04/08/2020 | 23.32
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"La consolazione dei goals"

Cosi' e' titolato un bel pezzo sul Frankfurter Allgemeine, una delle piu autorevoli testate tedesche. Gran parte di una pagina dedicata all'Atalanta e alla nostra situazione assolutamente particolare tra escalation della squadra di calcio cittadina e dei contagi del coronavirus.

Descrive Bergamo come una tranquilla indaffarata cittadina sino alla contemporanea ascesa dell'Atalanta ai vertici del calcio nazionale e all'esplosione del contagio. Ricorda la colonna di camion militari pieni di feretri e di come il conteggio dei deceduti sia lontano da quello ufficiale.

Il pezzo e' di qualche giorno fa antecedente la nostra sconfitta coll'Inter che, il pezzo dice, potrebbe catapultare l'Atalanta al secondo posto in classifica, "record nella sua storia e momento epico in coincidenza con la vicenda del virus"

Spiega perche' l'Atalanta viene chiamata "La Dea" e del vincolo strettissimo tra squadra e popolazione. Parla della seconda qualificazione di fila ad una Champions League mai vista prima a Bergamo e coinvolge Stefano Corsi, l'ex Secundus di Atalantini.com ora volato in altri lidi. Insegnante di Italiano e Latino, scrittore 55enne specializzato nei poemi di Ariosto e Ovidio.

"Gasperini è colui che ha cambiato tutto per noi che che seguivamo l'Atalanta anche in serie C" dice Stefano. "Quest'anno possiamo sognare", dice ancora e il giornalista lo descrive "Il paradosso bergamasco mix di speranza e orgoglio di chi sta uscendo ora da un incubo" e di come gli stadi chiusi abbiano portato a sentire piu' spesso urla di gioia nelle case, nei bar, nelle strade quando l'Atalanta gioca e segna. Infatti "anche le nonne vogliono sapere come ha giocato l'Atalanta" aggiunge Stefano

Il giornalista accenna anche alla canzone di Facchinetti suonata allo stadio prima delle partite perche' "dagli occhi lucidi dei giocatori, quasi tutti stranieri, si capisce l'attaccamento di questi all'ambiente" e di come nessuno abbia lasciato la citta' anche nei mesi piu' duri.

Viene citato Gosens e il suo ricordo al momento di rientrare da Valencia: "“È stata la giornata più assurda della mia vita. Vinci a Valencia, ti qualifichi ai quarti di finale di Champions e allo stesso tempo scrivi la storia dell’Atalanta: per me, come del resto anche per i miei compagni, è stato il momento più alto della carriera. Poi torni a Bergamo, vedi quello che sta accadendo ai bergamaschi e allora tutto passa in secondo piano. Sono passato da uno dei momenti più belli a uno di quelli più brutti mai vissuti: due cose del genere di fila è una cosa indescrivibile. Tutto così assurdo che mi mancano le parole”."

Nell'articolo viene poi citata l'ascesa di Gasperini dalla sliding door ormai famosissima del primo anno contro il Napoli e di come Percassi abbia insistito ad avere fiducia in lui al contrario dell'Inter che si comporto' all'opposto in identiche situazioni con il tecnico di Grugliasco ormai diversi anni fa.

Parlando poi di tattica spiega alcune caratteristiche di Gasperini che tutti ben conosciamo come il pressing asfissiante, la velocita e la resistenza soprattutto di laterali come Gosens, Hateboer, Castagne e del centrale Freuler, in precedenza totalmente sconosciuti al grande calcio e ora richiesti da molti.

Ora i quarti col PSG. E, chiosa finale del giornalista, "una vittoria catapulterebbe una provinciale in semifinale. Impensabile pensare a cosa succederebbe a Bergamo"...

By staff
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