La conferenza stampa del Gasp ante Napoli: ''scudetto? trovata giornalistica''
Conferenza stampa di Gasperini prima di Napoli - Atalanta.
Audio: Marcodalmen
Pezzo di tmw.com
13.15 - Il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini interverrà all'interno della sala stampa del centro Bortolotti di Zingonia per analizzare il match contro il Napoli.
13.34 - È iniziata la conferenza stampa di mister Gasperini.
Gli esami sono tanti, la laurea quando arriva?
"Domani è un altro esame, il più difficile. A Napoli sarà un esame duro ma prestigioso, ma più gli ostacoli sono duri più ti danno una bella forza per affrontare gli altri. La difficoltà della gara la conosciamo, insieme ad Inter e Juventus secondo me è la squadra più forte del campionato. Vediamo quello che riusciamo a fare, conta anche per la classifica. Non sarà decisiva, siamo alla decima di campionato. Se queste partite vanno bene ti danno spinta".
Qual è il dato positivo che stimola di più?
"Noi abbiamo i piedi ben piantati a terra. I complimenti ci fanno piacere, ci rendiamo conto che quando si parla di scudetto stiamo parlando di una cosa mediatica. Ma giocare ogni tre giorni ti fa rientrare nel campionato. Noi vogliamo rimanere nella parte più alta della classifica, l'obiettivo è quello di rimanere dove siamo arrivati. Cerchiamo di sfruttare questo inizio di stagione, non cambiare molto dal punto di vista della rosa è una novità anche per me. Per noi è stato un vantaggio. I numeri contano. La nostra gente è davvero entusiasta. I numeri più importanti riguardano le vittorie".
TMW - Quali sono le condizioni di Masiello e Palomino?
"Vediamo oggi, abbiamo avuto pochissimo tempo ma vale per tutti. Questo allenamento di oggi diventa decisivo per le scelte di domani, c'è qualcosa da valutare, Palomino e Masiello sono in dubbio".
Sta peggio Ancelotti.
"Le scelte spesso le fai l'ultimo giorno. Palomino doveva giocare, noi eravamo strasicuri di mandarlo in campo. Poi prima della gara si è fermato. Il potenziale offensivo del Napoli è di enorme livello, forse meglio della Juventus. Spesso sono andati a sprazzi, ma è molto bello vedere giocare il Napoli. Ha più soluzioni in attacco, per me rimane una squadra di assoluto valore al pari di Inter e Juventus".
Quali sono gli obiettivi?
"Ha ragione il presidente, gli obiettivi arrivano volta per volta. L'obiettivo è da sempre la salvezza e non puoi toglierglielo. Realisticamente non ti puoi accontentare, vogliamo lottare per rimanere tra le prime sei o sette del campionato. È difficile, riguarda molte squadre di valore. Se strada facendo riusciremo a fare meglio saremo contenti, ma ad oggi vogliamo restare in Europa".
Il Napoli comunque teme l'Atalanta.
"Ci siamo creati un po' di credibilità. Le distanze in classifica sono corte, non ci sono margini. La novità di quest'anno è che c'è una classifica veramente corta. Abbiamo la possibilità di avere un vantaggio per restare tranquilli. Alla fine la concentrazione rimane sulla gara, il Napoli sarà un grande test anche perché hanno un modo simile di giocare al Manchester, sarà un test per cercare di fare meglio alcune cose. Avrei preferito giocarla con una settimana di riposo".
Come sta Zapata?
"Con il Cagliari sarà molto difficile, è in via di guarigione. Sugli infortuni muscolari siamo stati fortunati, quello di Duvan è il primo caso. Bisogna stare attenti. Oggi si sta già allenando bene".
Ha avuto un'intuizione su Muriel?
"Io la penso sempre così, lui si esprime meglio più vicino possibile alla porta. Ha la capacità di controllo ed un'immediatezza di tiro, è un tipo di attaccante diverso, va usato dentro l'area dove è difficile marcarlo. Lui nel ruolo di Ilicic fa più fatica, ha alcune caratteristiche che nel nostro reparto offensivo non ci sono. Quando poi ci saranno tutti vedremo cosa fare.Io la metto più sul piano delle partite, dobbiamo avere delle soluzioni sulla base delle caratteristiche dei giocatori. Se riusciamo a combinare quelle va bene, non possiamo giocare tutti insieme. È una forza che ci permette di vincere le partite".
13.58 - È terminata la conferenza stampa di Gian Piero Gasperini.