 5 anni all'Oratorio San Gaetano con la maglia della Dea e adesso con l'abbonamento a vederla insieme al Gewiss!!

alexneroblu
16 Giugno 2025 | 10.38

Ciao, io 56enne di Torino sono tifoso della Dea dai tempi di Vavassori, Mastropasqua e Pizzaballa... solo per citarne alcuni.... con papà juventino trascinato più volte quando ero ragazzo a Torino in curva a tifare Atalanta ai tempi di Caniggia e Evair. Quando riesco sono a Bergamo a tifare.... anche mia moglie su è arresa!

dagliStates

In risposta a: alexneroblu

16 Giugno 2025 | 11.24

Abbiamo stessa età e nome. Direi che ai tempi di Cannigia e Evair si andò due anni di fila a Torino a vincere 1 a 0... Chissà che incazzatura tuo padre ....

alexneroblu

In risposta a: dagliStates

16 Giugno 2025 | 12.03

Già e io c'ero. Bellissimo in particolare il gol di Evair che 2 anni dopo replicò con un 1-1 su rigore. Quanto amarcord!!!!! Purtroppo nonostante partite e magliette anch'io ho seminato male e mi ritrovo il figlio tifoso del bue

Mapi-BA
16 Giugno 2025 | 09.45

Anche io ho vissuto un episodio simile che ho già raccontato. Tornando dalla partita Atalanta Liverpool ( quella dello splendido 0 a 1) all’aeroporto di Orio, in attesa di imbarcarmi per Bari, ho visto un bimbetto di circa 11/12 anni con la maglietta di Scamacca, anche lui diretto col padre a Bari. Non ho resistito e gli ho detto: “Che bella maglietta che hai! “ E lui mi ha risposto: “Anche la tua!”. Avevo ovviamente una felpa dell’Atalanta. Poi il padre mi ha spiegato che erano di Monopoli e che il bimbo, appassionato di calcio fin fa piccolissimo, ai tempi del covid vedeva tutte le partite e aveva scelto l’Atalanta perché era la squadra che gli piaceva dí più per il gioco. Questo gli costava ogni tanto di doverlo accompagnare in trasferte un po’ costose…ma lo faceva volentieri!

Brasa
16 Giugno 2025 | 09.38

Spunto interessante perché può venire interpretato in modo ambivalente...

Da una parte l'orgoglio che abbiamo fatto qualcosa di tanto straordinario da coinvolgere persone e soprattutto bambini senza alcun legame con Bergamo, fatto limitato a singole eccezioni fino all'evento di gasp..

D'altra parte però mi chiedo se il nostro ambiente abbia bisogno di questo tipo di tifosi (non parlo del caso singolo ma in generale sicuramente è così); sono tifosi rubati alle big, quindi con esigenze di risultati continue, che snaturano un po' l'essenza dei tifosi di una squadra provinciale, sempre al fianco della squadra al di là di risultati e categoria...

RonCalex
16 Giugno 2025 | 09.10

Io ho un carissimo amico(cinquantenne )che fino a un 7/8 anni fa credo abbia visto forse 1/2 partite allo stadio..poi a un certo punto ha avuto un figlio che crescendo e frequentando le giuste compagnie è diventato atalantino sfegatato..quindi il mio amico,un po' per tenere a bada l'esuberanza giovanile del figlio,un po' travolto da queste magiche annate è diventato un frequentatore seriale di Atalanta..e ora non ne perde una.timbrando spesso il cartellino pure nelle trasferte europee 

Cmq abitando io in Toscana con enorme piacere ho scoperto che c'è un discreto numero di tifosi atalantini,e non per forza bergamaschi trapiantati come me,ma originari del posto..ed è bello sapere che la Nostra Atalanta ha conquistato il cuore di persone che non hanno legami diretti con la nostra terra

dagliStates
16 Giugno 2025 | 08.52
L'aspetto migliore del racconto e' la gentilezza delle persone a prescindere dalla maglietta. Non ho mai amato Milano (e nessuna grande citta'), ma ammetto che nella Milano dove ho trascorso del tempo con i nonni materni una certa gentilezza era diffusa... nel tempo, l'ho vista ridursi (anche a Bergamo). Detto questo, il fatto di aver fatto l'intervista per diventare cittadino americano nel 2020 con un funzionario che aveva la bandiera del Liverpool, molto gentile anche lui, che mi disse "ho sentito parlare di questa squadra, Atalanta, ne ho sentito parlare molto bene!" mentre sostenevo l'esame (e lui mi disse "non essere nervoso, non capisci che per te questo esame e' una pura formalita'?) rimane ancora un ricordo fra i piu' belli... ho spesso pensato a quel funzionario, a cosa avra' pensato di fronte alle nostre due vittorie in trasferta... Sono sicuro che mi ha pensato anche lui, e con grande sportivita'. Questa e' l'Atalanta e, come diceva Lorenzo il Magnifico, "chi vuol esser lieto, sia! Del doman non v'e' certezza!!!" (o, se preferite il mio sintetico "Carpe Diem" l'e' istess). Se anche dovessimo tornare a lottare per salvarci, io saro' ancora li, con la mia bandiera neroblu in ufficio. Del resto (e poi smetto con le citazioni) Archiloco scrisse: "non esaltarti troppo nel successo, non disperarti troppo nella sconfitta, impara il ritmo (rhythmos in greco e mi piace lasciare la parola originale anche se non e' proprio giusta) delle vicende umane!".  
Claudiopaul70

In risposta a: dagliStates

16 Giugno 2025 | 09.09

"Ma che belle frasi...ma allora lei Fantozzi, ppuuuu ( sputo), è un poeta"

cit signorina Silvani 😂😂😂

dagliStates

In risposta a: Claudiopaul70

16 Giugno 2025 | 09.14

Forse mi sono lasciato un po' prendere la mano  ora mi taccio per almeno una settimana, in punizione. 

Claudiopaul70

In risposta a: dagliStates

16 Giugno 2025 | 09.17

Nooo faiga, in mezzo a pubblicità invasive che non ti lasciano leggere in pace, a mitomani che conoscono già da anni le vicende societarie e disfattisti che non tengono una pisciata per due minuti sei uno dei pochi nel quale riconosco la stessa mia inscalfibile atalantini ta', la citazione mi è venuta non so come ne perché 😂😂😂

billyguari

In risposta a: dagliStates

16 Giugno 2025 | 10.36

DagliStates, come chiosa finale aggiungerei citando il grande Gabo :"non piangere perché è finito, sorridi perché è successo"

dagliStates

In risposta a: billyguari

16 Giugno 2025 | 11.24


Luca86
16 Giugno 2025 | 07.45

Beh si ... Mio cognato di Gazzaniga tifa Chievo, un mio carissimo amico di Albino tifa Parma, un nostromagazziido Leffe tifa Fiorentina... Diciamo che non si è legati "alla buona semina" ... Più facile per fare "quello fuori dal coro" ... Però avremo anche seminato sicuramente bene ... 

Tony1907_74

In risposta a: Luca86

16 Giugno 2025 | 08.06

Io conosco ben tre bergamaschi tifosi della Fiorentina uno della Roma e due del Torino.

bob67
16 Giugno 2025 | 07.28

Questo succede quando fai cose grandiose, quando vai a dettare legge anche in campi dove in passato mai avresti pensato di poter giocare e me che meno dettare legge.

Questo purtroppo è la sintesi del mio personale pessimismo sul nuovo ciclo che ci attende augurandomi ovviamente di essermi clamorosamente sbagliato.



ronny52
16 Giugno 2025 | 07.15

Tutto bello. Anch'io ci sto provando con i nipotini.